Ciclocross

Il back to back è in realtà un Brand to Brand

28.11.2021 21:26

Altra due giorni da padrona per Lucinda, tra X2O di Kortrijk e Coppa del Mondo di Besançon. Tra gli uomini Aerts e Iserbyt si dividono le vittorie. E tra poco tornano i "mostri"


Reduci da una settimana densa di polemiche e di notizie di rilevante importanza, siamo giunti ad un nuovo, ricco, back to back: X2O e Coppa del Mondo, Kortrijk e Besançon. Prima di passare alla cronaca delle corse è necessario soffermarsi su quanto accennato nelle prime righe. La diatriba di cui si parla riguarda ovviamente la Coppa del Mondo, da tempo ormai elemento principale di discussione. Pochi giorni fa lo storico commentatore di Sporza Michel Wuyts, che andrà in pensione a febbraio, ha fatto sapere che secondo alcune fonti Van Aert e Van der Poel prenderebbero ventimila euro a testa per ciascuna prova di Coppa a cui partecipano, mentre le regole della CDM non prevedono gli ingaggi di partenza, sistema comunemente usato in tutti gli altri cross (compresi quelli appartenenti a X2O e SP). Flanders Classic, società organizzatrice della CDM (e anche di corse su strada, come il Giro delle Fiandre) ha immediatamente smentito questa voce, rilanciata però venerdì da Sven Nys. Il cannibale di Baal ha integrato la critica alla versione allargata della Coppa sostenendo che essa vada contro sia agli interessi del pubblico, costretto per assistere allo spettacolo a pagare prezzi superiori a quelli delle altre challenge, sia a quelli dei crossisti, obbligati a scegliere una sola classifica da curare.

Fresche novità arrivate invece dai team di Pidcock e soprattutto del campione del mondo, i quali hanno annunciato il loro programma stagionale. Il campione nazionale britannico inizierà la sua stagione insieme a Wout van Aert, a Boom (04/12). Sarà al via anche ad Anversa (05/12), Vermiglio (12/12), Rucphen (a porte chiuse, primo scontro con MVDP, 18/12), Namur (19/12), Dendermonde (prima volta con tutti e tre presenti, 26/12), Heusden-Zolder (27/12), Diegem (29/12), Baal (01/01), Hulst (02/01), Hamme (22/01), Hoogerheide (23/01) e al Mondiale di Fayetteville (30/12). Mathieu van der Poel, oltre a difendere il titolo iridato, correrà anche a Rucphen, Namur, Dendermonde, Diegem, Loenhout (30/12), Hulst, Herentals (05/01), Zaltbommel (campionato nazionale, 09/01), Hamme e Hoogerheide.

A Kortrijk Lucinda Brand lancia la sfida X2O a Denise Betsema
Arriviamo dunque al ciclismo pedalato; il sabato si parte con la gara cittadina belga, l'Urban Cross di Kortrijk, seconda delle otto tappe dell'X2O Badkamers Trofee. Clima rigido, in mattinata scende anche qualche fiocco di neve. Il percorso, solitamente poco selettivo e molto veloce, si trasforma col terreno pesante e la corsa si sviluppa in maniera inaspettata, favorendo atleti che solitamente non amano questo tipo di tracciato e prediligono, all'opposto, circuiti pesanti e fangosi. Nella categoria Juniores assenti i due dominatori Dockx e Haverdings. Strada spianata per il successo di De Moyer, al sesto timbro stagionale, ottenuto battendo due promettenti primo anno: Vandenberghe e Corsus. Under 23 in cui Ronhaar e Mason replicano l'ordine d'arrivo del Koppenbergcross, terzo è Wyseure, quarto, quinto e sesto tre atleti che anche quando si cimentano con gli élite mostrano il loro talento: Hendrikx, Ferdinande e Nys. Solo dodicesimo Rouiller, sedicesimo Masciarelli, nuova classifica che vede saldamente al comando il campione del mondo Ronhaar con 50" su Mason e 2'14" su Thibau Nys.

