Professionisti

Presentato il Tour du Rwanda 2020: tre volte sul Mur de Kigali, c'è anche l'Androni

21.11.2019 15:47

A Kigali è stata presentata oggi la dodicesima edizione del Tour du Rwanda che si disputerà dal 23 febbraio al 1° marzo 2020: sarà la seconda edizione della corsa con categoria 2.1 ma anche quella che arriva dopo la presentazione di una candidatura ufficiale per ospitare i Campionati del Mondo del 2025. Al momento sono 16 le squadre invitate, ma una diciassettesima verrà annunciata il mese prossimo: la Israel Cycling Academy sarà l'unica World Tour presente e tra le quattro Professional invitate spicca la prima partecipazione dell'Androni-Sidermec.

Le squadre
World Tour: Israel Cycling Academy
Professional: Androni-Sidermec, Nippo Delko Marseille, Team Novo Nordisk, Total Direct Energie
Continental: Benediction Ignite Team, Bai Sicasal, Pro Touch, Team Bike AID, Vino Astana Motors
Nazionali: Ruanda, Camerun, Algeria, Etiopia, Eritrea, Belgio U23

Il percorso si annuncia molto impegnativo (17000 metri di dislivello totali), tra l'altitudine media di tutte le tappe e le tante insidie previste dagli organizzatori tra salite e strappi in pavé. Fin dal primo giorno i corridori dovranno essere pronti con un arrivo in cima ad una rampa di 1100 metri al 9.5%, ma decisive saranno anche la quarta tappa con i suoi 206 km lungo il Lago Kivu, la settima che sarà una cronometro di 4.5 con il celebre Muro di Kigali, e poi l'ottava ed ultima con il Muro da scalare due volte e che la novità di Mount Kigali, ascesa molto irregolare di 5.8 km al 6.4% medio e punte massime al 12%.

Le tappe
1a tappa: Kigali - Kimironko (114.4 km)
2a tappa: Kigali - Huye (120.5 km)
3a tappa: Huye - Rusizi (142 km)
4a tappa: Rusizi - Rubavu (206.3 km)
5a tappa: Rubavu - Musane (84.7 km)
6a tappa: Musanze - Muhanga (127.3 km)
7a tappa: Nyamirambo - Mur de Kigali (4.5 km, Cronometro)
8a tappa: Kigali - Kigali (89.3 km)

Le altimetrie
[gallery ids="80056,80055,80062,80061,80060,80059,80057,80058"]

Notizia di esempio
Jesper Asselman passa alla Metec, Evgeny Koberniak dice basta