Consonni raccoglie il testimone di Bastianelli nel giorno di Annemiek IV
Come lo scorso anno, la velocista della UAE vince l'ultima volata del Giro Donne. Van Vleuten conquista la sua quarta maglia rosa, per Realini podio e maglia bianca
Il Giro Donne si chiude con l’ultima tappa di 127 chilometri con arrivo a Olbia. Dopo la vittoria di ieri a Sassari di Kata Vas, un altro arrivo che strizza l’occhio alle ruote veloci: dopo qualche difficoltà altimetrica nella prima parte, gli ultimi 25 chilometri tendono a scendere, e nel tratto finale pianeggiante c’è spazio per organizzare i treni per la volata.
Ne ha vinte parecchie di tappe del genere Marta Bastianelli, che oggi chiude la sua carriera da professionista. Prima della partenza il gruppo ha celebrato con un omaggio meritatissimo un monumento del ciclismo femminile. La laziale si ritira dopo diciassette stagioni e quarantaquattro vittorie, tra cui spicca il titolo mondiale conquistato a Stoccarda 2007 ad appena vent’anni, che è stata anche la sua prima vittoria in assoluto. Nel giorno dell'addio di Bastianelli, si completa un ideale passaggio di consegne con la compagna Chiara Consonni, che si è aggiudicata l'ultima volata.
Giro Donne 2023, la cronaca dell'ultima tappa
Nei primi cinquanta chilometri il gruppo procede ad una buona andatura, perché la EF vuole riprendersi quello che la UAE le ha tolto ieri: al traguardo volante di Perfugas Veronica Ewers va a sprintare per i secondi di abbuono e superare nuovamente Erica Magnaldi per il quarto posto in classifica, ma viene battuta sia da Bertizzolo che da Persico, che sprintano in favore della compagna. Il secondo guadagnato con il terzo posto porta entrambe allo stesso tempo, ma l'americana torna davanti in virtù dei piazzamenti.
Sulla salita di Tempio Pausania (7.7 km al 4.7%), che scollina a più di 40 dall’arrivo, nasce la fuga di giornata: Iris Monticolo (Top Girls Fassa Bortolo) è la prima a scattare, ma poco dopo viene raggiunta e staccata da Anna Kiesenhofer, che se ne va in solitaria. La campionessa olimpica procede con un vantaggio di 45 secondi sul gruppo tirato dalla Movistar, che prova ad animare la corsa fino all'ultimo giorno con un attacco di Liane Lippert, ripresa ai -35.
Ai -27 si concede un ultimo attacco Alessia Vigilia (Top Girls Fassa Bortolo), una delle più attive durante tutto il Giro. Il vantaggio della ventitreenne di Bolzano rimane a lungo stabile intorno ai 25 secondi, con la Movistar che tira il gruppo ma non riesce a guadagnare. Quando subentrano le squadre delle velociste il vantaggio cala, e ai -5 Vigilia viene ripresa.
Si arriva quindi in volata, come nell’ultima tappa dello scorso anno a Padova. Il copione è molto simile a quello di Prato della Valle: Rachele Barbieri prova ad anticipare partendo molto lunga, e la più lesta a prenderle la ruota è Chiara Consonni, che sfrutta il leadout e va a conquistare la vittoria. I due successi nelle tappe conclusive in anni consecutivi sono un dato curioso per la velocista bergamasca, che questa volta si toglie anche la soddisfazione di precedere sul traguardo Marianne Vos. Per la prima volta in dodici partecipazioni, la detentrice del record assoluto di vittorie di tappa al Giro Donne torna a casa a mani vuote. Al terzo posto si piazza Ally Wollaston, mentre le due statunitensi Dygert e Jastrab completano la top 5.
Dopo la festa di Consonni e del Team Uae ADQ, lo spazio sul palco delle premiazioni è tutto per la cannibale Annemiek van Vleuten, che oltre alla maglia rosa conquista anche la classifica a punti e quella del gpm. Con lei sul podio Juliette Labous e Gaia Realini, rispettivamente a 3’56” e 4’23”. Entrambe sono emerse alla distanza rispetto alle altre contender al podio, fino all'ottima prestazione di entrambe ad Alassio, quando hanno tenuto testa ad AVV e hanno dato distacco a tutte le altre. Una piacevole conferma per due atlete molto giovani ma che hanno già dimostrato di essere tagliate per le corse a tappe: più scalatrice pura Realini, che in salita è già al livello delle migliori, più completa Labous, che va forte su tutti i terreni e ha grandi doti da fondista.
Nelle prime dieci per l'Italia anche il quinto posto di una solidissima Erica Magnaldi e l'ottavo di Silvia Persico, che sembra in crescita in vista del Tour de France. Stesso discorso anche per Cecilie Uttrup Ludwig e Liane Lippert, evidentemente venute al Giro per costruire la forma migliore per le prossime settimane. Un po' di delusione invece per Mavi Garcia e Niamh Fisher-Black, che hanno raccolto meno di quanto hanno provato ad attaccare. Grandi meriti invece per Veronica Ewers, che si è guadagnata un ottimo quinto posto con la fuga di Borgo Val di Taro e difendendosi nelle tappe successive, pur perdendo il posto sul podio. Il Giro Donne va dunque in archivio, con Van Vleuten che festeggia la sua quarta maglia rosa.