Ciclocross

Mathieu, un po' esageri

12.12.2020 16:31

Van Der Poel già superiore a tutti nel rientro dello Scheldecross di Anversa. Donne: Betsema interrompe il dominio di Lucinda Brand


Tre allenamenti sulla bici da cross dice di aver fatto, prima di aver riattaccato un numero sulla schiena per la nuova stagione del ciclocross. E noi gli crediamo - perché non dovremmo? - come crediamo che il suo modo di tenere la bicicletta su terreno, fango e sabbia con la stessa semplicità di quando pedala sull'asfalto abbia qualcosa di divino, e di miracoloso. Ma per i suoi avversari, Mathieu Van Der Poel non può essere che un diavolo venuto dall'inferno a rubare il loro talento per ridimensionarli a una misura di comparse, come se Vincenzo Nibali si iscrivesse a una granfondo per vincere.
Immaginiamo la frustrazione di Eli Iserbyt, dominatore dei challenge in corso, il quale oggi ha ingaggiato un duello col campione del mondo ancora a mezzo servizio ed ha perso, nonostante l'impegno e la reazione mostrata nello Scheldecross di Anversa, terza prova del X20 Badkamers Trofee. Che sia per lui uno stimolo a migliorarsi, anche se per battere questo Van Der Poel ci vorrà ben altro: forse quel Tom Pidcock in netta crescita che oggi si è dimostrato da podio, forse Wout Van Aert quando tornerà dalla Spagna rinnovato.

Subito in testa e subito il vuoto
Chi aveva qualche dubbio che la partenza di Van Der Poel non potesse essere sfureggiante è rimasto subito sollevato: prima curva e già in seconda posizione, con l'intenzione di insidiare la prima, dietro Lars Van Der Haar a fare da pilota nel primo giro. L'avvicendamento nel corso del secondo, dove Van Der Poel si prodigava subito in una delle sue accelerazioni ed Eli Iserbyt tentava di resistere per poi mollare subito prima di finire fuori giri, riacciuffato da un volitivo Quinten Hermans.
Per Van Der Poel è però troppo presto per il solito assolo: sulla sabbia si vede che la solita potenza non è accompagnata dalla necessaria confidenza, e finisce per cadere o restare impantanato di passaggio in passaggio. Ciò contribuisce al rientro prima di Iserbyt, e poi di Michael Vanthourenhout, Hermans, Toon Aerts e Laurens Sweeck, in attesa di riaccendere i fuochi nella seconda metà di gara.

Iserbyt tenta la sorpresa, ma non c'è confronto
Visto il momento di appannamento di Van Der Poel, i Pauwels-Sauzen tentano di stanarlo con intelligenza: sul tratto di sabbia che costeggia le acque della Schelda, Iserbyt lancia l'attacco e Michael Vanthourenhout si mette dietro a mo' di tappo. Un giochetto sporco al quale Van Der Poel non casca: passa subito il biondissimo Vanthourenhout a spallate e si mette in scia di Iserbyt. Nel penultimo giro, il campione del mondo chiude i giochi: incertezza di Iserbyt in curva, Van Der Poel prende quei 3"-4" di margine che poi dilaterà a seguire, con il campione europeo ormai stanco che termina a 6". Nel frattempo, dietro si rifà sotto Tom Pidcock, il quale dopo tre prove poco convincenti e una partenza in sordina rimonta posizioni, fino a staccare anche il gruppetto inseguitore, terminando a 26" da Van Der Poel e precedendo a poca distanza Toon Aerts (30"). Seguiranno Van Der Haar (43"), Laurens Sweeck (51") che qui l'anno scorso aveva vinto, ma quest'anno fatica a carburare, Hermans a 59", Vanthourenhout ad 1'09", Corné Van Kessel ad 1'22" e Daan Soete ad 1'26".

Donne: Betsema vincente, Del Carmen Alvarado tradita dalla bicicletta
Anche la gara femminile ha proposto un copione diverso dal solito, con Lucinda Brand che viene battuta dopo 4 successi di fila. Una grande soddisfazione per Denise Betsema, tornata ai livelli pre-squalifica antidoping, con una condotta di gara coraggiosa che l'ha vista attaccare nella seconda metà di gara e resistere alla rimonta della potente Brand. Terza Annemarie Worst a 28", precedendo un'ottima Sanne Cant a 43", Manon Bakker a 48" , Anna Kay a 50" e l'ex-leader della generale Yara Kastelijn a 53", che ora cede alla Brand lo scettro del comando per 50", con Betsema e Worst non lontane. Annata disgraziata per Ceylin Del Carmen Alvarado all'X20 Trofee: tradita dal suo mezzo a metà gara, è dovuta ripartire dalle retrovie concludendo 23esima. 13esima piazza a 2'30" per l'unica italiana al via Alice Arzuffi.
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