
Tour de France, another brick in the Mur (de Bretagne): secondo successo per Tadej Pogacar
Il campione del mondo batte allo sprint Vingegaard e Onley. Almeida a terra nel finale, fuori dai giochi van der Poel, che cede la maglia gialla al campione del mondo. Attardati Lipowitz, Roglic e Mas. Ritirati Cattaneo e Haig
Neppure la caduta di João Almeida ha compromesso i piani della UAE Emirates-XRG, che aveva messo nel mirino uno dei traguardi più ambiti del Tour de France: Mur de Bretagne, dove avevano già vinto in passato Cadel Evans e Mathieu van der Poel. Stavolta, però, l'olandese è stato semplice spettatore della sfida tra gli uomini di classifica, dominata da Tadej Pogacar nonostante l'assenza del suo fidatissimo pretoriano, vittima di una rovinosa caduta a 6 km dall'arrivo. Ciononostante, il campione del mondo ha trovato nel finale due validi alleati in Tim Wellens e Jhonathan Nárvaez. Ed è stato proprio l'ecuadoriano a pilotare il gruppetto dei migliori nell'ultimo chilometro, portandosi dietro… Remco Evenepoel. Tuttavia, la mossa del belga è stata vanificata dallo scatto secco di Pogacar ai 250 metri dalla linea bianca. Soltanto Jonas Vingegaard è riuscito a seguire il rivale che, tuttavia, non gli ha neppure dato l'opportunità di uscire dalla scia. E così, lo sloveno torna padrone a tutti gli effetti della Grande Boucle, vestendo quella maglia gialla che aveva subappaltato a van der Poel per quasi 24 ore.
La cronaca della 7ª tappa del Tour de France
Un altro finale esplosivo al Tour de France: la 7ª tappa della 112ª edizione (Saint-Malo - Mûr-de-Bretagne, 198 km) propone l'ormai classico arrivo sullo strappo di Guerlédan (3ª categoria, 2 km al 6,9% di media e una pendenza massima superiore al 16%), dove si transiterà una prima volta a 19,8 km dalla fine. Subito dopo il passaggio sul traguardo, l'anello conclusivo propone anche prima lo strappo di Saint-Mayeux, che non assegnerà punti per la classifica degli scalatori. Prima di raggiungere la zona d'arrivo, il percorso non presenta particolari difficoltà: qualche ondulazione qua e la prima di scalare la Côte du village de Mûr-de-Bretagne, un 4ª categoria di 1600 metri al 4,1% medio. Da non sottovalutare il fattore vento.
Fin dai primi metri, gli uomini della Visma-Lease a Bike prendono l'iniziativa per cercare di sfruttare il vento laterale: i belgi Victor Campenaerts (Visma-Lease a Bike) e Wout van Aert (Visma) allungano il gruppo con la collaborazione del campione nazionale svizzero Mauro Schmid (Jayco-AlUla). Velocità sostenuta, ma nessuna vera frattura. Nel dubbio, van Aert e Schmid proseguono la loro azione: dopo aver tenuto i due battistrada a non più di 10" (-186), gli inseguitori completano il riaggancio a 177 km dalla fine. Poco più avanti, provano a ripartire in 6, pilotati ancora da Campenaerts: respinti. Dopo un ulteriore tentativo promosso invano da circa 20 corridori, la situazione resta bloccata per una quindicina di chilometri prima del tentativo di 4 uomini: il francese Thomas Gachingard (TotalEnergies), l'olandese Mike Teunissen (XDS-Astana), lo statunitense Neilson Powless (EF EasyPost) e lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), a cui il gruppo non concede il via libera. Il braccio di ferro si conclude ai -143 dal traguardo: all'attacco l'austriaco Marco Haller (Tudor), il britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), i francesi Alex Baudin (EF EasyPost) ed Ewan Costiou (Arkéa-B&B Hotels) e lo spagnolo Iván García Cortina (Movistar). Il gruppo della maglia gialla, l'olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), concede subito un minuto buono ai primi, che accumuleranno un vantaggio massimo di 1'40" circa sul resto della truppa, pilotata dagli UAE Emirates-XRG e dagli Alpecin. Quando mancano 120 km alla fine, un brutto colpo per il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e per la Soudal Quick-Step: il ritiro dell'italiano Mattia Cattaneo (Soudal), caduto nella tappa di Dunkerque e visibilmente in difficoltà fin dai primi chilometri della corsa.