Tra le donne presenti tutte le élite più forti. Assenti, al contrario, molte U23: Vas (tornerà più avanti nel corso della stagione, obiettivo il Mondiale di Fayetteville), Pieterse, Van Empel e Van Anrooij scelgono come sempre di dare la precedenza alla CDM. Honsinger leader della generale con un margine risicato (7") su Betsema, ma superiore ai due minuti su due pericolosissime rivali quali la campionessa del mondo e la campionessa neerlandese. Rettilineo di partenza complicato da interpretare, ma alla fine Cant, Alvarado, Worst, Brand e Norbert Riberolle si fanno trovare davanti. Appena giunti sul fango, la patina di ghiaccio creatasi a causa del gelo miete la prima vittima; la campionessa belga scivola tirandosi dietro le due favorite Worst e Brand, le quali perdono una decina di secondi e soprattutto posizioni preziose, difficili da recuperare in questo circuito.

Prendono il largo Riberolle, Ceylin, Kay, Rochette e Betsema, inizialmente non brillantissima in partenza. La francese naturalizzata belga guadagna qualche metro ma Alvarado è implacabile e in un batter d'occhio stacca e lei e tutte le compagne di buona sorte. Da dietro Cant e con maggior efficacia Worst e Brand aumentano i giri del motore e si riportano sul drappello delle inseguitrici, al termine del primo giro. Ceylin prende 15" di bonus, Denise 10" e Lucinda 5". Complice il cambio bici della battistrada il gruppetto si ricompatta e ad inizio seconda tornata sono in sei davanti: la stessa Alvarado ovviamente e con lei Betsema, Brand, Worst, Kay e Norbert-Riberolle. Si segnalano in questa fase i ritiri di Kastelijn e Kaptheijns, finita brutalmente sulle transenne dopo una scivolata.

Lucinda non aspetta i movimenti altrui e va davanti mostrando la solita facilità di pedalata nel fango. Errori tecnici suoi e di Annemarie consentono a Denise e Ceylin, come sempre la più pulita e abile nella guida, di prendere il largo tra fine secondo e inizio terzo giro. L'iridata non si dà per vinta e rientra senza apparente sforzo sulle connazionali. Worst dopo la caduta che le ha inevitabilmente spezzato il ritmo, non riesce più a dare continuità all'azione, accontentandosi di giocarsi il quarto posto con la coppia Starcasino ed una rimontante Sanne Cant, sempre in spinta nel corso dei quasi 50' di gara.

Quarto giro transitorio per il trio di testa, con alcuni avvicendamenti al comando. Decisiva la scelta di cambiare bici da parte di Betsema, la quale viene colta di sorpresa da Brand e non può più dire la sua per il successo parziale, dovendo accontentarsi di limitare i danni in ottica generale. Il copione della quinta ed ultima tornata è già scritto e viene seguito alla lettera. Lucinda si piazza al comando e affronta l'intero round in prima posizione, aumentando il ritmo e portando piano piano Alvarado al limite delle energie.

Settima vittoria stagionale per la campionessa mondiale, la quinta nelle ultime sei gare, a testimoniare la superiorità netta sulle avversarie emersa dall'Europeo e mantenuta sino ad oggi. Ceylin (7") può essere contenta, ha quasi terminato il processo di ripresa dopo i problemi fisici e anche nei tratti scorrevoli era in piena spinta. Betsema terza (36"), Worst quarta (48"), Kay quinta davanti a Cant e alla compagna Riberolle. Rochette ottava, solo nona la capoclassifica Honsinger (a 2'25"), alle prese con un tracciato a lei non congeniale. Chiude la top ten la lussemburghese Majerus, all'esordio stagionale. Classifica aperta, quando mancano ancora sei prove su un totale di otto, con Betsema in testa che può contare su un margine minore ai due minuti sulle tre rivali Brand (1'33"), Alvarado (1'41") e Honsinger (1'52").

Aerts si prende "tappa e maglia" davanti a Iserbyt
Fronte maschile, utimo fine settimana senza i big 3, ma assenti anche altri grandi nomi, come Hermans e Van der Haar. Il campione europeo, in realtà, aveva intenzione di prendere il via a Kortrijk e saltare Besançon, ma un brutto colpo alla schiena durante i giri di riscaldamento lo ha costretto ad un passo indietro. La lotta per la generale del X2O già dopo il Koppenbergcross si era ridotta ad un duello tra Aerts e Iserbyt, con il secondo impegnato su vari fronti (su tutti la Coppa) ed il primo concentrato su quella che, per percorsi e calendario, è la challenge che più gli strizza l'occhio. Eli, addirittura prima del via, aveva fatto sapere che si sarebbe risparmiato un po' in vista della prova odierna, probabilmente una delle ultime in cui è alla portata il bottino pieno di 40 punti.

