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Hoelgaard si prende l'ultima all'Arctic Race of Norway. Lutsenko strappa la generale a Barguil per 1"

18.08.2019 18:07

L'arrivo in salita di ieri a Stroheia ha lasciato in eredità una classifica per la settima edizione della Arctic Race of Norway molto aperta, perché un solo secondo separa il leader della generale Warren Barguil (Arkéa Samsic) e Alexey Lutsenko (Astana) e il percorso dell'ultima tappa, da Lodingen a Narvik per 165.5 km, con la salita di Skistua (2.3 km al 6.6%) da ripetere 3 volte nel circuito finale, offre possibilità per attaccare la leadership del francese. Per il resto anche Neilands (Israel Cycling Cademy) e Lilian Calmejane (Total Direct Energie), avendo al via un distacco minore dei 30" possono ambire a qualcosa in classifica ma per loro due sembra essere necessario un deciso colpo di mano.

Per quanto concerne la cronaca è da segnalare che al primo sprint di giornata con secondi in abbuono per la classifica generale Warren Barguil è riuscito ad agguantare il secondo posto dietro ad Andrea Pasqualon incrementando il suo margine di 4" su Lutsenko con Neilands terzo che prende 2". Fuga di giornata poi che non ha preso le sembianze della solita azione di pochi corridori che tentano la fortuna, ma un'azione decisamente interessante con tra gli altri (una quindicina di nomi) Mathieu van der Poel, Tom Jelte Slagter, e Hugo Houle. In particolare il canadese portacolori dell'Astana era al via quinto in classifica a 30" da Barguil e la sua presenza nella fuga di giornata ha costretto l'Arkéa a lavorare con convinzione nel tratto in linea.

Dopo alcuni frazionamenti nel gruppo di testa la parte della fuga con Houle e Van der Poel è stata ripresa ai 76 dal traguardo. I resti degli attaccanti di giornata erano a questo punto equiparati tra Norvegia, Olanda e Belgio con Slagter (Dimension Data), Van Asboreck (Israel), Hvidberg (Uno-X Development), Vergaerde (Corendon-Circus), Eenkhoorn (Jumbo-Visma) e Vangstad (Joker). Ai meno 61 rientrano su di questi anche Kochetkov (Katusha), Le Bon (Vital Concept) e Molly (Wanty-Gobert). All'ingresso del circuito sono di nuovo Vergaerde, Asboreck, Hvideberg, Vangstadt ed Eenkhoorn ad avvantaggiarsi ma il loro vantaggio è risicato, nell'ordine dei 20".

Ripresa la fuga e lungo il primo passaggio sulla salita di Skistua sembra proprio Van der Poel a cedere qualche metro a farsi trovare in coda al gruppo. La corsa è caratterizzata da molti tentativi complice il percorso non banale nel finale e con il vincitore di ieri Eiking (Wanty) intento a sprintare per assicurarsi la maglia di migliore scalatore della corsa sia al primo che al secondo passaggio. Dopo il secondo scollinamento arriva il primo attacco per la classifica degno di nota con Calmejane che prova un timido attacco in discesa, subito rintuzzato dal gruppo. Sul secondo passaggio sulla linea del traguardo è posto un altro sprint con secondi in palio e Lutsenko precede il leader della generale riavvicinandosi di 1". I due provano a proseguire dopo il passaggio sulla linea e percorrono tutta la prima parte di giro con qualche metro di vantaggio sul ristretto gruppo (una ventina) all'inseguimento.

Si arriva così all'ultimo passaggio sulla salita con la classifica incerta: Van der Poel apparso già in difficoltà si lascia sfilare da subito, e dopo poche centinaia di metri è anche il turno di Andrea Pasqualon che in caso di arrivo a ranghi compatti sarebbe stato tra i principali favoriti. Sotto il forcing del campione norvegese Jansen (Jumbo-Visma) e poi con l'attacco di Markus Hoelgaard (Uno-X Norwegian Development) la selezione aumenta e in vista dell'ultimo gpm Lutsenko mette ancora tutti alla frusta. Siamo ai meno 6 e Barguil non sembra in giornata di grazia. In discesa ci prova allora Calmejane, mentre davanti Hoelgaard conserva qualche secondo di vantaggio. Dalla fine della discesa al traguardo c'è pochissimo spazio sia per inventare che per recuperare.

All'ultimo km parte lunghissimo Amund Grøndahl Jansen, nel tentativo di rientrare su Hoelgaard, mentre dietro è Lutsenko a lanciare lo sprint ai 300 metri levandosi di ruota Barguil. La rimonta di Jansen è tardiva per cui arriva la prima affermazione stagionale per il ventiquattrenne norvegese Markus Hoelgaard e una bellissima notizia per la Uno-X Norwegian Development dopo la tegola dei giorni scorsi relativa all'infortunio di uno dei gioielli di casa, il giovane Andreas Leknessund.

L'attacco di Lutsenko è chirurgico: il campione kazako riesce infatti a conquistare il terzo posto e con esso i 4" di abbuono che lo porterebbero parimerito con Barguil, ma a questi va aggiunto 1" rispetto al francese, giunto quarto. Seguono in top ten Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy), Lilian Calmejane (Total Direct Énergie), Enrico Gasparotto (Team Dimension Data), Ilnur Zakarin (Team Katusha Alpecin), Krists Neilands (Israel Cycling Academy) e Sindre Lunke (Riwal Readynez).

Alexey Lutsenko invece porta a casa la seconda classifica generale di stagione e ottava vittoria assoluta, candidandosi per un ruolo da outsider in vista del finale di stagione, campionato del mondo compreso. Secondo come detto a 1" Warren Barguil mentre il podio viene completato da Krists Neilands, distante 19". Quarto a 23" Lilian Calmejane, quinto a 40" Hugo Houle, sesto a 42" Sindre Lunke, settimo a 43" Markus Hoelgaard, ottavo a 51" Amund Grøndahl Jansen, nono a 53" Enrico Gasparotto e decimo a 1'12 Steve Cummings.

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