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Valerio Conti: «Domani proverò a tenere la maglia rosa»

22.05.2019 19:27

Le dichiarazioni dei protagonisti del Giro d'Italia al termine della tappa di Novi Ligure: Viviani saluta la corsa, Démare punta la maglia ciclamino


CALEB EWAN (Lotto Soudal)
«È stata una frazione lunga che si adattava bene alle mie caratteristiche, più di quella di ieri. Ho seguito la ruota di Pascal Ackermann perché sapevo che avrebbe fatto una buona volata, nonostante la caduta di ieri. Aveva un buon treno, quindi ho deciso di fare la volata su di lui. Sono partito al momento giusto. Mi sono sempre considerato uno dei migliori velocisti, due successi in questo Giro finalmente mi danno ragione».

VALERIO CONTI (UAE Team Emirates)
«Oggi abbiamo affrontato una tappa lunga e con il sole, mi è piaciuta questa nuova giornata in Rosa. Domani sarà più difficile conservare la Maglia perché la salita principale è dura ma sicuramente proverò a tenerla anche domani. Mi aspetto che la tappa sia combattuta».

ELIA VIVIANI (Deceuninck-QuickStep)
«Si vede chiaramente che non sono sereno, c'è qualcosa che non va. La mattina arrivo al foglio firma, sono felicissimo di incontrare tutti i fans, sono felicissimo di essere al Giro, ma poi andiamo in gara e non va. Quindi niente, ci abbiamo provato, tre secondi posti, una vittoria-non vittoria e un quarto posto che conferma che qualcosa non va, se avessi capito cosa probabilmente avrei vinto oggi. Devo staccare un attimo con la testa e trovare un po' di serenità. Seguo ma non faccio la mia volata, ricerchiamo quella potenza e quella serenità che avevo prima di arrivare qua o anche nelle prime tappe e poi torneremo a vincere. Io penso che la mia condizione c'è, se vogliamo magari mi manca un po' di esplosività, ma è qualcos'altro che non va a livello di testa. Anche nella volata di oggi ci siamo trovati e ricercati dieci volte con i compagni, ma non è così che approcciamo di solito le volate. Dispiace perché era bello vincere al Giro con la maglia tricolore e dare alla squadra quella tranquillità che merita. Non sono arrabbiato, sono deluso perché quando prepari un obiettivo e non va come vuoi è normale esserlo: aver vinto oggi magari avrebbe messo una toppa, ma il Giro che volevo era vincere qualche tappe e magari essere in maglia ciclamino oggi. Questo non è avvenuto, sappiamo benissimo che il ciclismo non è uno sport semplice, sapevo dall'anno scorso che questo momento prima o poi sarebbe arrivato quindi bisogna affrontarlo e superarlo più forti di prima, come sempre. Il mio Giro finisce oggi perché, come detto, non ci sono e devo un attimo staccare la spina e preparare la seconda parte di stagione».

ARNAUD DÉMARE (Groupama-FDJ)
«Nel finale eravamo un po' troppo davanti e siamo stati sopraffatti: era un po' lunga per Ramon [Sinkeldam] e Jacopo [Guarnieri]. Adesso comunque ho preso la maglia ciclamino e questo diventa un secondo obiettivo del Giro: ci batteremo per difenderla sulle montagna».

DAVIDE CIMOLAI (Israel Cycling Academy)
«Anche oggi sono contento perché ottenere un piazzamento migliore era impossibile. Ora il mio obiettivo si sposta sulla diciottesima tappa, l'unica che rimane per i velocisti: si corre vicino a casa mia e lì punto a centrare il podio. La parte dura del Giro inizio ora con le montagne in successione; però caspita, è la mia prima volta alla Corsa Rosa e voglio arrivare sino a Verona, concludendo al meglio questa esperienza».

JAKUB MARECZKO (CCC Team)
«Dopo una caduta come quella nel finale di ieri non sai mai come reagirà il tuo corpo, ma stamattina mi sentivo bene ed ero felice di non avere ferite serie. I ragazzi hanno fatto un'altra volta un grande lavoro per me, siamo stati ben posizionati tutto il giorno e nel finale ero assieme a Josef [Cerny] e Fran [Ventoso]. Questa era realisticamente l'ultima occasione per i velocisti in gara, quindi volevo dare tutto me stesso. Nono non è un risultato malvagio, ma di sicuro avrei preferito far meglio. Comunque ci sono sicuramente aspetti positivi da prendere dalla corsa finora, in particolare pensando a come abbiamo lavorato assieme come squadra».
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