Baestaens il più lesto allo start, con Iserbyt a ruota e poco più dietro Toon, Van Kessel e Diether Sweeck. Scivolata anche per Eli, rallentamento conseguente che regala qualche secondo di vantaggio a Baestaens. Aerts è incontenibile e lo si capisce sin dal primo giro; sul fango sprigiona tutta la sua potenza distanziando prima Iserbyt e Van Kessel ed in seguito anche il battistrada del team Deschacht. Dal secondo round in avanti è cavalcata trionfale per Aerts, il quale spinge a tutta per guadagnare quanti più secondi possibili, fondamentali per la classifica generale. Podio affare di Iserbyt e Van Kessel, sempre eccellente quando trova terreni pesanti sotto le ruote.

Il campione della Pauwels stacca l'alfiere della Tormans poco prima di metà gara mentre da dietro Vanthourenhout, di ritorno dopo il raffreddore che lo aveva costretto a un periodo di riposo, raggiunge Baestaens e Sweeck, autore di una prova sorprendentemente positiva. I distacchi si dilatano e la top five finale dice: primo Aerts, secondo Iserbyt a 1'07", terzo Corné van Kessel a 1'39", quarto Baestaens a 2'06", stesso tempo di Vanthourenhout, quinto. Prestazioni buone espresse da Diether Sweeck (mentre il fratello Laurens è andato al risparmio), Thijs Aerts, Loockx e Meeusen, che completano la top ten. Il margine accumulato da Toon, grazie anche ai 15" di bonus del primo giro, ammonta ora a 43" su Eli, mentre il primo inseguitore è proprio Van Kessel a oltre quattro primi.

Anche a Besançon la legge è quella di Lucinda
Come ogni domenica anche oggi in scena la Coppa del Mondo. Besançon a ospitare l'ottava tappa. Disegno più vario e impegnativo rispetto alla planimetria di Kortrijk: inserite nel tracciato (assoluta novità del mondo crossistico) tratti in salita, ripide contropendenze, discese infide e scalinate. Il terreno è pesante anche più dell'Urban Cross e favorisce atleti che fanno della potenza la loro arma principale. Detto delle presenze di Pieterse, Van Empel e Van Anrooij si segnala il ritorno di Line Burquier, dopo qualche settimana di stop. Kastelijn e Alvarado non al via, la prima a causa della caduta di ieri, la seconda per un'oculata scelta di calendario. Favorita d'obbligo Brand, perfettamente a proprio agio in queste condizioni.

Partenza con le sorelle Clauzel a farla da padrone, seguite da Betsema, Pieterse, Worst, Brand e Van Anrooij. Disastro delle Starcasino, Kay dopo un contatto va giù appena dopo il via, trascinando a terra anche la compagna Lechner, ripartita per ultima. Non esenti da scivolate anche le big: nella contropendenza dopo la prima scalinata, Lucinda e Annemarie scelgono la traiettoria bassa, ma la seconda non controlla la bici e finisce sull'erba portandosi dietro Shirin, una che sui percorsi in cui bisogna spingere costantemente è tra le migliori. Persico si fa notare in questa fase veleggiando intorno al quinto posto, mentre davanti l'iridata prende e saluta in un battibaleno tutto il gruppo.

Betsema, l'altra contendente alla generale prova a limitare il distacco, con a ruota Van Empel, finalmente ai livelli del 2020-2021 già da Koksijde, Pieterse e Van der Heijden, incredibilmente avanti su un tracciato non proprio perfetto per le sue caratteristiche. Tira e molla nel secondo e terzo giro, con Denise che stacca prima Pieterse, sulla quale è rinvenuta Rochette e poi Van Empel. Van der Heijden, non molto distante, viene ripresa in un primo momento da una scatenata Van Anrooij, ma in seguito riesce a ristaccarla e mantenere la sesta piazza. L'altra attardata dalla caduta, Worst, dopo un'iniziale recupero affonda, sotto i colpi di un circuito davvero tosto.

A inizio del quarto e penultimo giro Rochette raggiunge Betsema, dimostrando di avere un passo nettamente superiore alla neerlandese e staccandola quasi immediatamente, sfruttando i tratti a piedi. Situazione ancora in bilico quando approcciamo l'ultima tornata: davanti a tutte, sola e incontrastata Brand, seconda con margine Rochette e poi tre per l'ultimo posto sul podio. Le due Pauwels, Betsema e Van Empel, vanno costanti su tutto il percorso, al contrario Pieterse (Alpecin) sfrutta i tratti tecnici (e le tavole, in bici!), per riprendersi ciò che perde nei lunghi rettilinei fangosi e sulla salita in asfalto. Una caduta sulle scalinate mette fuori gioco Puck per il podio e anche la coetanea rivale riesce a sopravanzarla.

