Ciclismo Giovanile

Giro d'Italia Under 23, nuovo dominio Colombia sul doppio Mortirolo: vince Diego Alba

20.06.2019 15:18

La sesta tappa in linea del Giro d'Italia Under 23 è la più attesa dell'intera edizione: partenza e arrivo ad Aprica, "soli" 94.3 km da percorrere ma a caratterizzare la giornata è la doppia scalata del Mortirolo, evento inedito in una gara internazionale. Prima viene affrontato il versante "facile" da Monno quindi, a metà tracciato, è il turno del lato più duro di Mazzo di Valtellina. Dalla cima al traguardo rimangono 29 km, quasi equamente divisi fra falsopiano e discesa.

La partenza delle 12.20 dalla località valtellinese è in discesa, con i primi 15 km di declivio fino a Edolo che vedono continui ma infruttuosi tentativi di attacco. Servono dunque le rampe del Mortirolo dal versante bresciano per la formazione della fuga di giornata: inizialmente sono in quattro, ossia il neerlandese Thymen Arensman (SEG Racing Academy) e gli italiani Kevin Colleoni (Biesse Carrera), Gianni Pugi (Sangemini-Trevigiani) e Manuele Tarozzi (Rappresentativa mista), ma Arensman e Colleoni riescono a distanziare gli altri due iniziando un'azione di coppia.

Il gruppo, controllato dalla nazionale colombiana della maglia rosa Ardila, lascia spazio ai due e controlla la situazione; allo scollinamento (km 32.3) Colleoni anticipa Arensman mentre il gruppo, che ha ripreso Pugi e Tarozzi, passa staccato di poco più di un minuto e ridotto a circa venti elementi. La discesa vede la coppia di testa guadagnare sul plotone, che saggiamente evita di prendersi rischi inutili, e così il distacco all'intergiro di Grosio (km 48.2) supera quota 2'.

Complice qualche rientro in discesa, il gruppo maglia rosa è composto da ventidue elementi: Diego Alba, Camilo Ardila e Jesús Peña (Colombia), Ethan Hayter (Gran Bretagna), Simon Guglielmi e Kevin Inkelaar (Groupama-FDJ Continental), José Parra (Equipo Lizarte), Sean Quinn (Hagens Berman Axeon), Viktor Verchaeve (Lotto Soudal Under 23), Alexander Evans (SEG Racing Academy), Dinmukhammed Ulysbayev (Astana City), Davide Casarotto (General Store), Alessandro Covi (Team Colpack), Alessandro Monaco (Casillo Maserati), Matteo Bellia e Filippo Conca (Biesse Carrera), Giacomo Cassarà (Velo Racing Palazzago), Lorenzo Ginestra ed Einer Rubio (Aran Cucine Vejus), Gabriele Ninci (Mastromarco Sensi Nibali), Gianni Pugi e Filippo Zana (Sangemini-Trevigiani).

Come già visto nella giornata di ieri, Camilo Ardila non sente la gamba e attacca già al secondo km del Mortirolo dal versante di Mazzo; la maglia rosa va via da sola, venendo poco dopo raggiunto dal compagno di squadra Diego Alba e da Einer Rubio. In contemporanea cambia anche la situazione davanti: il bergamasco Colleoni stacca il neerlandese Arensman, cercando gloria tutto da solo.

Chi vive una difficile scalata è il secondo in classifica, ossia Alessandro Covi: il varesino fatica, perdendo contatto non solo dai tre spediti colombiani ma anche da altri colleghi. Arensman, nel frattempo, viene ripreso e staccato da Alba, Ardila e Rubio. A 30 km dal traguardo, ossia a 1 km dallo scollinamento, Colleoni viaggia con 1' sui colombiani, 1'40 su Arensman, 1'50" su Conca e 2'30" da Covi.

Dopo il gpm (km 65.7) Colleoni ha solo pochi secondi su Alba, Ardila e Rubio; il ricongiungimento si verifica infatti a 19 km dalla fine, quando si affronta il falsopiano verso Monte Padrio. Terminato questo tratto, c'è la discesa; ed è qui che Diego Alba decide di attaccare. Con Ardila che rimane ovviamente passivo, Rubio e lo sfinito Colleoni non hanno modo di andarlo a prendere; il quarto anno si invola, entrando negli ultimi 10 km con 30" su Ardila, Colleoni e Rubio, 1'40" su Arensman e Conca, 2' su Covi, ripresosi nel tratto di falsopiano.

La marcia del ventunenne, tesserato per la Coldeportes Zenù, è inarrestabile e negli ultimi km continua a guadagnare terreno in maniera costante. Taglia il traguardo a braccia alzate, Diego Alba, per la prima vittoria in carriera ottenuta al di fuori dei confini nazionali.

Seconda posizione a 33" per Einer Rubio (Aran Cucine Vejus), che in volata precede un ottimo Kevin Colleoni (Biesse Carrera). Quarto a 39" un felice Camilo Ardila (Colombia). Quinta posizione a 1'56" per Filippo Conca (Biesse Carrera), sesta a 1'58" per Thymen Arensman (SEG Racing Academy). Completano la top ten a 2'42" Filippo Zana, José Parra e Sean Quinn, decimo a 2'42" Alessandro Covi.

Risultati pesanti per tutti gli altri: 3'44" di ritardo per Simon Guglielmi, 4'28" per Cristian Scaroni e Viktor Verschaeve, 5'35" per Simon Guglielmi, 7'32" per Ethan Hayter, 7'37" per Alessandro Monaco, addirittura 18'37" per Markus Wildauer, che era settimo in classifica.

In classifica Camilo Ardila mantiene agevolmente la maglia rosa, incrementando ancora il margine sulla concorrenza: Alessandro Covi rimane secondo ma il suo gap ammonta a 4'13". Lotta serrata alle spalle del varesino, con Einer Rubio a 4'41", Diego Alba a 4'52" e Filippo Conca a 5'02". Seguono Simon Guglielmi a 7'55", Viktor Verschaeve a 9'56", Cristian Scaroni a 10'13" e Alessandro Monaco a 10'16".

Domani una tappa tutta trentina che potrebbe, a prima vista, sembrare transitoria, ma che così potrebbe non essere. L'anno scorso, infatti, fu una frazione simile a rivoluzionare la classifica. Quest'anno la Dimaro Folgarida-Levico Terme misura 137.1 km e, nel finale, è caratterizzata da un circuito ondulato di 17 km da ripetere tre volte.

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