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Giro d'Italia 2020

02.10.2020 14:00

L'edizione numero 103 del Giro d'Italia si disputa in via eccezionale nel mese di ottobre e arriva dopo il Tour de France ed i Campionati del Mondo: ma nonostante tutte le difficoltà del momento, compresa l'UCI che ha messo in concomitanza la campagna delle classiche del nord, la corsa rosa va avanti e questo è l'importante in un'annata così particolare. Nel complesso sarà come sempre una corsa molto impegnativa con pochissime occasioni per tirare il fiato.

La Grande Partenza era inizialmente prevista da Budapest in Ungheria ma l'emergenza sanitaria ha ovviamente obbligato l'organizzazione a rivedere i propri piani: Mauro Vegni è comunque riuscito a rimpiazzare le tre tappe saltate con tre frazioni tecnicamente più interessanti rispetto a quelle precedenti. Il Giro scatterà quindi con una velocissima cronometro individuale da Monreale a Palermo che potrebbe far segnare medie da record, ma in seguito avremo altre due prove contro il tempo, una a Valdobbiadene e l'altra quella conclusiva a Milano: gli specialisti ringraziano. Non ringraziano invece i velocisti: di tappe a loro dedicate ce ne sono ben poche, qualcuna potrebbero guadagnarsela se riusciranno a superare i vari ostacoli disseminati sul percorso.

Ma a controbilanciare questi 65 chilometri a cronometro previsti, avremo anche sette arrivi in salita che potrebbero smuovere la classifica: Agrigento, Etna, Roccaraso, Piancavallo e Madonna di Campiglio sono tutte frazioni molto impegnative che potranno creare distacchi tra i favoriti, ma i due vari tapponi sono quelli con arrivo a Laghi di Cancano dopo aver fatto lo Stelvio, e quello del Sestrière dopo Agnello, Izoard e Monginevro. Certo, affrontare due salite come il Passo dello Stelvio o il Colle dell'Agnello nel mese di ottobre può essere un rischio: la pulizie delle strade non sarà un problema in questo caso, ma il meteo dovrà assistere l'organizzazione in quelle giornate. Insomma, il pericolo di dover stravolgere un paio di tappe c'è ed è un peccato che siano entrambe nel finale, ma in precedenza c'è il terreno per dare spettacolo e fare la differenza.

Le tappe


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[mks_accordion_item title="Sabato 3/10 - 1a tappa: Monreale - Palermo (Cronometro - 15.1 km)"]



Partenza primo atleta: Monreale ore 13.15
Arrivo ultimo atleta: Palermo ore 16.30 circa

Sprint: Nessuno
Gpm: Monreale Cattedrale (312 m-1.1 km-5.6%-4a cat.) km 1.1

Analisi del percorso: L'edizione 103 della Corsa Rosa parte con una cronometro - e fin qui, niente di strano.Se l'anno scorso, a Bologna, si trattò di cronoscalata, stavolta l'apertura sarà una sorta di... cronodiscesa, ben più lunga di quella inserita nel 1987 da Vincenzo Torriani. Partenza a Monreale e si sale subito, per poco più di un km, fino alla Cattedrale; da qui 3 km di veloce discesa prima iniziare un falsopiano tendente all'insù fino al traguardo di Palermo, raggiunto dopo un rettilineo di 2700 metri. Si attendono alte velocità dagli specialisti, che nella seconda parte potranno viaggiare anche sopra i 60 km/h.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 4/10 - 2a tappa: Alcamo - Agrigento (149 km)"]



Partenza: Alcamo ore 12.55
Arrivo: Agrigento ore 16.30 circa

Sprint: Partanna km 46.1, Porto Empedocle km 136.9
Gpm: Santa Ninfa (445 m-5.6 km-4.2%-4a cat.) km 37.5, Agrigento (243 m-3.7 km-5.3%-4a cat.) km 149 - Arrivo

Analisi del percorso: Seconda tappa ed ecco subito il primo arrivo all'insù, per quanto sia più adatto agli specialisti delle prove vallonate e non agli scalatori. Dopo il via da Alcamo i primi 50 km presentano quattro saliscendi, fra cui quello verso Santa Ninfa affrontato nel 2018 come traguardo, con vittoria di Battaglin. Lasciata la Valle del Belice ci si dirige verso Agrigento attraversando strade a scorrimento veloce, senza grandi difficoltà; lo strappo finale misura 3700 metri, grossomodo tutti attorno al 5% che si addolciscono nell'ultimo mezzo km che è al 3%. Traguardo da puncheur, dunque.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Lunedì 5/10 - 3a tappa: Enna - Etna (150 km)"]