Vittoria quindi per un'incontenibile Brand, la quale dopo il b2b della prossima settimana si prenderà un paio di settimane di riposo e carico di lavoro in Spagna (saltando purtroppo la Val di Sole), in vista dell'intenso periodo natalizio e soprattutto del campionato nazionale di Zaltbommel e di quello mondiale di Fayetteville. Seconda Rochette (26"), dalla quale una prova del genere non se l'aspettava nessuno. Mai prima d'oggi, infatti, aveva messo in mostra doti di tale portata, né sul fango né su altri terreni. La sfida per lei sarà dare continuità a questa prestazione monstre.

Betsema terza, a 34", dovrà essere brava ad approfittare dell'assenza di Brand a Vermiglio per riavvicinare la campionessa del mondo nella generale (223 punti contro 252). Quarta e quinta i due fenomeni Van Empel (37") e Pieterse (44"). La seconda è ormai una costante al vertice del circuito, la prima ci sta tornando dopo un complicato inizio di stagione. Van der Heijden sorprendente in sesta posizione, davanti a Honsinger, che ha iniziato a ingranare solamente dopo 15 minuti. Se vuole ottenere almeno una medaglia al Mondiale di casa, dovrà riuscire quantomeno a limitare i danni in partenza. Van Anrooij ottava si è un filo sgonfiata dopo la rimonta nel secondo giro, ma può rimanere felice della propria prova. Clouse, nona, altra parziale sorpresa odierna, precede Line Burquier, la quale ottiene un altro importantissimo risultato tra le grandi, lei che è al primo anno under23. Solo sedicesima Annemarie Worst, delusione del weekend. Prima azzurra la sfortunata Eva Lechner, ventitreesima a oltre cinque minuti. 27esima Persico, crollata, forse a causa di qualche problema, negli ultimi due giri.

Iserbyt mette a referto un'altra affermazione
Corsa maschile che soffre delle assenze già annunciate di Hermans, potenzialmente pericoloso in un percorso simile e Van der Haar. Toon Aerts favorito, sia per la prestazione offerta ieri, sia per le condizioni del percorso. Sfidante principale ovviamente Eli Iserbyt, il quale ha corso a Kortrijk con il cruise control inserito, per risparmiare energie da spendere oggi. Da tenere d'occhio i vari under Kamp e Ronhaar su tutti. Quest'ultimo, campione del mondo, predilige tracciati sabbiosi e fangosi, in cui è la potenza a farla da padrone e come caratteristiche è sovrapponibile, con le dovute proporzioni, a Wout van Aert.

Proprio Kamp ha lo spunto migliore e attacca il fuoristrada in testa, spalleggiato dal compagno Vandebosch, da Van Kessel e Aerts. Il leader di CDM rimane intruppato nel gruppone, ma rimontando con rapidità si riporta davanti. Poco spazio per i tatticismi, perché dopo nemmeno tre minuti Toon attacca, levandosi di ruota tutti. Solo Iserbyt rientra a fine primo giro, mentre Vandebosch, in una posizione intemerdia tra i due di testa e il gruppetto di Vanthourenhout, è vittima di una foratura. Da questo momento in avanti si aprono tre corse in una: la sfida per la vittoria tra Eli e Toon, quella per il terzo posto che vede protagonisti Vandebosch, Van Kessel, Kamp, Sweeck, Vanthourenhout e Ronhaar e infine la lotta per un posto in top ten con almeno una decina di atleti a scontrarsi fra loro, con il francese Dubau sugli scudi nei primi due giri.

La tattica di Aerts è chiara, cioè dare tutto, fare una cronometro di un'ora e sperare di staccare Iserbyt col ritmo. Eli dal canto suo, inferiore a Toon sui lunghi rettilinei, è avvantaggiato nei muri ripidi e grazie al minor peso anche sulla salita asfaltata. I primi cinque giri procedono con uno spettacolare duello, senza esclusione di colpi, con Eli che quando può va davanti per spezzare l'azione di Aerts e possibilmente innervosirlo. L'ex campione belga non si perde d'animo e ogni volta riprova con il forcing a distanziare Eli.

