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25.08.2019 16:51

Il campione europeo Elia Viviani corre ancora una volta in maniera totale, e vince per il terzo anno di fila la Cyclassics Hamburg. Nel giorno in cui si sblocca anche il fratello Attilio


Elia Viviani è il personaggio adatto per guidare il Paese in questi tempi travagliati. Riconoscibile in Europa, detta legge da anni in Germania, non trascura l'aspetto sovranista (si legga alla voce Darfo Boario Terme), ma al contempo fa uno sport popolare. Per giunta si tratta di un corridore che ha talento, ma non fa necessariamente la figura di quello a cui tutto viene facile. I successi che ha ottenuto se li è guadagnati con tanto lavoro, e ha mostrato nel tempo di riuscire sempre ad aggiungere qualcosa alle sue qualità. Mette tutti d'accordo, destra e sinistra, e così ha fatto nuovamente sul rettilineo finale della EuroEyes Cyclassics Hamburg.

Il Waseberg trampolino per coraggiosi
La corsa tedesca arriva oggi alla sua 24esima edizione, una gara quindi di non grandissima tradizione ma che certamente si è collocata come classica del calendario estivo. Specie per le ruote veloci, che da qualche anno a questa parte sono indiscusse dominatrici. E specie per Elia Viviani (Deceuninck-Quick Step) che dopo la vittoria al campionato europeo di Alkmaar prova uno storico tris in terra tedesca. Il percorso  della prova è  caratterizzato dai 216 km dipanati in diversi circuiti intorno alla città-Land tedesca. Ed è il Waseberg (500 metri al 10%)  la principale, per non dire unica asperità di giornata. La collinetta che dall'Elba riporta verso il centro della città viene affrontata un totale di quattro volte. L'ultima a 16 km dal traguardo e come sempre è il naturale trampolino per provare a evitare la volata finale e fare un po' di selezione.

Veniamo alla cronaca di giornata. La prova è stata caratterizzata dalla fuga a quattro di José Gonçalves (Team Katusha Alpecin), Gijs Van Hoecke (CCC Team), Igor Boev (Gazprom-RusVelo) e Alex Frame (Trek-Segafredo). Quest'ultimo verso i -70 non riesce a tenere il ritmo dei compagni di azione ed è costretto a staccarsi. Dietro è il lavoro di Lotto Soudal, Deceunick e Bora-Hansgrohe a riportare sotto controllo la fuga che aveva raggiunto un margine vicino ai 10', rispettivamente in favore di Ewan, Viviani e Ackermann, con un contributo dato anche dalla UAE per Alexander Kristoff.

Sagan attivo, anche Elia davanti
Con l'avvicinarsi del penultimo passaggio sul Waseberg il vantaggio dei fuggitivi è di poco superiore al minuto. Sulla breve rampa prova Yves Lampaert (Deceuninck-Quick Step) e si forma un attacco comprendente anche Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), ma la loro azione ha vita breve e il gruppo si ricompatta. Ai 23 km dal traguardo è chiaro che l'azione dei 3 si esaurirà di qui a poche centinaia di metri e Decuninck e Lotto continuano a fare il ritmo. Ai -19 è Nathan Haas (Team Katusha Alpecin) a provare ad anticipare l'ultimo Waseberg, ma anche la sua azione si esaurisce in poche centinaia di metri e si arriva così allo showdown sull'ultima salita di giornata.

Prende la salita in testa il blocco Deceuninck ma sono Sagan e Mike Teunissen (Jumbo-Visma) a forzare la mano negli ultimi metri. Si forma così un drappello di una quindicina di unità che comprende anche un sorprendente Viviani in testa alla corsa. Con lui si segnalano anche i nomi di Matteo Trentin (Mitchelton), Oliver Naesen (AG2R La Mondiale), Colbrelli, Danny van Poppel (Jumbo-Visma), Michael Mørkøv (Deceuninck Quick Step) e Marc Hirschi (Team Sunweb).

Come spesso avviene in questa corsa dopo l'ultima asperità gli uomini in testa faticano a trovare accordo. Ci sono svariati tentativi per invitare tutti gli attaccanti a collaborare ma si segnalano solo sparuti attacchi subito rintuzzati, e il gruppo sotto l'azione in particolare della Lotto - Soudal completa il ricongiungimento ai meno 10. Lo scenario scritto sembra quindi quello della volata di gruppo, una quarantina di corridori, con tutti i migliori sprinter in rampa di lancio. Tutti tranne uno, quel Pascal Ackermann per il quale l'ultimo passaggio sul Waseberg è stato indigesto e che è ora attardato.

Mørkøv perfetto, Viviani imprendibile
Negli ultimi km sono prima la Ineos e poi la Jumbo - Visma a prendere in mano la situazione. E negli ultimi 1000 metri è la Groupama-FDJ che guida il gruppo nel tentativo di lanciare Arnaud Démare. Ma è Mørkøv che a 500 metri dal traguardo fa una di quelle cose per cui mancherà sicuramente  alla causa di Elia dalla prossima stagione, pilotandolo perfettamente fino al punto di sparo: da qui è un assolo per il velocista veronese (e prossimo Presidente del Consiglio, datelo per certo) che non viene rimontato da nessuno. Relegati alla sua scia sono così Caleb Ewan, un bravissimo Giacomo Nizzolo (Dimension Data) - che ottiene un podio prestigioso in una stagione che sta prendendo i contorni di un buon rilancio dopo i problemi fisici passati-, Kristoff e Teunissen. Completano la top 10 Sagan, Trentin (Mitchelton), Démare, Naesen (AG2R La Mondiale) e Greipel (Team Arkéa-Samsic).

Scenari ciclistici, scenari politici
Classifica che rappresenta lo specchio fedele della situazione relativa a questo particolare momento della stagione. Ruote veloci che sono agli ultimi colpi della loro stagione, si intervallano a corridori più resistenti, che prendono in un certo senso la rincorsa lunga verso il Mondiale di Harrogate. In questo senso interpretare la condotta di corsa di molti dei nomi che troviamo nell'ordine d'arrivo, è una buona occasione per provare a iniziare a fare il punto verso il finale di stagione, con Sagan Teunissen, Naesen, Trentin che hanno sicuramente risposto presente a questa prima chiamata. Sicuramente per loro saranno le prove delle prossime settimane a essere più indicative, ma le buone prestazioni offerte oggi finiranno certamente nel tabellino dei rispettivi Commissari Tecnici.

Nel frattempo, e in attesa della chiamata al Colle da parte del Presidente, Elia festeggia oggi insieme al fratello Attilio, vincitore alla Schaals Sels, in una giornata che sicuramente verrà ricordata in famiglia. Da domani nuovi problemi per Viviani, chiamato a essere la guida per il Paese dopo esserlo stato per una Deceuninck-Quick Step ricca di campioni. Con le qualità dimostrate nelle ultime due stagioni, e la capacità di mettersi al lavoro e migliorarsi mostrata in queste ultime stagioni, non c'è sfida che non gli si addica.
Notizia di esempio
Danimarca, centro di Tim Merlier nell'ultima tappa. Corsa a Niklas Larsen