Partenza: Enna ore 12.25
Arrivo: Etna ore 16.30 circa

Sprint: Zafferana Etnea km 107.4, Linguaglossa km 130.9
Gpm: Etna (1793 m-18.8 km-6.6%-1a cat.) km 150 - Arrivo

Analisi del percorso: Già al terzo giorno la classifica conoscerà un notevole rimescolamento con il primo, vero arrivo in salita. L'Etna non è mai un traguardo banale e, in una stagione simile, lo è ancora meno. Si parte a Enna e i primi 130 km sono un continuo susseguirsi di saliscendi utili a mettere fatica nelle gambe; giunti a Linguaglossa inizia l'asperità conclusiva, che misura poco meno di 20 km e lascia pochi tratti di respiro. Le pendenze non sono mai arcigne, ma il tratto centrale della salita di 9 km è costantemente al 7%: il momento più esigente giunge ai 2 km dal'arrivo, dove si tocca il 13%. Una ulteriore variabile prima di giungere ai quasi 1800 metri di Piano Provenzana è data dal vento: se dovesse soffiare con costanza, pensare ad un attacco da lontano appare complesso. Più semplice aspettarsi, invece, una non banale selezione da dietro.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 6/10 - 4a tappa: Catania - Villafranca Tirrena (140 km)"]



Partenza: Catania ore 12.30
Arrivo: Villafranca Etnea ore 15.55 circa

Sprint: Francavilla di Sicilia km 55.8, Barcellona Pozzo di Gotto km 114
Gpm: Portella Mandarazzi (1125 m-16.2 km-4.6%-3a cat.) km 75.4

Analisi del percorso: Il quarto e ultimo giorno in Sicilia sorride finalmente alle ruote veloci. Le quali, però, dovranno meritarsi l'opportunità di sprintare a Villafranca Tirrena. Dopo il via di Catania la corsa procede senza scossoni fino a Francavilla di Sicilia, a metà del tracciato, dove inizia la salita di Forcella Mandarazzi: la salita è sì lunga ma è tutt'altro che dura, dato che la pendenza media è inferiore al 5%. dalla vetta mancano 65 km al traguardo, un terzo di quali di discesa e i rimanenti in pianura. Se qualche velocista rimanesse attardato avrebbe, potenzialmente, il modo di rientrare per giocarsi lo sprint, in un rettilineo di 850 metri in riva al Tirreno.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 7/10 - 5a tappa: Mileto - Camigliatello Silano (225 km)"]



Partenza: Mileto ore 10.30
Arrivo: Camigliatello Silano ore 16.20 circa

Sprint: Catanzaro Lido km 80.2, Cosenza km 187.5
Gpm: Catanzaro (345 m-4 km-4.7%-3a cat.) km 91.9, Tiriolo (643 m-10.6 km-5.3%-3a cat.) km 111.3, Valico di Montescuro (1618 m-24.2 km-5.6%-1a cat.) km 213.4

Analisi del percorso: Il ritorno sul continente da Mileto prevede una delle tappe più interessanti e meno facilmente leggibili. Già la lunghezza non è banale, dato che si toccano i 225 km; in più il tracciato balza su e giù per l'Appennino Calabro, abbordando la Sila e sfiorando i 4000 metri di dislivello. La difficoltà maggiore è il Valico di Montescuro, la cui scalata costringerà a quasi un'ora di ininterrotta ascesa: il tratto duro di questi 24 km è a metà, con un paio di km che sfiorano il 12% di pendenza media, con gli ultimi 11 km sempre attorno al 6%. Dalla vetta mancano soli 11.6 km alla conclusione, tutti di discesa tranne gli ultimi 1200 metri, dove la strada risale dolcemente al 2.6% sino al traguardo di Camigliatello Silano. Più che probabile la luce verde per una fuga di uomini fuori classifica, ma i big cercheranno comunque di fare la corsa sull'ultima asperità, provando a dar seguito o a migliorare quanto accaduto due giorni prima sull'Etna.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 8/10 - 6a tappa: Castrovillari - Matera (188 km)"]



Partenza: Castrovillari ore 11.50
Arrivo: Matera ore 16.25 circa

Sprint: San Severino Lucano km 62.1, Craco Peschiera km 135.1
Gpm: Millotta (404 m-4.7 km-6.8%-3a cat.) km 162.3