Dietro è Ronhaar, attesissimo oggi, che fa il vuoto. Inizialmente Vandebosch regge l'urto, ma nel terzo giro è costretto a mollare. Un altro Pauwels ne prende le veci: quel Laurens Sweeck che ha affrontato la tappa di Kortrijk come allenamento, senza cercare nessun risultato. Anche per lui un inconveniente: problema allo scarpino nella contropendenza, necessario lo stop ai box e conseguente perdita di tempo. Viene ripreso dal folto gruppo in lotta per la settima piazza, dal quale è uscito l'ennesimo alfiere della squadra di Metteppenningen, quel Vanthourenhout capace nel 2018 di battere addirittura Mathieu van der Poel al Mondiale di Valkenburg, in condizioni simili (ma tracciato ben diverso). Anch'egli deve far fronte a Ronhaar, avviato di buona lena al primo podio in carriera in una challenge. Dietro di loro Van Kessel, Vandebosch e Kamp, calati dopo un inizio scoppiettante.

La tappa si decide al sesto e penultimo giro, quando Aerts, dopo aver creato finalmente un minimo buco tra sé e Iserbyt, arriva lungo dopo una curva (in discesa, sul fango) e scendendo di bici scivola a terra, venendo passato e staccato da Eli, seppur di pochi metri. Il margine è però sufficiente e nonostante il passo più alto tenuto da Aerts, la pulizia tecnica fa la differenza in favore di Iserbyt, che nei primi tre quarti dell'ultimo giro è perfetto e spinge Toon, molto più insicuro nella guida, ad arrendersi prima della fine.

Qui il colpo di scena. Eli vuole strafare, ma nell'ultimo muretto a ridosso del traguardo perde il controllo del mezzo e si ritrova a doverlo riaffrontare interamente a piedi, senza nemmeno lo slancio iniziale dato dalla velocità presa nella discesa precedente. Sarebbe un'opportunità unica per Aerts di rifarsi sotto, ma l'atleta della Baloise ha alzato bandiera bianca e procede ormai a un ritmo troppo lento perché possa approfittare di questo errore marchiano del rivale, il quale può così esultare nuovamente in Coppa, raggiungendo quota dodici successi in stagione, di cui cinque proprio in CDM.

Magra consolazione per la squadra di Sven Nys il doppio podio, con Toon a 10" e un fenomenale Ronhaar a 1'44". Quarto Vanthourenhout a 1'57" e quinto Van Kessel a 2'19", al termine di un b2b sicuramente positivo per l'atleta della Tormans, orfana di Hermans. Eccellenti il sesto ed il settimo posto di Vandeputte e Meeusen, il quale ha rialzato la testa dopo una stagione e mezzo di sofferenza. Ottavo Vandebosch, nono un ottimo Meisen e solamente decimo Sweeck, rallentato come sappiamo dal problema allo scarpino. Undicesimo posto che dà soddisfazione per lo spagnolo Orts Lloret, una garanzia nelle gare in Belgio, mentre dodicesimo il campione europeo under 23 Kamp, che forse dovrebbe adottare una condotta di gara meno aggressiva per ottenere risultati migliori (che ha senza dubbio nelle gambe).

La prova di oggi ci conferma della crescita trasversale di Iserbyt, ormai capace di trionfare su qualsiasi percorso in qualsiasi condizione (manca solo un passo: contro qualsiasi avversario) e ci consegna anche un Aerts sconfitto mentalmente; oggi era abbastanza nettamente il più forte, ma ha sofferto enormemente la pressione di Eli, sia quando era davanti a tirare, sia quando era dietro a inseguire. Sarà necessario lavorare su questo aspetto, per evitare che anche nelle prossime annate soffra così tanto la presenza di Iserbyt nei primi mesi di stagione, quelli in cui sono assenti i due Grandi. Ora che si entra nel vivo di questo 2021-2022 e che arriverà Van der Poel possiamo aspettarci un Toon più libero di testa e fresco di gambe. Intanto la classifica parla chiaro: primo Iserbyt con 285 punti e secondo Aerts, a 206. Prossimo weekend b2b con Superprestige (sabato De Schorre Boom, con i rientri di Pidcock e Van Aert) e Coppa del Mondo (domenica Scheldecross ad Anversa, cross sabbioso).
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