
Kooij recrimina:"Avrei potuto fare di più, è mancato lead-out". Il ds: "Per Van Aert difficile"
Le dichiarazioni dei protagonisti della quarta tappa del Giro: Van Uden incredulo ma fiducioso, Pedersen guarda alla ciclamino, Fortunato pensa ai GPM, Vacek rammaricato per la caduta
La quarta tappa del Giro d'Italia 2025, da Alberobello a Lecce, è stata vinta dal neerlandese Casper van Uden, ventitreenne del Team PicNic-PostNL, sui connazionali Olav Kooij (Visma | Lease a Bike) e Maikel Zijlaard (Tudor). La maglia rosa è rimasta sulle spalle di Mads Pedersen (Lidl-Trek), quarto oggi, che è anche leader della classifica a punti. Lorenzo Fortunato (XDS Astana) guida la classifica dei Gpm, Mathias Vacek (Lidl-Trek), quella del miglior giovane.

Ecco le dichiarazioni dei protagonisti della quarta tappa del Giro 108:
Olav Kooij: “Non siamo riusciti a organizzarci, non c'è stato un lead out”
"Nell'ultimo chilometro ero dove dovevo essere. Poi c'è stato un momento di esitazione e la velocità è un po' calata per questo. Mi sono trovato un po' bloccato e poi sono uscito troppo tardi. Non c'è stato un lead-out organizzato. Ho potuto lanciare il mio sprint troppo tardi. Sì, potevamo fare di più."
Marc Reef (direttore sportivo Visma | Lease a Bike): "Impossibile per Van Aert fare il proprio lavoro"
"Van Aert è rimasto bloccato più e più volte. Così è impossibile fare il proprio lavoro", ha detto il team manager Marc Reef a WielerFlits, riportando le difficoltà incontrate da Van Aert. "Wout è un vero corridore di squadra e ha insistito per fare il lead-out. Se poi ci è riuscito, posso immaginare che sia frustrato", ha aggiunto Reef, ipotizzando lo stato d'animo di Van Aert.
“Edo ( Edoardo Affini, ndr) alla fine si è trovato in una buona posizione con Olav, per l'ultimo chilometro. Poi Edo ha dovuto fare un altro tentativo. Quello che ho visto dopo è che Olav ha esitato per un attimo nello sprint e questo lo ha rovinato”
Casper van Uden: “Non credo sia una sorpresa”
"Non ho vinto da solo. L’abbiamo fatto tutti insieme, con tutta la squadra, tutti i ragazzi qui e anche tutte le persone e lo staff che sono rimasti alla sede centrale. Hanno fatto un lavoro incredibile. Non ho dovuto fare nulla fino a poco più di due minuti fa. So di avere uno sprint lungo molto buono, quindi ci ho provato e ho sperato nel meglio.
Penso che sapevamo di aver fatto un ottimo lavoro con i treni durante tutta la stagione. Anche in Turchia, la scorsa settimana, i ragazzi hanno fatto un lavoro davvero eccellente. So che devo solo seguire Bram (Welten) e gli altri. Bram, Edmo (Alex Edmondson), Nicky (Niklas Märkl), Gijs (Leemreize), Max (Poole), Roman (Bardet) e Chris (Hamilton) hanno fatto un lavoro fantastico per me. Sono davvero felice di poter dare qualcosa in cambio.
Non credo sia una sorpresa. So che i ragazzi in quella stanza credono davvero in me. A volte devo scoprire io stesso come credere in me, ma questo aiuta. Tutti nella squadra fanno un grande lavoro per aiutarmi a credere in me stesso. E i risultati si vedono.
Non conosciamo il futuro, quindi sono felice di vivere il presente. Per ora, va tutto alla grande."
Mads Pedersen: “Non sono affare nostro i chilometri Red Bull”
"Non erano solo i treni motivati a rendere difficile lo sprint, tutti erano freschi e motivati per lo sprint di oggi. Abbiamo dovuto limitare i danni, ma siamo soddisfatti del risultato. Questo finale era molto tecnico e difficile da gestire, con strade larghe e poi strette, e molti corridori freschi. Sì, è stata una tappa difficile da controllare anche per noi, anche perché Søren (Kragh Andersen) mi ha fatto cadere. Ho dovuto fermarmi con lui in quella caduta e abbiamo dovuto usare Dan (Hoole) per rientrare. Quindi sì, anche il treno si è sfaldato, ma alla fine siamo riusciti a limitare i danni e a non perdere troppi punti. Quindi sì, siamo contenti del risultato.
La maglia ciclamino è nel mirino, certo che sì. Sai, anche Olaf punta a questa maglia e io devo fare più punti possibile, perché le vittorie di tappa valgono solo 25 punti ciascuna, mentre una giornata come oggi ne vale 50. Quindi ogni singolo punto che posso prendere, cercherò di farlo.
I corridori da classifica che cercano i secondi bonus? Ecco, è per questo che c’è il Chilometro Red Bull, per renderlo interessante anche per loro e, sai, noi non abbiamo nulla a che fare con quello sprint. Quindi sì, auguro loro il meglio per questa competizione sullo Sprint Red Bull."
Lorenzo Fortunato: “Per la maglia blu è duello con Moniquet”
"Tra me e Sylvain Moniquet è già un duello, sì. A dire la verità, oggi non ero pronto per fare fatica nei GPM. Ma Sylvain ha attaccato forte ed è arrivato secondo, due punti, io un punto. Ma va bene così: la maglia si vince nell’ultima settimana del Giro, quindi niente stress.
Sì, ho cercato di fare punti perché erano nella prima parte di tappa. L’ho fatto perché, ok, ho preso due punti, sono rimasto nel gruppo, ho fatto fatica per un chilometro a blocco, quindi non è un problema. Ma nei prossimi giorni dovrò restare davanti per provare a vincere una tappa o fare più punti.
Il finale è stato un po’ stressante, perché c’erano più curve, più rotonde, e il gruppo si è allungato. Ma va bene, siamo arrivati in gruppo senza cadute e abbiamo salvato la giornata"
Mathias Vacek: “Kragh Andersen doveva essere l'ultimo uomo per Pedersen”
"Decisamente non siamo delusi, perché sai, oggi è stata una giornata piuttosto difficile e sapevamo che anche gli altri velocisti dovevano fare qualcosa, quindi questo era il giorno in cui dovevano provarci. Sapevamo che sarebbe stato difficile batterli oggi, abbiamo già lavorato duro negli ultimi due giorni e, sì, oggi ci abbiamo provato sicuramente nel finale con un treno, ma purtroppo siamo caduti e non avevamo molta forza nel finale. E poi io ho anche un po’ faticato, sai, con questo percorso alla fine: solo curve a sinistra, a destra, rotonde, e sempre scatti a tutta dopo ogni curva. Quindi non è stato facile fare un lead out per Mads (Pedersen), ma lui è comunque riuscito a trovare una buona posizione e ha ottenuto un quarto posto, che è comunque un buon risultato.
Sì, la caduta di Søren (Kragh Andersen) è stata influente? Sai, hai sempre un piano prima della partenza, e lui oggi doveva essere l’uomo davanti a Mads (Pedersen), il penultimo nel treno. Ma è successo, spero che stia bene, ora vedremo, ma sicuramente ci è mancato un po’ nel finale. Avrebbe potuto fare un ottimo lavoro per Mads oggi."