Analisi del percorso: Dopo la partenza da Castrovillari, la risalita porta la carovana a Matera, in un percorso non scontato come potrebbe sembrare. Due salite nei primi 50 km, per quanto non categorizzate come gpm, metteranno fatica nelle gambe prima di una fase centrale pressoché pianeggiante; l'unico gpm di giornata, di difficoltà medio-bassa, conduce agli ultimi 25 km, molti dei quali in costante ma leggero falsopiano. L'arrivo di Matera è insidioso: ai meno 2.8 km lo strappo di Via San Vito (750 metri al 6.3%) può mettere fuorigioco i velocisti puri. Da lì segue un km di discesa e l'ultimo di morbido falsopiano al 2.6%, con un rettilineo di 800 metri anticipato da due svolte a sinistra; è lo stesso arrivo del 2013 dove vinse Degenkolb, in un gruppo spezzato da una caduta avvenuta proprio nelle curve sopramenzionate.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 9/10 - 7a tappa: Matera - Brindisi (143 km)"]



Partenza: Matera ore 13.10
Arrivo: Brindisi ore 16.20 circa

Sprint: Taranto km 66.2, Grottaglie km 91.5
Gpm: Nessuno

Analisi del percorso: La tappa più facile dell'intera edizione del Giro è questa, che da Matera conduce a Brindisi. È una classica tappa di trasferimento, pressoché tutta in comoda discesa e con un chilometraggio abbordabile. Nessun gpm e gli ultimi 30 km, per giunta, sono pressoché quasi completamente su strade extraurbane. Nel finale quattro le curve ad angolo retto, l'ultima ai meno 1200 metri, potrebbero essere fastidiose prima della scontata volata nell'ampio e pianeggiante rettilineo di Viale Palmiro Togliatti.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 10/10 - 8a Tappa: Giovinazzo - Vieste (200 km)"]



Circuito finale di 14.5 km da ripetere 1 volta

Partenza: Giovinazzo ore 11.35
Arrivo: Vieste ore 16.25 circa

Sprint: Manfredoia km 90.3, Vieste km 185.5
Gpm: Monte Sant'Angelo (747 m-9.6 km-6.1%-2a cat.) km 106.2, La Guardiola (168 m-1.4 km-5.6%-4a cat.) km 157.3

Analisi del percorso: È ormai una tappa classica, quella che attraversa il Gargano, spesso teatro di fughe che ravvivano una giornata altrimenti poco belligerante tra i big. Da Giovinazzo ci si dirige verso nord, di fatto non abbandonando mai la costa adriatica; il primo spartiacque è dopo 90 km il Monte Sant'Angelo che, seppur difficilmente teatro di attacchi, avrà il merito di aprire una seconda metà di gara animata. Negli ultimi 100 km, infatti, di pianura manco l'ombra: tanti gli strappetti, il più lungo quello di Coppa Santa Tecla poco prima dei meno 50 km, e tante le possibilità per gli attaccanti di provare a staccare gli altri fuggitivi. Il finale è marchiato dallo strappo di Via Saragat, 1 km al 9.3% con punte del 17% giusto ai meno 10 km; da lì un lungo falsopiano fino agli ultimi  km, di fatto pianeggianti.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 11/10 - 9a tappa: San Salvo - Roccaraso (208 km)"]



Partenza: San Salvo ore 10.30
Arrivo: Roccaraso ore 16.25 circa

Sprint: Guardiagrele km 75.6, Rivisondoli km 194
Gpm: Passo Lanciano (1310 m-12.7 km-6.9%-1a cat.) km 100.4, Passo San Leonardo (1282 m-13.8 km-4.5%-2a cat.) km 154.7, Bosco di Sant'Antonio (1337 m-9.9 km-5%-2a cat.) km 181.4, Roccaraso (1658 m-9.6 km-5.7%-1a cat.) km 208 - Arrivo

Analisi del percorso: È una tappa da "vorrei ma non posso", quella abruzzese che parte a San Salvo e chiude la prima settimana di gara: le salite non mancano, tanto che il dislivello complessivo supera i 400 metri, ma sono piazzate in ordine decrescente di lunghezza e difficoltà. Il Passo Lanciano è montagna esigente, ma posto a oltre 100 km dal traguardo. Il seguente Passo San Leonardo è, nella parte centrale, poco più di un falsopiano - gli 8 km centrali hanno una pendenza inferiore al 4%, mentre il Bosco di Sant'Antonio non si discosta molto da questo andamento. Ai piedi della salita finale, dunque, il gruppo dei big dovrebbe essere ragionevolmente folto. Dal centro abitato di Roccaraso si prende la deviazione verso Aremogna, vista in parte nel 2016, occasione in cui gli uomini di classifica furono separati da meno di mezzo minuto; di fatto la salita vera e propria inizia ai meno 2 km, per una pendenza media del 7%, e un km conclusivo prossimo all'11%. Arrivo da scalatori esplosivi, capaci di variare il ritmo, piuttosto che da uomini bravi sul passo.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 13/10 - 10a tappa: Lanciano - Tortoreto (177 km)"]



