Tadej Pogačar vince la Freccia Vallone 2025 © CyclingNews / Getty Images
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Pogačar doma Evenepoel e il Muro di Huy: sua la Freccia Vallone

Il belga fa lavorare la squadra, ma non riesce a resistere alla progressione del campione del mondo sullo Chemin des chapelles

23.04.2025 17:05

È il distacco più ampio dal 2003, quello di 10" inflitto da Tadej Pogačar (UAE Team Emirates-XRG) a Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), primo degli “altri” alla Freccia Vallone 2025. Doveva essere uno scontro testa a testa tra il campione del mondo e il campione olimpico, ma Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) è mancato proprio nel finale di una gara bloccata tatticamente dal controllo imposto dalla sua stessa squadra e dalla UAE Team Emirates. Nessun anticipo, nessuna rincorsa, stavolta: si è atteso l'ultimo passaggio sul Muro di Huy per la più canonica delle interpretazioni della Freccia, alla quale solo il cambio di ritmo di Pogačar ha dato quel tanto di adrenalina in più. Il podio è completato da un buon Tom Pidcock (Q36.5), rimasto ben coperto tutto il giorno. Settimo lo spauracchio Thibau Nys (Lidl-Trek), molto sofferente per il freddo negli ultimi 40km di gara, che non ha potuto contare sul gioco di squadra da attuare col compagno Mattias Skjelmose, caduto a 40km dal traguardo: il danese ha riportato ferite superficiali che non dovrebbero comunque condizionare la sua partecipazione alla Liegi-Bastogne-Liegi di domenica. Mantiene comunque la top-10 Evenepoel, che non può comunque essere contento del risultato. Primo degli italiani è ancora Davide Formolo (Movistar), in sedicesima posizione.

Il percorso

Dalla nuova sede di partenza di Ciney la gara si svilupperà per 205.2km per 3144m di dislivello. I primi 103km sono in linea: nel continuo saliscendi i corridori incontreranno la Côte de Ver (1.4km al 4.6%) e la Côte de Petite Sommes (1.2 all'8.8%). Dalla Côte d'Ereffe (2.1km al 5.6%) inizierà il circuito conclusivo di 37.2km, da ripetere tre volte: l'anello finale comprende la Côte de Cherave (1.3km al 7.6%) e l'iconico Muro di Huy (1.4km al 9.6%, con punte al 19%), sulla cui ultima ascesa sarà posto il traguardo.

Freccia Vallone 2025, la cronaca della gara

Parte subito la fuga di giornata, che comprende Artem Shmidt (INEOS-Grenadiers), Ceriel Desal (Wagner Bazin WB), Simon Guglielmi (Arkéa-B&B Hotels), l'enfant du pays Tom Paquot (Intermerché Wanty), Siebe Deweirdt (Team Flanders-Baloise). In gruppo controllano UAE Team Emirates, Q36.5 e Lidl-Trek, cui si aggiunge poi anche la Bahrain-Victorious. Il vantaggio dei battistrada non supererà mai i 2', calando drasticamente già dal km 40 di una corsa caratterizzata da freddo e pioggia intensa. A 140km dal traguardo, dal gruppo tornato sotto alla testa della corsa attacca Tobias Foss (INEOS-Grenadiers). Sul norvegese si riporta Robert Stannard (Bahrain-Victorious) e i due rientrano sui battistrada, dando nuovo vigore alla loro azione. Dopo circa 20km altri due uomini riescono ad evadere dal gruppo: Fredrik Dversnes e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility) si riportano sui battistrada ai -100km dal traguardo, che conservano 1'42" mentre si è già staccato Deweirdt.

I primi cinque corridori in fuga alla Freccia Vallone 2025 © La Flèche Wallonne via X
I primi cinque corridori in fuga alla Freccia Vallone 2025 © La Flèche Wallonne via X

Al primo passaggio sul Muro di Huy anche Paquot perde le ruote della testa della corsa, che conserva 50" di vantaggio su di un gruppo che viaggia ad andatura regolare, ma sostenuta: perdono infatti le ruote del peloton ai passati vincitori Stephen Williams (FreePalestine) e Dylan Teuns (Bahrain-Victorious). La fuga guadagna nuovamente, nonostante la Soudal Quick-Step prenda con slancio il secondo passaggio sulla Côte d'Ereffe, con Remco Evenepoel in seconda posizione. La situazione rimane comunque bloccata, con la testa della corsa a circa 45": Stannard e Shmidt si staccano, mentre in coda al gruppo sembra faticare Lenny Martinez (Bahrain-Victorious). A 41km dal traguardo, in un'insidiosa curva a destra, scivola Desal che perde le ruote della testa della corsa: nello stesso punto cadono in gruppo Ilan Van Wilder (Soudal Quick-Step), Tiesj Benoot (Visma-Lease a Bike) ma soprattutto Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), che appare molto dolorante. Il danese alza bandiera bianca dopo aver provato a risalire in sella, non riuscendo a stringere bene il manubrio con la mano destra e con il ginocchio destro sanguinante.

Leknessund, Dversnes e Foss scollinano il secondo passaggio sul Muro di Huy con 14" di vantaggio, mentre dietro di loro il connazionale Jørgen Nordhagen (Visma-Lease a Bike) si fa vedere in testa al peloton. Nella successiva discesa, a 30km dal traguardo, in gruppo si crea una piccola frattura, subito ricomposta. A fondo gruppo, intanto, Thibau Nys si reca all'ammiraglia: il belga, ormai unica punta per la sua squadra, trema visibilmente mentre cerca un rifornimento, soffrendo per il freddo e la pioggia. Non desistono i battistrada all'ultimo passaggio sulla Côte d'Ereffe, dove continua il lavoro della Soudal Quick-Step: Evenepoel, però, è già solo sul successivo passaggio sulla Côte de Cherave, al cui imbocco vengono ripresi i fuggitivi. Si porta in testa la UAE Team Emirates, che accelera improvvisamente, allungando il gruppo: sgasa Jan Christen, che stacca un gruppetto di una decina di corridori sul quale deve forzare un po' per rientrare Nys, che sembra essersi ripreso, mentre si staccano Julian Alaphilippe e Marc Hirschi (Tudor). 

Sulla successiva discesa allunga di qualche metro di Pogačar, con i suoi che fanno il buco: Evenepoel attento chiude subito e si porta in testa. Rimangono in cinque, con Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Ben Healy (EF Education-EasyPost) e Kévin Vauquelin: il resto del gruppo, però, non è lontano e dopo un'incertezza iniziale solo i Bahrain e Groupama ad andare a chiudere. I protagonisti più attesi sono tutti davanti negli ultimi metri prima del passaggio decisivo sul Muro di Huy, sulle cui rampe prima McNulty e poi Christen si impegnano per Pogačar. Healy è il primo a rompere gli indugi, offrendo una scia a Tadej Pogačar: lo sloveno si accorge di non avere Evenepoel a ruota e aumenta il ritmo in progressione, riuscendo a prendere diversi metri di vantaggio e passando in spinta la parte più dura del Muro. Dietro di lui non riesce a rispondere Remco Evenepoel, mentre si riporta su Healy e lo supera Kévin Vauquelin. Arrivo a braccia spalancate per il campione del mondo, con Vauquelin che riconferma la seconda posizione già ottenuta lo scorso anno riuscendo a resistere al rientro di Tom Pidcock, che completa il podio. 

 

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