Michael Woods con i figli, dopo aver vinto il campionato nazionale canadese 2024
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Michael Woods prende posizione sulla sicurezza dei corridori: "ASO adora le cadute"

Il ciclista canadese ha condiviso le sue riflessioni sulla sicurezza dei corridori durante il Tour sul suo blog personale

10.07.2025 15:45

Impegnato al Tour de France 2025, il 38enne Michael Woods ha affidato al proprio sito internet ufficiale, nei giorni scorsi, le sue riflessioni personali sulla sicurezza dei corridori, suggerendo sistematicamente anche qualche misura per migliorare le cose.

Woods parla delle recenti cadute. “È difficile togliersi il pensiero dalla testa” 

Jasper Philipsen costretto al ritiro, dopo la caduta nella terza tappa del Tour 2025
Jasper Philipsen costretto al ritiro, dopo la caduta nella terza tappa del Tour 2025

Il canadese ha ammesso che nonostante il Tour (che dura 21 giorni) sia iniziato da poco ha già visto parecchie cadute e problemi legati alla sicurezza, e che anche se è un tema di cui parla spesso “è difficile togliersi il pensiero dalla testa”, ha scritto sul suo blog.

Finora sono riuscito a evitare le cadute, ma restando nelle retrovie per tutta la corsa, ne ho viste parecchie. So che parlo spesso di questo tema, ma quando vedi la maglia verde costretta al ritiro dopo una caduta, e assisti a certe scene come quelle degli ultimi giorni, è difficile togliersi il pensiero dalla testa. Nonostante le dichiarazioni ufficiali sulla volontà di rendere lo sport più sicuro, sembra quasi che ASO si nutra proprio di quelle immagini di sangue, bici distrutte e corridori portati via in ambulanza. È quello che amano mettere in mostra", ha aggiunto Micheal Woods, originario di East York, Toronto (Canada), parlando del consueto briefing pre-gara organizzato da ASO, che ha riunito tutti i corridori all’Opera di Lille, mostrando un video dei momenti salienti dell’edizione precedente del Tour, con vittorie di tappa, paesaggi incantevoli e anche cadute.

Quello che mi ha colpito di più durante quel briefing, però, non sono state le immagini crude, ma le parole pronunciate alla fine. Uno dei dirigenti ASO ha parlato degli sforzi per migliorare la sicurezza, ma ha concluso attribuendo molta della responsabilità agli stessi ciclisti. In sintesi, ha detto che «i corridori devono fare di più per ridurre i rischi, altrimenti in futuro potrebbero essere obbligati a indossare dispositivi di protezione». Lo ha detto come se indossare protezioni fosse una punizione. Questo rivela quanto poco si comprenda ciò che i corridori vogliono, e come funzionano davvero lo sport e la vita”.

Woods ha poi fatto un interessante parallelo col basket, dicendo che “rischiare di meno” non avrebbe senso, proprio come non avrebbe senso dire a Steph Curry di tirare meno da 3: “Non cambia nulla. Se l’NBA volesse davvero ridurre i tiri da tre, cambierebbe le regole. Lo stesso vale per ASO e UCI: se vogliono più sicurezza, devono intervenire sul regolamento”.

Il canadese avanza 4 proposte per migliorare la sicurezza

Michael Woods non si è limitato a constatare i rischi per la sicurezza, ma ha anche parlato di 4 misure da poter adottare per migliorarla. La prima, secondo il 38enne, è ridurre la velocità. “Limitare l’aerodinamica (ruote, telai, gomme) e sostituire moto e elicotteri con droni per diminuire la scia e la velocità media in gara”, ha spiegato.

La seconda è diminuire il numero di corridori, portando le squadre a 6 elementi e limitare il gruppo a 20 squadre World Tour: “meno affollamento = meno caos e incidenti”, ha scritto Woods, suggerendo di escludere le formazioni Professional dalle corse World Tour. Contestualmente, il canadese ha invocato una riforma del sistema di retrocessione. “Il sistema attuale spinge tutti a lottare per ogni punto, aumentando i rischi”, ha dichiarato, mentre “meno pressione e solo squadre World Tour renderebbero il gruppo più sicuro”.

Infine, la quarta misura sarebbe eliminare le distrazioni, togliendo computer e radiocomunicazioni, che “ridurrebbe la distrazione durante la corsa” e valorizzerebbe l’esperienza e la consapevolezza del corridore.

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