Partenza: Lanciano ore 12.05
Arrivo: Tortoreto ore 16.25 circa

Sprint: Giulianova km 110.1, Controguerra km 144
Gpm: Chieti (318 m-1.6 km-7.8%-4a cat.) km 47.1, Tortoreto (235 m-2.9 km-7.3%-4a cat.) km 120, Colonnella (294 m-3.1 km-9.2%-3a cat.) km 138, Tortoreto (235 m-1.9 km-7.2%-4a cat.) km 166

Analisi del percorso: Dopo il giorno di riposo il Giro rimane in Abruzzo, partendo da Lanciano per una tappa adatta alle ruote veloci che sanno tenere quando la strada sale. La fase calda inizia prima del cartello dei meno 50 km quando si affronta per la prima volta lo strappo di Tortoreto cui fanno seguito l'impegnativa salita di Colonnella ai meno 40 km, che presenta tratti al 18%, e il breve ma durissimo muro di Controguerra (900 metri al 9.2%), che non vale come gpm ma offre una pendenza massima del 24%. Da affrontare rimangono altri due strappi a Tortoreto, il primo da un versante diverso da quello iniziale, che è il medesimo utilizzato come ultimo muro ai meno 11 km. Breve discesa quindi i conclusivi 7 km sono pianeggianti, compreso il lunghissimo rettilineo finale di 3700 metri. Sprinter puri tagliati fuori, gioco facile quindi per quei tre-quattro grossi calibri che tanto bene avrebbero potuto fare nelle concomitanti classiche.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 14/10 - 11a tappa: Porto Sant'Elpidio - Rimini (182 km)"]



Partenza: Porto Sant'Elpidio ore 12.15
Arrivo: Rimini ore 16.30 circa

Sprint: Pesaro km 105.9, Coriano km 144.1
Gpm: Monte San Bartolo (167 m-3.9 km-4.1%-4a cat.) km 111.3

Analisi del percorso: Altra tappa che si snoda in prossimità dell'Adriatico, quella che da Porto Sant'Elpidio conduce la corsa a Rimini. Frazione semplice sia altimetricamente, con il Monte San Bartolo che non darà fastidio, che dal punto di vista viabilistico, dato che prima si pedala sulla statale Adriatica e poi sulla Via Emilia. Paradossalmente, il tratto più complesso arriva nel finale, dato che ai meno 5 km ai meno 2.5 km vengono affrontate diverse svolte; attenzione anche alle ultime due curve a 90° poste in rapida successione all'interno dell'ultimo km, con un rettifilo di 600 metri. Qui non si scappa, sarà volata a ranghi compatti.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 15/10 - 12a tappa: Cesenatico - Cesenatico (204 km)"]



Partenza: Cesenatico ore 11.15
Arrivo: Cesenatico ore 16.30 circa

Sprint: Novafeltria km 130.4, Savignano sul Rubicone km 189.2
Gpm: Ciola (546 m-6 km-6.4%-4a cat.) km 76.9, Barbotto (513 m-4.5 km-8.4%-3a cat.) km 90.3, Perticara (662 m-8.1 km-4.7%-3a cat.) km 121.7, Madonna di Pugliano (789 m-9.1 km-5.5%-3a cat.) km 140.4, San Giovanni in Galilea (349 m-4.4 km-6.3%-4a cat.) km 173.5

Analisi del percorso: A Cesenatico ecco la frazione tributo alla Granfondo Nove Colli: fatti salvi i primi e gli ultimi 25 km, i restanti 159 km non presentano pressoché un metro di pianura. A fare la differenza potrebbe essere anche la tipologia di carreggiata, piuttosto stretta non appena ci si addentra nell'Appennino. Tappa da fuga, senza dubbio, ma tappa che in classifica potrebbe avere il suo significato se qualche team avesse l'intenzione di fare corsa dura: l'accoppiata Perticara e Madonna di Pugliano non dura come il precedente duetto Ciola e Barbotto, mentre il gpm finale di San Giovanni di Galilea ha solo l'ultimo km complesso sopra il 9%. Dalla vetta mancano 30.5 km al traguardo, ma vedere un big scattare appare un'ipotesi azzardata. Finale pianeggiante, ma di certo non sarà volatona.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 16/10 - 13a tappa: Cervia - Monselice (192 km)"]



