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Tirreno-Adriatico 2022 - Analisi del percorso

06.03.2022 19:43

Una settimana per attraversare la penisola, con un percorso molto vario come sempre, ma rimodulato in funzione della nuova collocazione; aleggia lo spauracchio di un giudice severo: il Carpegna


Sarà difficile replicare lo straordinario spettacolo visto nel 2021, ma il parterre della Tirreno-Adriatico si preannuncia ancora di altissimo livello e il percorso assolutamente all'altezza. La grande novità è ovviamente la collocazione dal lunedì alla domenica, che ha spinto gli organizzatori a prevedere la tappa più impegnativa al penultimo giorno, ovvero di sabato. Nel complesso gli ingredienti restano gli stessi: una cronometro relativamente breve, tappe per velocisti, una tappa di montagna e tappe ondulate di varia difficoltà, tra cui gli immancabili muri marchigiani. La cronometro, spostata quest'anno alla prima frazione, delineerà una prima classifica indicativo; il resto della corsa è a disposizione degli attardati per ribaltare le sorti della corsa. (A cura di Francesco Dani)

Le tappe


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[mks_accordion_item title="Lunedì 07/03 - 1a tappa: Lido di Camaiore - Lido di Camaiore (Cronometro-13.9 km)"]



Partenza: Lido di Camaiore ore 14 (Partenza primo corridore)
Arrivo: Lido di Camaiore ore 17.15 circa (Arrivo ultimo corridore)

Analisi del percorso: Per la partenza da Lido di Camaiore è prevista una replica quasi perfetta della tradizionale cronometro di San Benedetto del Tronto, ovvero un veloce viaggio andata e ritorno per Forte dei Marmi, con 5 curve in tutto (4 in occasione del giro di boa). Raramente la cronometro finale è stata determinante nelle ultime edizioni (fa eccezione il 2019 con Yates superato da Roglic per appena 1"), ma quest'anno la situazione potrebbe essere diversa: innanzitutto si tratta di una cronometro più lunga (14 km contro i 10 degli anni passati), inoltre essendo collocata all'inizio potrebbe ulteriormente favorire gli specialisti. Attenzione anche al vento, che, soprattutto in questo periodo, picchia spesso con una discreta violenza sul lungomare versiliese, un elemento che potrebbe ulteriormente ampliare i distacchi.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 08/03 - 2a tappa: Camaiore - Sovicille (219 km)"]



Partenza: Camaiore ore 11.50
Arrivo: Sovicille ore 16.55-17.30

Sprint: Chiusdino km 189.1
Gpm: La Pineta (449 m) km 160.7

Analisi del percorso: La ripartenza verso le Colline Metallifere e le Crete senesi anche quest'anno non sarà banale, anche se dovrebbe trattarsi di volata. Dopo i primi 90 km quasi perfettamente pianeggianti, il gruppo si dirige su strade impervie e tortuose, sfiorando Volterra e attraversando Casole d'Elsa, a Rosia; qui inizia una sorta di ampio circuito con le asperità più rilevanti. Non si tratta certo di salite impossibili, ma l'avvicinamento alla volata non sarà per niente facile, anche perché in questi ultimi 65 km si presume che il ritmo sia alto per riportarsi sui fuggitivi del mattino. