Célia Gery sul tetto del mondo al termine di una stagione incredibile © UCI Cyclocross
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La stagione perfetta non esiste, a meno che non ti chiami Célia Gery!

Dopo Europei e Coppa del Mondo, la francese è iridata a Tabor e chiude una stagione perfetta: ancora argento per la Gran Bretagna con Ferguson (2ª), sul podio anche la slovacca Chladonová (3ª)

03.02.2024 12:12

La stagione perfetta non esiste, a meno che non ti chiami Célia Gery. Dopo una battaglia - l'ennesima! - con Cat Ferguson e Viktoria Chladonová, la crossista francese si è portata a casa anche il titolo iridato juniores vincendo sul difficile tracciato di Tabor. Un successo che la innalza ancora di più tra le osservate speciali per il futuro del ciclismo, e non solo in questa specialità dove finora ha espresso il meglio di sé. Una stagione perfetta, dicevamo, per la francese, che in pochi mesi si è laureata campionessa europea, nazionale e mondiale di categoria, conquistando inoltre la classifica finale di Coppa del Mondo. E i cugini d'Oltralpe festeggiano ancora, dopo il successo nella staffetta mista di ieri dove peraltro Gery è stata una delle staffettiste.

Quest'anno la prova femminile junior aveva tre chiare favorite per indossare la maglia iridata: Viktoria Chladonová (Slovacchia), Cat Ferguson (Gran Bretagna) e Célia Gery (Francia). Le tre atlete hanno dimostrato durante tutta la stagione di avere una marcia in più nella categoria e non a caso hanno occupato il podio già in occasione dei Campionati Europei, quando Gery riuscì a precedere Ferguson e Chladonova. Tra le osservate speciali anche Puck Langenbarg (Paesi Bassi), Vida Lopez de San Roman (Stati Uniti), Amálie Gottwaldová (Repubblica Ceca) e Imogen Wolff (Gran Bretagna), mentre l'Italia era rappresentata da Elisa Ferri e Ilaria Tambosco.

La gara

La partenza è stata regolare e priva di intoppi nelle posizioni di vertice: Chladonová ha preso il comando insieme alla connazionale Sofia Ungerová, tallonata da Langenbarg, Gery, Wolff, Lopez de San Roman e Ferguson. Questo folto gruppetto di testa si è presto ridotto, come previsto, a un terzetto: dopo il primo giro sono infatti state Chladonová, Gery e Ferguson a transitare al comando, con un bottino di oltre 10" sulla coppia formata da Langenbarg e Katerina Douderová (Repubblica Ceca), vera sorpresa nelle prime fasi di gara.

Il primo giro si è chiuso in 12'05": gli organizzatori hanno quindi optato per una prova su tre giri. A metà della seconda tornata Ferguson ha preso il comando della gara e ha cercato di forzare il ritmo: Gery ha risposto presente, mentre Chladonová ha pagato qualche metro mantenendo comunque il contatto visivo con le prime due. La slovacca ha chiuso il buco proprio in vista dell'ultimo giro che ha visto il terzetto di testa compatto sotto il traguardo con 25" di vantaggio su Langenbarg e Douderová.

Foto del Mondiale donne junior di ciclocross
A metà gara Ferguson ra in testa seguita da Chladonová e Gery © UCI Cyclocross

Ferguson forza, Gery rilancia e vola verso l'oro

Nessuna delle tre di testa ha provato ad aumentare l'andatura fino alla sezione delle tavole: qui è stata ancora una volta Ferguson a sfruttare la sua potenza per isolare le avversarie, ma la sua azione non è bastata a scalfire Gery e Chladonová. La francese in particolare ha risposto con altrettanta grinta nel tratto più tecnico ed è riuscita a distanziare Chladonová. Gery ha poi sfruttato al meglio la pedana e con un vero e proprio scatto ha distanziato Ferguson, involandosi verso la conquista della medaglia d'oro. La britannica si è dovuta accontentare della medaglia d'argento, mentre Chladonová ha ottenuto il bronzo.

Una corsa lineare, che ha visto le tre favorite contendersi il successo fino alla fine come previsto. La pesantezza del tracciato ha sfavorito Chladonová, che dopo un avvio d'attacco è sembrata l'atleta meno in palla delle tre, mentre Ferguson ha probabilmente pagato una corsa molto generosa in cui ha spesso dettato il ritmo al comando. Da segnalare il 18° posto di Ferri e il 38° posto di Tambosco: entrambe classe 2007, tornano a casa con il sorriso dopo una prima esperienza iridata positiva.

 

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