Partenza: Cervia ore 11.50
Arrivo: Monselice ore 16.25 circa

Sprint: Rovigo km 118.5, Galzignano Terme km 155.2
Gpm: Roccolo (358 m-4.1 km-8.3%-4a cat.) km 162.5, Calaone (221 m-2.1 km-9.8%-4a cat.) km 176.1

Analisi del percorso: Una delle tappe trabocchetto, non tanto per la classifica quanto per l'impressione generale: assistere ad una volata di gruppo compatto rappresenterebbe una sorpresa. La risalita da Cervia è piatta come un fuso per oltre 150 km prima di arrivare a Torreglia, dove inizia una salita "una e trina": in una sorta di concatenazione, il Muro di Vallorto e lo strappo di Castelnuovo si uniscono al Roccolo vero e proprio, ben conosciuto dagli appassionati dei Colli Euganei: l'ultimo km dei 4 ha una pendenza media superiore al 13%. Dalla vetta mancano 29.5 km, i primi 11 di discesa; da Rivadolmo parte il secondo e ultimo muro, quello di Calaone, 2 km al 10%. Si scollina ai meno 16 km, quindi 4 km di discesa e i restanti di pianura fino a Monselice, con il traguardo posto in un rettilineo di 400 metri anticipato da una stretta curva a gomito, dove il buon posizionamento risulta oltremodo necessario. Altra tappa per ruote veloci che tengono.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 17/10 - 14a tappa: Conegliano - Valdobbiadene (Cronometro - 34.1 km)"]



Partenza primo atleta: Conegliano ore 12.35
Arrivo ultimo atleta: Valdobbiadene ore 16.30 circa

Sprint: Nessuno
Gpm: Muro di Ca' del Poggio (242 m-1.1 km-12.3%-4a cat) km 7.4

Analisi del percorso: La tappa spartiacque del Giro d'Italia è senza dubbio la cronometro del vino, la Conegliano-Valdobbiadene, in buona parte vista nel 2015 - anche allora risultò decisiva. Qui gli specialisti potranno marcare una differenza sostanziale, costringendo gli scalatori più puri a perdere l'eventuale vantaggio accumulato in precedenza. Dopo i primi 6 km pianeggianti, a spezzare le gambe giunge il Muro di Ca' del Poggio, 1100 metri terribili sempre in abbondante doppia cifra, con punte al 19%. Dalla vetta inizia un continuo saliscendi tra le colline del Prosecco, dove sarà possibile fare velocità se in possesso di ottime doti di guida del mezzo. Da Col San Martino si sale verso Giua, su strade affrontate da molti nelle categorie giovanili, per una pendenza costante che costringe continuamente a spingere. Frazione chiave, come detto.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 18/10 - 15a tappa: Rivolto - Piancavallo (185 km)"]



Partenza: Rivolto ore 11.20
Arrivo: Piancavallo ore 16.25 circa

Sprint: Villa Santina km 81.3, Poffabro km 135.9
Gpm: Sella Chianzutan (955 m-10.6 km-5.4%-2a cat.) km 65.1, Forcella di Monte Rest (1060 m-7.4 km-7.5%-2a cat.) km 105.2, Forcella di Pala Barzana (840 m-13.3 km-4.4%-2a cat.) km 143.4, Piancavallo (1290 m-14.5 km-7.8%-1a cat.) km 185 - Arrivo

Analisi del percorso: La seconda settimana si conclude con un arrivo in salita visto in due precedenti occasioni, l'ultima nel 2017. Dal via dalla base aeronautica di Rivolto trascorrono una cinquantina di km per giungere ai piedi del primo gpm, la Sella Chianzutan, tutt'altro che impossibile. Più insidiosa, anche per il tipo di conformazione stradale, è la successiva Forcella di Monte Rest ma è troppo lontana dal traguardo. Profilo irregolare per la Forcella di Pala Barzana, i cui ultimi 4 km sopra il 7% rappresentano il momento più duro. Tutto, però, si risolverà nella salita conclusiva verso Piancavallo; da Aviano l'ascesa misura 14.5 km per una pendenza media del 7.8% ed è proprio la metà iniziale quella più difficile, dato che si è sempre sopra il 9%. Chi ne ha può attaccare qui, per poi capitalizzare nei seguenti 4.5 km al 7.5%. Con l'approssimarsi del traguardo la difficoltà cala, ma per l'unico arrivo in salita della settimana l'auspicio è che ci sia spettacolo.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 20/10 - 16a tappa: Udine - San Daniele del Friuli (229 km)"]