I battistrada viaggeranno stabilmente con 1'30" sul gruppo anche dopo il passaggio al traguardo volante di Plédran (-59), dove transiterà per primo Cortina. 6° posto per l'italiano Jonathan Milan (Lidl-Trek), che lascerà la maglia verde alla fine della tappa. Man mano che ci si avvicina al finale, gli UAE Emirates - al servizio del campione del mondo, lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Emirates-XRG) - aumentano ulteriormente la velocità in testa al gruppo, riportando il divario al di sotto del giro d'orologio quando mancano poco meno di 30 km al primo passaggio a Guerlédan. Nel frattempo, la fuga perde pezzi: Haller si sfila ai -42.
I quattro attaccanti superstiti imboccano il circuito finale con un margine poco più che simbolico sugli inseguitori, pilotati dagli uomini della Visma-Lease a Bike. Dopo aver staccato i compagni di ventura, Costiou si toglie la platonica soddisfazione di raggiungere la cima di Guerdélan per poi essere raggiunto dal gruppo della maglia gialla a 12 km alla fine.
Ai -6 dal traguardo, in un tratto di discesa, finiscono a terra almeno una decina di corridori: l'australiano Jack Haig (Bahrain-Victorious) tocca la ruota del portoghese João Almeida (UAE Emirates-XRG), innescando una caduta che coinvolge - tra gli altri - il colombiano Santiago Buitrago (Bahrain), i francesi Louis Barré (Intermarché-Wanty), Guillaume Martin Guyonnet (Groupama-FDJ) e Valentin Madouas (Groupama), gli irlandesi Eddie Dunbar (Jayco-AlUla) e Ben Healy (EF EasyPost) e lo spagnolo Enric Mas (Movistar). Il più malconcio è proprio Haig, che sarà costretto a salire in ambulanza.
Dopo aver brevemente lasciato il testimone ai Groupama, schierati al servizio del francese Romain Grégoire (Groupama), il belga Tim Wellens (UAE Emirates) affronta il primissimo tratto del secondo Guerlédan, portandosi dietro Pogacar, Evenepoel e il danese Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike). Alle loro spalle ci sono il francese Kévin Vauquelin (Arkéa), lo statunitense Matteo Jorgenson (Visma), il britannico Oscar Onley (PicNic PostNL), l'austriaco Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale) e l'ecuadoriano Jhonathan Nárvaez (UAE Emirates). Fuori dai giochi, invece, van der Poel, palesemente in difficoltà dopo gli sforzi del giorno prima.
Una volta ricucito lo strappo, lo stesso Nárvaez si incarica di scortare il gruppo fino ai 250 metri, quando il campione del mondo (posizionato a ruota di Evenepoel) lancia la sua progressione, portandosi dietro il solo Vingegaard, che non ha tuttavia la forza di uscire dalla sua scia. 13° successo stagionale - il 101° in massima serie - per Pogacar, che mette in fila il capitano della Visma e Onley, attardato di 2" al pari di Gall, Jorgenson, Evenepoel e Vauquelin. A seguire Nárvaez (a 7"), Laurence (a 11") e il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility, a 21"), che regola un gruppetto di cui fanno parte anche il tedesco Florian Lipowitz (Red Bull-BORA-Hansgrohe) e lo sloveno Primoz Roglic (Red Bull-BORA-Hansgrohe). Mas raggiungerà l'arrivo con un distacco di 51". Oltre 10' di ritardo per Almeida, ormai fuori dalla sfida per il podio di Parigi.
La nuova classifica generale: Pogacar in giallo con 54" su Evenepoel, 1'11" su Vauquelin, 1'17" su Vingegaard e 1'29" su van der Poel.
L'ordine d'arrivo
I velocisti tornano sulla ribalta
La seconda fine settimana del Tour de France sarà interamente consacrata agli sprinter che, a meno di sorprese, si giocheranno l'ottava tappa: partenza da Saint-Méen-le-Grand, arrivo a Laval (Espace Mayenne) dopo 171,4 km. Benché il percorso segua un profilo al solito irregolare, il menu propone soltanto la pedalabilissima Côte de Nuillé-sur-Vicoin, un 4ª categoria di appena 900 metri al 3,8% medio con un breve tratto al 6%, posizionata a 15,6 km dal traguardo. Tuttavia, le ruote veloci dovranno scegliere il momento giusto per partire sul rettilineo finale di 1000 metri, tutti in costante ascesa.
Diretta integrale su Discovery+ e - per gli abbonati a DAZN, Prime e TIMVision - a partire dalle 11.50 circa. Collegamento su Raidue alle 14.45, al termine della telecronaca del Giro d'Italia Women.