Ciclocross

Il Superprestige ha un solo nome: Mathieu Van der Poel

11.02.2017 16:10

Settima vittoria in otto gare della challenge, e classifica portata a casa in carrozza. Podio con Van Aert e Sweeck


Potevamo iniziare quest'articolo ripetendo per sette volte il nome Mathieu Van der Poel, ma sarebbe stato un approccio piuttosto barocco alla vicenda; potremmo allora accostare il giovane campione olandese a un certo Sven Nys, che proprio 10 anni fa, nel 2006-2007, mise in fila 8 vittorie su 8 nel Superprestige. Il prode MVDP ne ha infilate quest'anno 7 su 8, e l'unica volta che non ha vinto è arrivato comunque secondo. Oltre a cio, ricordiamolo, il ragazzo ha ancora tempo per cercare di eguagliare il pur ineguagliabile Sven. A patto che continui a dedicarsi in toto al cross, nelle prossime stagioni (ma questo è un altro discorso e non c'è fretta di intavolarlo).

Oggi a Middelkerke Mathieu ha vinto alla sua maniera, ovvero nettamente, costruendo il proprio successo in progressione, fiaccando via via la resistenza degli avversari, involandosi a metà gara, aumentando passo dopo passo il margine sul secondo. Secondo che era, ed è stato al traguardo, Wout Van Aert: chi sennò?

 

Van der Poel-Van Aert, così uguali, così opposti
Anche questa stagione è vissuta - e si chiude - nel segno dei due giovani rivali. Una battaglia lunga quasi 5 mesi e che ha visto prevalere ora l'uno ora l'altro. Mathieu e Wout si sono divisi tutti i principali successi, e anche se a una prima analisi può sembrare molto sbilanciata in favore del Rollingstone di Herentals (primo in Coppa del Mondo e nel DVV Trofee, oltre che nel Mondiale), le distanze tra il campione nazionale belga e quello olandese sono molto più ridotte di quanto non si possa intuire dall'elenco dei risultati.

In assoluto - qui lo diciamo e ci esponiamo - Mathieu è più forte, ha più classe. Ma se Wout vince di più, qualcosa vuol dire: è più continuo, costante, grintoso, sopperisce a volte col cuore e la rabbia agonistica laddove invece il dirimpettaio olandese a volte si siede malinconicamente, quando le cose non girano per il verso giusto.

A Middelkerke oggi, Noordzeecross, ultima tappa del Superprestige 2016-2017, abbiamo assistito alla versione chic di Van der Poel. Il Mathieu che non fa prigionieri, che controlla finché gli pare e poi se ne va quando vuole. E puoi pure chiamarti Wout e avere la maglia bianca con le strisce colorate orizzontali, quando quello se ne va così non lo tieni. Anche se stringi i denti e metti tutto te stesso nel tentativo di stargli appiccicato, non lo tieni.

 

Van der Poel fa il vuoto a metà prova
La gara è presto raccontata. Si parte, e subito troviamo Mathieu e Wout a menare. Kevin Pauwels, che sarebbe in corsa per il podio nel Superprestige, esce subito dalla contesa. Idem Tom Meeusen (che poi almeno nel prosieguo saprà risalire posizioni). Con i due fenomeni restano Laurens Sweeck, ovvero il terzo del SP, e poi Corné Van Kessel e Gianni Vermeersch.

Va così per un paio di giri, poi Mathieu tenta un primo assolo, rintuzzato non senza fatica. Lars Van der Haar si riavvicina, ma alla terza tornata, su impulso di Van Aert, la coppia perfetta (li ribattezziamo così per il futuro) allunga. Un altro giro ancora, e Van der Poel, esattamente a metà gara, piazza la progressione decisiva. Prende lo spazio necessario, al giro di boa ha 5" su Van Aert, ma poi con tremenda regolarità prende altri 5" al giro al rivale da lì alla fine: 10" a due giri dalla conclusione, 16" all'ultimo passaggio, 20" alla conclusione.

Van der Haar, dopo una buona sfuriata nella fase centrale della corsa, si sgonfia alla fine; o cresce Sweeck, se preferiamo. In ogni modo, quest'ultimo riesce a isolarsi al terzo posto (30" il suo distacco all'arrivo), che poi è la stessa posizione nella generale. Insomma, Middelkerke - col suo circuito fangoso, scosceso, disseminato di buche, ostacoli, rampe, tratti sabbiosi, in definitiva molto selettivo e faticoso - risulta essere la perfetta fotografia del Superprestige 2016-2017: un dominatore; un grande runner up, tenuto però a debita distanza dal primo; un terzo che riesce a emergere tra quelli del "resto del mondo".

 

I numeri alla conclusione di gara e challenge
Van der Haar si è piazzato al quarto posto a 37" da MVDP, poi troviamo Vermeersch quinto a 59", Meeusen sesto a 1'25", Vincent Baestaens settimo a 1'46", Van Kessel (calo verticale nella seconda metà) ottavo a 1'55", Diether Sweeck nono a 1'58" e Klaas Vantornout decimo a 2'03".

In classifica 119 punti su 120 per Mathieu Van der Poel, 113 quelli di Van Aert; dopo un abisso, terzo a 92 c'è Sweeck, e Pauwels resta quarto a 72. Poi ancora, Jens Adams è quinto a 66, Vantornout sesto a 64, Meeusen settimo a 60, Toon Aerts (assente nelle ultime due gare) ottavo a 59, David Van der Poel nono a 45 e Van der Haar decimo a 37.

Si chiude così il 35esimo Superprestige, challenge che gode di ottima salute e che comunque guarda avanti (l'altro giorno è stato varato il calendario per il 2017-2018), consapevole che finché ci saranno due personaggi come Van der Poel e Van Aert a darsele domenicalmente (ma pure di sabato) di santa ragione, il successo della formula continuerà a essere garantito. Per la gioia di tifosi e spettatori.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!