Circuito finale di 26.9 km da ripetere 2 volte

Partenza: Udine ore 10.25
Arrivo: San Daniele del Friuli ore 16.25 circa

Sprint: Cividale del Friuli km 87.8, Castello di Susans km 180.6
Gpm: Madonnina del Domm (949 m-10.8 km-7.1%-2a cat.) km 31, Monte Spig (612 m-6.4 km-7%-3a cat.) km 77.2, Monteaperta (614 m-3.7 km-7.4%-3a cat.) km 123, Monte di Ragogna (494 m-2.8 km-10.4%-3a cat.) km 162.1, km 189 e km 216

Analisi del percorso: La terza, durissima settimana si apre a Udine con una tappa friulana che non lascia respiro, anche per un chilometraggio proprio di una classica. Le Prealpi Giulie caratterizzano un percorso non banale, dove stupisce l'inserimento poco dopo la partenza della dura salita di Madonnina del Domm; fosse stata messa più avanti avrebbe provocato scossoni non da poco. Monte Spig, Monteaperta e il muro di Castello di Susans sono le seguenti difficoltà, ma la frazione è centrata sul Monte di Ragogna, 2800 metri al 10.4% con punte al 16%. I corridori dovranno affrontarlo per ben tre volte, rispettivamente ai meno 67, ai meno 40 e ai meno 13 km dal traguardo; qui qualche punzecchiatura tra i big è scontata, in una giornata comunque favorevole ai coraggiosi della prima ora. Attenzione però, perché il finale a San Daniele del Friuli può fare male: sotto l'arco dell'ultimo km inizia il muro di Via Sottomonte (quasi 200 metri vicino al 20%), minirisciacquo in discesa per giungere al rettilineo finale di 200 metri al 10%. [/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 21/10 - 17a tappa: Bassano del Grappa - Madonna di Campiglio (203 km)"]



Partenza: Bassano del Grappa ore 10.30
Arrivo: Madonna di Campiglio ore 16.20 circa

Sprint: Ponte Arche km 154, Caderzone Terme km 185.5
Gpm: Forcella Valbona (1782 m-21.9 km-6.6%-1a cat.) km 61.2, Monte Bondone (1575 m-20.2 km-6.8%-1a cat.) km 117.5, Passo Durone (1020 m-10.4 km-6%-3a cat.) km 164.9, Madonna di Campiglio (1514 m-12.5 km-5.7%-1a cat.) km 203 - Arrivo

Analisi del percorso: La prima tappa di alta montagna della settimana conclusiva regala quasi 5000 metri di dislivello ma un disegno alla rovescia, che comunque ci sta dato quanto da affrontare nelle giornate successive. Dal via di Bassano del Grappa si affronta verso ovest la Pedemontana veneta entrando in Valdastico; ad Arsiero comincia la lunga Forcella Valbona, che regala quasi 22 km di salita regolare al 6.9% con un dislivello superiore ai 1400 metri. Al gpm si entra in Trentino e, dopo una lunga discesa allungata da pochissima pianura, si affronta il Monte Bondone dal versante di Aldeno; altra salita oltre i 20 km al 6.8% ma ancora distante dal traguardo - mancheranno oltre 85 km dalla vetta. Altro lungo declivio prima del Passo Durone, 10.4 km al 6%; a frenare i coraggiosi è però la risalita della Val Rendena, che dai meno 38 km del gpm ai meno 12 km di Pinzolo offre un falsopiano dove si sta bene a ruota. Discorso che vale per la salita conclusiva verso Madonna di Campiglio, costante attorno al 6.4% se si eccettuano gli ultimi 3 km scarsi, di fatto pianeggianti. Probabile arrivo di gruppetto ristretto.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 22/10 - 18a tappa: Pinzolo - Laghi di Cancano (207 km)"]



Partenza: Pinzolo ore 10.20
Arrivo: Laghi di Cancano ore 16.30 circa

Sprint: Prato allo Stelvio km 144.5, Isolaccia Valdidentro km 196.4
Gpm: Campo Carlo Magno (1681 m-13.6 km-6.3%-2a cat.) km 14, Passo Castrin (1704 m-8.8 km-9.1%-1a cat.) km 65.9, Passo dello Stelvio (2758 m-24.7 km-7.5%-Cima Coppi) km 169.4, Torri di Fraele (1398 m-8.7 km-6.8%-1a cat.) km 205.1

