
Tour de France, Remco Evenepoel: “Posso recuperare i 58” che mi separano da Pogacar"
Le parole dei protagonisti della terza tappa della Grande Boucle: Pogačar si gode la centesima in carriera, l'analisi di Campenaerts, ottimismo per Van Aert
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates-XRG) vince la quarta tappa del Tour de France 2025, battendo allo sprint Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck) e Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike): per lo sloveno è la centesima vittoria in carriera.
Tadej Pogačar: “Non si sa mai cosa può succedere fino alla fine”
"Penso che oggi fossero tutti al limite. Ho provato ad attaccare sull'ultima salita: Jonas mi ha seguito e poi gli altri sono tornati sotto. Joao ha fatto un lavoro fantastico per pilotarmi fino alla fine, anche se c'erano degli attacchi. Sono felicissimo e soddisfatto del lavoro della squadra, è stato fantastico. Sono senza parole, è una vittoria stupenda: vincere al Tour de France è già pazzesco, con questa maglia anche di più e raggiungere la centesima vittoria è stato incredibile.
Con così tanti ottimi corridori e un finale così si è sempre un po' al limite, non si sa mai cosa potrebbe succedere fino alla fine. È adrenalina, pura corsa: mi è piaciuto tantissimo.
Per la maglia gialla vedremo domani, quando ci sarà il vero test. Anche solo aver già vinto una tappa con questa maglia è abbastanza. Vorrei solo godermi la corsa: certo puntiamo alla vittoria finale ma vedremo".

Joao Almeida: “La Visma ci ha fatto un favore”
“Sono andato a tutta per tutto l'ultimo chilometro: era il mio lavoro e ho fatto meglio che potevo, quindi penso che possiamo essere contenti. Tadej ha vinto la tappa: era il nostro obiettivo di oggi, ce lo siamo meritato. Volevamo andare al massimo negli ultimi metri dell'ultima salita, che era corta e ripida. La Visma ci ha quasi fatto un favore, in realtà, noi poi abbiamo eseguito al meglio il nostro piano. Sapevamo quasi naturalmente cosa fare, non è stato così difficile. Queste tappe non sono proprio il massimo per me, però non sta andando male, dai".
Victor Campenaerts: “Tadej non si fa mai sorprendere!”
"Il finale di oggi era quasi un circuito: prima della corsa abbiamo scherzato con Wout, perché sulla mappa sembrava un percorso per il ciclocross. Sapevamo che prendere in testa quella discesa tecnica verso la salita finale sarebbe stato importante, e siamo riuscita a farlo. Certamente abbiamo messo un po' di pressione sugli altri, ma Tadej non si fa mai sorprendere!
Il piano era chiaro: volevamo prendere la discesa per primi perché si sarebbero sicuramente aperti dei gap dopo le curve: quando si affronta una discesa così nelle prime cinque posizioni del gruppo è facile, ma quelli dalla decima alla quindicesima posizione devono rilanciare sempre. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, eseguendo il piano che volevamo, ma Tadej sta andando molto bene e questo percorso è più adatto a lui che a Jonas. Questo però non significa che gli abbiamo dato un biglietto gratis per la vittoria: Jonas è comunque arrivato terzo, quindi è stata una buona giornata per noi.
Jonas sta andando benissimo nelle prove a cronometro e ha fatto tantissime ore in altura sulla bici da crono, è stato incredibile. Penso che il percorso di domani sarà più adatto a chi sviluppa più watt assoluti, come Tadej, che è più pesante e sviluppa più watt. Si potrebbe dire che la crono di domani andrà in suo favore, ma sono molto curioso di vedere cosa accadrà”.
Remco Evenepoel: “Domani darò il massimo per conquistare la maglia gialla"
“Non vedo l'ora che sia domani. La gamba c'è, è chiaro, e spero di averla anche mercoledì perché c'è una bella opportunità da cogliere. C'è la possibilità di recuperare quei 58" che mi separano da Pogacar. È un percorso completamente pianeggiante: abbiamo visto il vantaggio che sono riuscito a prendere su Tadej al Critérium du Dauphiné anche se era un cronometro completamente diversa. Il percorso è molto pianeggiante, per niente tecnico, quindi darò il massimo e spero che sia sufficiente per conquistare la maglia gialla”.

Oscar Onley: “È bello dimostrare a me stesso che posso essere al top”
“Per dire come mi sento ora userei parole che non posso pronunciare in tv! Sono andato veramente a tutta su quella salita, quindi è stato un bene finire con quelli davanti. Prima della tappa abbiamo stabilito che sarei dovuto essere il primo o il secondo a prendere l'ultima curva, ma sono rimasto piantato nell'ultimo chilometro: ho dato tutto quello che avevo. È stato bello essere in mezzo a tanti campioni nel finale: non può essere meglio di così quanto a corse e interpreti. È stato bello dimostrare a me stesso che posso essere lì, al top. Ero completamente al limite: con un arrivo veloce e piatto così non avrei mai potuto anticipare, specialmente con Jorgenson e Almeida lì a lavorare per i loro capitani. Non avrei avuto chances”.
Romain Grégoire: “Un finale da pazzi”
“Che sforzo per rientrare sulla salita per rientrare allo sprint. Un finale da pazzi. L'altro giorno dicevo che avrei voluto essere meglio posizionato per vedere come sarebbe andata, ma adesso zero rimpianti. Ero nel posto giusto, ma ci vogliono le gambe. Sono andati troppo veloce: rispetto ai primi tre, è stato ingiocabile”.
Wout van Aert: “È un passo avanti”
“Ho scollinato con poco ritardo rispetto ai primi, ma una volta lì tutti erano al limite. Quando sono arrivato in cima, sapevo già che non sarei riuscito a riprendere la testa della corsa. Ma Jorgenson e Vingegaard erano davanti, quindi è una buona giornata per noi. Non ero abbastanza adatto a competere in questo finale, ma mi sentivo molto meglio e sono riuscito a dire la mia. Questo è un passo avanti”.