Ciclocross

Iserbyt ha un cielo di stelle dentro di sé

08.11.2020 14:45

Europei di ciclocross, Eli vince in solitaria a s'Hertogenbosch; podio con Michael Vanthourenhout e Lars Van der Haar, 13esimo Jakob Dorigoni


Prendi l'ordine d'arrivo del Campionato Europeo di Silvelle un anno fa, togli il vincitore Mathieu Van der Poel (tre volte di fila campione stellato), e di fatto i primi quattro son quelli lì, giusto con qualche assestamento; son quelli lì, a partire da Eli Iserbyt, che nella rassegna veneta del 2019 fu il primo degli sconfitti, e stavolta invece si porta a casa il titolo, andando a conquistarlo in casa dei cugini olandesi, in quel di s'Hertogenbosch. Una gara tutta all'attacco, quella di Iserbyt, vissuta a lungo in compagnia di Michael Vanthourenhout, e coronata da un assolo negli ultimi tre giri. La carriera del piccoletto di Kortrijk, freschissimo reduce dal prestigioso successo del Koppenbergcross, sta prendendo le giuste proporzioni, ovvero quelle che gli si ascrivevano nel momento in cui passò élite. Sul podio anche il citato Vanthourenhout e il paladino di casa Lars Van der Haar.

In assenza di Mathieu, non restava che la selezione belga ad attirarsi addosso tutti i fari della corsa, e sin dall'inizio Aerts e compagni monopolizzavano le posizioni di vertice, con l'inserimento dello spagnolo Felipe Orts, mentre il capitano olandese di giornata, Lars Van der Haar, partiva un passo indietro, in un gruppetto in cui nelle prime battute riusciva a rimanere pure Jakob Dorigoni, destinato a essere il migliore dei tre azzurri in gara.

Nel secondo dei nove giri Toon Aerts ha tentato un forcing in compagnia di Michael Vanthourenhout, e ciò ha dato un primo scrollone al nutrito gruppo dei più forti, che restavano comunque tutti abbastanza vicini (nel giro di 10-15"), ma è stato nel terzo giro che è partita la prima vera azione d'attacco della corsa, ancora con Vanthourenhout ma con l'altro dei grandi favoriti di giornata, ovvero Eli Iserbyt. La coppia ha preso margine sul drappello Aerts, che nella tornata successiva ha trovato una definizione chiara: insieme a Toon, a poco meno di 20" dai battistrada, c'erano i connazionali Laurens Sweeck, Daan Soete e Quinten Hermans, i neerlandesi Van der Haar e Corné Van Kessel, il citato Orts e il francese Joshua Dubau.

Eli e Michael, compagni anche di club nella Pauwels Sauzen-Bingoal ma in passato spesso divisi da una - diciamo così - diversità di vedute sul modo di correre, non si sono reciprocamente risparmiati tentativi di staccarsi, in particolare il piccoletto ha menato fendenti nella parte centrale di gara, ma l'allampanato compagno - più forte sui due tratti sabbiosi - ha saputo tenere. Nel quinto giro - complice anche un ruzzolone di Aerts - il drappello inseguitore si è abbastanza frastagliato, con Van der Haar involatosi all'inseguimento del duo belga, e Orts e Sweeck più reattivi di tutti gli altri, talmente reattivi da riuscire poi a riportarsi su LVDH nel sesto giro.

Due sparate a fine tornata hanno però indirizzato nuovamente le cose: Eli davanti e Lars dietro. Entrambi sono riusciti nell'occasione a staccare gli avversari con cui erano, e nel corso del giro successivo hanno consolidato le rispettive posizioni. Di fatto, nonostante la giornata asciutta, il clima mite e il percorso filante, al penultimo giro tutti i protagonisti erano messi uno per uno, e le cose non sarebbero più cambiate: margini in ampliamento tra Iserbyt e Vanthourenhout, e poi tra Van der Haar e Sweeck, con Orts rimasto abbastanza più indietro e anzi rifagocitato da un paio di altri fiamminghi.

Al traguardo, al termine dei nove giri, l'ordine d'arrivo vede Eli Iserbyt primo con 16" su Michael Vanthourenhout, 22" su Lars Van der Haar, 41" su Laurens Sweeck, 47" su Toon Aerts, 52" su Daan Soete, 1'01" su Felipe Orts, 1'14" su Quinten Hermans, 1'21" su Joshua Dubau, 1'28" su Vincent Baestaens; fuori dai 10, alle spalle dei due svizzeri Kevin Kuhn e Timon Rüegg, al 13esimo posto si è piazzato Jakob Dorigoni a 2'05" dal vincitore, un risultato comunque interessante per il neoélite azzurro, davanti a un Corné Van Kessel tanto per dire; fuori dai 20 gli altri ragazzi schierati da Fausto Scotti: 21esimo Cristian Ccominelli a 4'13", 26esimo Antonio Folcarelli a 5'33".
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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!