Analisi del percorso: La tappa clou, quella con la Cima Coppi e con oltre 5000 metri di dislivello. Si parte da Pinzolo, allungando la salita affrontata nel pomeriggio seguente sino a raggiungere il Passo Campo Carlo Magno che porta in Val di Sole dove si scala l'inedito Passo Castrin, aperto solo pochi anni fa al traffico, che con i suoi 9 km scarsi al 9.1% è un bel test. La discesa conduce in Val Venosta, per un falsopiano continuo di oltre 50 km fino a Prato allo Stelvio, dove inizia la salita simbolo della Corsa Rosa: lo Stelvio è la montagna per eccellenza e, affrontato da questo versante, il più duro, rappresenta il non plus ultra. Sono 24.7 i km di scalata al 7.5% senza pause, con la seconda metà sempre sopra quota 8%. Dai 2758 metri del gpm rimangono ancora 37 km, i primi 22 di discesa, per giungere al traguardo: a Isolaccia, ai meno 10 km, si sale di nuovo verso l'arrivo di Laghi di Cancano percorrendo le Scale di Fraele, asperità già vista al Giro d'Italia Femminile. Sono 21 i tornanti in poco meno di 9 km al 6.7% che portano al gpm ai meno 2 km; da lì alla linea d'arrivo è pianura - fatti salvi gli ultimi 500 metri al 3.5% - per una tappa che, meteo permettendo, sarà da ricordare.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 23/10 - 19a tappa: Morbegno - Asti (253 km)"]



Partenza: Morbegno ore 10.15
Arrivo: Asti ore 16.20 circa

Sprint: Vigevano km 145.5, Masio km 227.2
Gpm: Nessuno

Analisi del percorso: La tappa più lunga dell'edizione 103 del Giro d'Italia arriva al terzultimo giorno ed è, in tutto e per tutto, una tappa di trasferimento. Da Morbegno, ultima propaggine occidentale della Valtellina, iniziano 253 km pianeggianti nel quale si attraversano sette provincie e zero difficoltà. I pochi e meritevoli velocisti rimasti ancora in gruppo si daranno battaglia in un rettilineo conclusivo di 550 metri ad Asti, raggiunto dopo un veloce sinistra-destra a cui prestare la massima attenzione.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 24/10 - 20a tappa: Alba - Sestriere (198 km)"]



Partenza: Alba ore 10.35
Arrivo: Sestriere ore 16.30 circa

Sprint: Brossasco km 58, Briançon km 166
Gpm: Colle dell'Agnello (2744 m-21.3 km-6.8%-1a cat.) km 105.6, Col d'Izoard (2360 m-14.2 km-7.1%-1a cat.) km 145.1, Monginevro (1854 m-8.4 km-6%-2a cat.) km 177.3, Sestriere (2035 m-11.4 km-5.9%-1a cat.) km 198 - Arrivo

Analisi del percorso: Il redde rationem per gli scalatori, all'ultima chiamata per provare a volgere a loro favore la classifica. Anche in questo tappone finale si superano i 5000 metri di dislivello, pur con una distanza di poco inferiore ai 200 km, e si pedala per quasi 55 km su salite tra il 6 e l'8%. Dopo la partenza da Alba si percorre un lungo e ininterrotto falsopiano di 85 km sino a Casteldelfino, dove inizia ufficialmente il Colle dell'Agnello; salita decisamente irregolare, dove gli ultimi 10.5 km al 9.3% faranno la differenza complice un'altitudine da far tremare i polsi. In vetta, ai meno 92.4 km, si entra in Francia, rimanendovi per i seguenti 72 km in quello che è l'unico sconfinamento dell'edizione. Oltralpe si scala una vetta mitica come l'Izoard - 14.2 km al 7.1%, scollinamento ai meno 53 km, cui fa seguito, dopo la lunga discesa fino al Briançon, il Monginevro - 8.4 km al 6%, scollinamento ai meno 21. Si scende di nuovo fino a Cesana Torinese dove si approccia l'ascesa finale verso Sestriere; è una salita regolare attorno al 6% quella che porta alla località sciistica, dove le forze residue consentiranno di fare differenze anche importanti.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 25/10 - 21a tappa: Cernusco sul Naviglio - Milano (Cronometro - 15.7 km)"]



Partenza primo atleta: Cernusco sul Naviglio ore 13.20
Arrivo ultimo atleta: Milano ore 16.30 circa

Sprint: Nessuno
Gpm: Nessuno

Analisi del percorso: Per la terza volta negli ultimi quattro anni - l'unica eccezione è stata nel 2018 con il flop di Roma - la Corsa Rosa si conclude con una cronometro. La distanza è dolce, dato che la pedana di partenza di Cernusco sul Naviglio e l'arrivo di Piazza Duomo a Milano distano 15.7 km. Crono da specialisti puri, con tanti rettilinei e pochi curve, esercizio utile per scoprire il successore di Richard Carapaz nell'albo d'oro.[/mks_accordion_item][/mks_accordion]

