Isaac Del Toro ancora in maglia rosa ©Giro d'Italia
Giro d'Italia

One to go: Isaac Del Toro ancora in rosa al Giro d'Italia: "Essere qui è incredibile"

Il messicano è sempre leader alla vigilia del Colle delle Finestre: "Mi sentivo molto bene, sapevo che qualcuno avrebbe provato." La tappa va a Prodhomme: "Dovevo rischiare"

30.05.2025 19:00

Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la diciannovesima e penultima tappa del Giro d'Italia, vinta da Nicolas Prodhomme a Champoluc. Per il francese della Decathlon AG2R La Mondiale è appena la seconda vittoria della carriera, dopo quella ottenuta poco più di un mese fa al Tour of the Alps.

Per la classifica generale, Isaac Del Toro e Richard Carapaz guadagnano ancora secondi su tutti gli altri, e il messicano del UAE Team Emirates arriva ancora in maglia rosa al decisivo appuntamento di domani con il Colle delle Finestre

Nicolas Prodhomme: “L'obiettivo era una tappa, finora non avevo rischiato abbastanza”

“Non ero qui per la classifica ma per vincere una tappa, ho atteso molto ma appena tre settimane fa ho vinto la mia prima corsa, e ora l'ho fatto qui, nel World Tour, al Giro d'Italia, sono molto molto felice. L'obiettivo della squadra era vincere una tappa, ora è andata. Non avevamo molto gap, quando ho seguito il primo attacco le sensazioni non erano molto buone, la gamba non ha risposto bene sulle prime salite. Chilometro dopo chilometro mi sono sentito meglio, e sull'ultimo colle dovevo prendermi un rischio. Prima di oggi avevo due top 5 e non di più perché non avevo rischiato abbastanza, ma oggi volevo giocarmi la vittoria, e farlo qui è bellissimo.”

Isaac Del Toro: “Domani vedremo, per ora va tutto bene”

Sono contento di essere sempre lì, l'appoggio della squadra è incondizionato, non posso essere più orgoglioso di loro. Essere in questa posizione è incredibile, sono super felice e questo è il minimo che io possa fare per loro. Mi sentivo molto bene, sapevo che qualcuno avrebbe provato, non solo Carapaz ma anche Pellizzari che è sempre molto attento, Simon o Derek Gee che sono lì. Mi sentivo molto ed era la cosa giusta chiudere quel buco. Per domani vedremo, per ora va tutto bene. Non faccio quello che faccio con la pressione di dover avere un impatto sulla mia gente, spero solo che possa motivare le persone che si avvicinano a questo sport a farlo nel modo giusto, ma niente di più. Faccio quello che mi piace e mi diverto.”

Simon Yates: “I primi due sono troppo esplosivi, il piano non era questo”

“Mi sento bene, ma i primi due davanti a me sono un po' troppo esplosivi e non posso seguirli. Vedremo se ci potremo inventare qualcosa di diverso. Il piano era completamente diverso da quello che poi abbiamo fatto, dovremo rivederlo con la squadra. Non so cosa potrò fare domani, la salita è sterrata da metà in poi e forse prefeririei che non fosse così, ma vedremo come sono le gambe. Oggi stavo bene, spero sia così anche domani e di poter provare qualcosa.”

Michael Storer: “Domani tutti saranno piuttosto stanchi”

“La tappa è stata molto dura, non c'è stata una salita in cui sono andato su facile. Tutti saranno piuttosto stanchi in vista di domani. Penso che nessuno potesse attaccare perché eravamo tutti vicini al limite, con la velocità a cui stavamo andando nessuno poteva andare da nessuna parte, a 7 w/kg per tutta l'ultima salita. Credo sia per questo che tutti hanno aspettato fino alla fine per provarci. Se domani avrò recuperato bene penso che potrò fare un risultato, ma penso che Carapaz e altri siano i più forti in corsa.”

Damiano Caruso: “A trentotto anni riesco a stupire me stesso”

“Abbiamo corso sulla fatica costante, ma alla fine è andata bene. Per quanto mi riguarda, pensare di attaccare non è nelle mie corde, non ne ho la forza, volevo difendermi e l'ho fatto bene. Ringrazio Antonio (Tiberi) perché è stato fondamentale per gestire le ultime fasi di gara, per noi è una giornata positiva, e domani si darà fondo alle ultime energie rimaste in corpo. Conosco bene il mio fisico e i miei limiti, ho chiaro in mente come dovrò gestire la giornata di domani per difendere la top five, il mio obiettivo è questo. Per arrivare al podio la vedo dura salvo imprevisti eccezionali, ma non credo. Per me è già importantissima la top five, per me è un grande risultato. La cosa che mi piace più di tutto è che a trentotto anni riesco a stupire prima di tutto me stesso, in queste fasi di carriera pensavo solo a fare bene il mio lavoro e mi ritrovo qui, quinto al Giro d'Italia. Non c'è cosa più bella e gratificante di fare bene il proprio lavoro.”

Quarto posto di tappa per Damiano Caruso ©Team Bahrain Victorious
Quarto posto di tappa per Damiano Caruso ©Team Bahrain Victorious
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