Professionisti

Il ritorno di Diego l'indecifrabile

13.06.2018 17:02

In Svizzera prima vittoria stagionale in salita per Ulissi dopo una primavera in ombra. Landa attacca e viene ripreso nel finale, Küng passa la gialla a Porte


Ma guarda un po’ chi si rivede. Diego, proprio tu, ma non dovevamo rivederci più? Dopo una primavera impalpabile, una stagione delle Ardenne insufficiente e un Giro d’Italia corso in parte da gregario e in parte con scialbe velleità personali, Diego Ulissi risorge e conquista uno dei successi più belli della sua carriera, nella quinta tappa del Tour de Suisse da Gstaad a Leukerbad. Un arrivo in salita, pedalabile quanto basta per permettere un arrivo in volata ristretta (seppur sudata a causa del coraggioso tentativo di Mikel Landa in una tappa decisamente inadatta alle azioni di uno scalatore puro) di grande potenza, con 400m fatti in testa staccando di ruota tutti gli altri. Il primo successo stagionale per Diego, che alla fine della scorsa stagione aveva ottenuto una vittoria significativa a Montreal prima di vincere un abbordabile Giro di Turchia. E che si conferma un corridore assolutamente indecifrabile, mai diventato uno dei corridori di riferimento nel panorama mondiale tra i passisti-scalatori, eppure capace di numeri di classe sopraffina come quello odierno.

 

Fuga complicata, tra i 6 c’è Daniel Oss
La giornata non era cominciata proprio bene per la UAE Team Emirates, costretta a rinunciare a Filippo Ganna per le conseguenze della caduta nei km finali della tappa precedente. Una tappa che vedeva una partenza interessante, col GPM a Col du Pillon dopo 16 km che poteva innescare una certa bagarre per la fuga e non solo: in realtà la salita di prima categoria ha più influito nella lotta alla maglia di miglior scalatore, con Romain Sicard (Direct Ènergie) a passare in testa e a prendere punti che contribuiranno a permettergli di sfilare la maglia a Filippo Zaccanti dopo 3 tappe. L’azione buona invece parte in pianura dopo una quarantina di chilometri: dentro ci sono Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Daniel Oss (Bora-Hansgrohe), Silvan Dillier (Ag2r-La Mondiale), Laurence Warbasse (Aqua Blue Sport), Wille Smit (Katusha) e Paul Orselin (Direct Ènergie). Una fuga di buoni corridori, che però viene tenuta a distanza di sicurezza da una BMC determinata a non perdere la maglia gialla in ogni caso: dopo due ore corse ad alta velocità grazie al vento favorevole, il vantaggio tocca un massimo di 3’03”.

Contrattacco a Montana Village
La lunga fase pianeggiante termina a 50 km dal termine, con la salita Hors Categorie di Montana Village, più lunga che dura in realtà. La distanza limitata dei fuggitivi, attorno ai 2’ dal gruppo, stuzzica la fantasia dei Direct Ènergie, che si lanciano con Lillian Calmejane e Romain Sicard a 40 km dal termine: con loro anche Victor De La Parte (Movistar team) e Omar Fraile (Astana Pro Team). Avviene un rimescolamento in testa, con Laurence Warbasse unico uomo forte in salita che viaggiava in solitaria già dalle prime rampe e altrettanto in solitaria andava a scollinare, Willie Smit all’inseguimento a 50” e i restanti fuggitivi ripresi dai contrattaccanti, i quali però non guadagnavano sul gruppo a 2’14” di distanza da Warbasse.  A fondovalle il vantaggio di tutti i fuggitivi si riduceva ancora, con Warbasse che iniziava la salita di Leukerbad (21 km alla conclusione) con 1’50” dal gruppo ed energie sempre più limitate. L’unico davanti abbastanza fresco è Calmejane, il quale andrà a saltare Warbasse ai -14 km, salvo poi essere ripreso dal gruppo ai -7. Gruppo inesorabilmente tirato dai BMC, col leader Stefan Küng che cercava di resistere il più possibile, mentre Enrico Gasparotto (Bahain-Merida) cadeva riportando escoriazioni su un gluteo.

 

Landa ci prova, fermato ai 200 metri
La fine dell’azione di Calmejane segna l’inizio vero delle ostilità: attaccano subito Hugh Carty (EF – Cannondale) e François Bidard (Ag2r – La Mondiale) prendendo una decina di secondi. Ai – 6 l’attacco più importante di giornata, anche un po’ inaspettato: è Mikel Landa (Movistar Team) a muoversi, andando ad agganciare e poi staccare Carthy e Bidard nel giro di 2 km. L’attacco del basco della Movistar e il conseguente cambio di ritmo sono fatali a Küng, che alza bandiera bianca dopo un’onorevole difesa: arriverà al traguardo a 3’23”. Landa invece tenta di guadagnare il più possibile dove la salita è dura, con un pimpante Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo) e poi i gregari Jesper Hansen (Astana) e Mark Padun (Bahrain-Merida) che si accollano l’onere di non farlo guadagnare. Il basco arriva ai -2 km con 17” di vantaggio, troppo pochi per uno scalatore puro con un gruppo di 20 corridori lanciato alle sue spalle in un tratto quasi pianeggiante: il ritmo di Padun in pianura permette di chiudere, ma è poi un enorme Diego Ulissi a lanciarsi, saltarlo e partire con una volata lunga sull’ultimo dentello della salita di Leukerbad: Enric Mas (Quick-Step Floors) si mette alla sua ruota, ma il pur meritevole scalatore spagnolo non è praticamente in grado di uscire. Terzo Tom-Jelte Slagter (Dimension Data), altro corridore che non ha niente da invidiare ad Ulissi in quanto a discontinuità.

 

Richie Porte è la nuova maglia gialla
Sono in tutto 21 i corridori che si classificano col vincitore Ulissi o a poca distanza: in top ten ci sono anche Wilco Kelderman (Team Sunweb), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), il vincitore 2017 Simon Spilak (Katusha), Nairo Quintana (Movistar Team), Richie Porte (BMC), Sam Oomen (Team Sunweb) e Bjorg Lambrecht (Lotto Soudal). E del gruppetto fanno parte anche Krujiswijk, Fuglsang, Ion Izagirre e Sivakov che prende 7”, mentre Landa ne deve incassare 14”. Unica vittima eccellente Tejay Van Garderen, arrivato ad 1’24”, lasciando solo in testa alla classifica Richie Porte, come da copione. Il tasmaniano porta ora 20” su Kelderman e Oomen, 21” su Mas, 29” su Jack Haig, capitano designato della Mitchelton-Scott, 33” su Quintana, 36” su Ion Izagirre, 40” su Ulissi, 46” su Spilak, 47” su Landa e Andrey Amador: insomma dopo cinque tappe la classifica è ancora pressappoco quella delineata dalla cronosquadre per quanto riguarda i big, e servirà molto di più di Leukerbad per smuovere questa classifica. Domani c’è una tappa disegnata in modo strano, da Fiesch a Gommiswald per un totale di 186 km superando Furkapass e Klausenpass, molto lontani dall’arrivo, per poi affrontare un impegnativo strappo tra i -3 e i -1: arrivo che potrebbe anche essere adatto a un bis di Ulissi, e che impegnerà gli uomini di classifica a non perdere secondi.
Notizia di esempio
Volata caotica in Slovenia, Simone Consonni trova la prima vittoria da professionista