I protagonisti


Il nuovo calendario internazionale iper-compresso e con tanti appuntamenti di prestigioso uno vicino all'altro o addirittura in contemporanea ha sicuramente penalizzato la lista partenti del Giro d'Italia, ma se l'alternativa era di non avere proprio la corsa rosa non ci si può lamentare: e comunque ai nastri di partenza avremo diversi nomi molto interessanti, anche per coloro che cercheranno di portarsi a casa il Trofeo Senza Fine. Difficile indicare un favorito che in grado di spiccare nettamente su tutti gli altri, ma si può indicare una lista di sei nomi da cui ci si aspetta il podio finale: per i tifosi italiani il più atteso è ovviamente Vincenzo Nibali che punta al tris dopo i successi del 2013 e del 2016 e che sembra in crescita di condizione. Ma riuscirà ad essere pronto e brillante già dalle prime tappe nella sua Sicilia?

A sfidare lo Squalo c'è il gallese Geraint Thomas che ha lanciato un bel segnale sfiorando il podio al Mondiale a cronometro, poi c'è Simon Yates che ha appena vinto la Tirreno-Adriatico e che vuole andare a prendersi quello ha lasciato per strada nel 2018, e ancora attenzione a Steven Kruijswijk che non ha più gareggiato dalla caduta al Delfinato. E come si fa a sottovalutare il danese Jakob Fuglsang che ha deciso di puntare tutto su questo Giro d'Italia? Al capitano dell'Astana le tre settimana sono sempre risultate indigeste, ma s'è preparato a puntino e sarà supportato da uno squadrone con Alexander Vlasov e Miguel Ángel López al suo fianco. L'ultimo che citiamo tra i big è il polacco Rafal Majka: il trentunenne della Bora non sembra avere le qualità necessarie per vincere, ma in salita sarà con i migliori (e avrà Patrick Konrad come spalla) ed in un anno particolare tutto può succedere.

Interessante anche la lista degli outsider in seconda fascia, ad iniziare a Wilco Kelderman che se al 100% potrebbe anche valere qualcosa di più: ma una certa fragilità cronica e l'addio alla Sunweb a fine stagione potrebbero non aiutare a rendere al meglio. Altro corridore soffre di sfortune e discontinuità è il russo Ilnur Zakarin, reduce da un Tour de France dove le cadute lo hanno costretto al ritiro a metà corsa: se sarà riuscito a recuperare senza perdere il ritmo che gli hanno lasciato le 12 tappe disputate, potrebbe togliersi qualche bella soddisfazione in Italia.

Poi segnaliamo il norvegese Carl Fredrik Hagen (8° alla Vuelta 2019), il sudafricano Louis Meintjes, l'estone Tanel Kangert, i portoghesi Ruben Guerreiro e João Almeida, l'australiano Ben O'Connor, il britannico James Knox e l'americano Brandon McNulty. Tra gli italiani ci sono anche Diego Ulissi e Fausto Masnada: entrambi sembrano più cacciatori di tappe che atleti in grado di puntare alla classifica, ma almeno all'inizio potrebbero provare a tenere duro.

Al via del Giro d'Italia numero 103 ci sarà comunque tanto talento tra coloro che andranno a caccia esclusivamente di una o più soddisfazione parziali. Il grande nome è ovviamente quello di Peter Sagan che farà finalmente il proprio debutto alla corsa rosa: dopo essere rimasto all'asciutto al Tour de France, lo slovacco avrà sicuramente tanta voglia di riscatto e vedendo il percorso le occasioni non mancheranno. Negli sprint puri Sagan dovrà vedersela contro corridori del calibro di Arnaud Démare, Fernando Gaviria, Elia Viviani, Álvaro Hodeg, Rudy Barbier e Davide Cimolai; nelle tappe un po' ondulate invece attenzione a Michael Matthews, Ben Swift, Andrea Vendrame, Enrico Battaglin, Pello Bilbao, Alex Aranburu e Giovanni Visconti. Per le fughe a lunga distanza occhi puntati sullo specialista come Thomas De Gendt.

La lista partenti


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La corsa in tv


La corsa verrà trasmessa in diretta da Rai 2, da Rai Sport e da Eurosport. Gli orari sono rintracciabili nella guida tv di Cicloweb

Albo d'oro


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Notizia di esempio
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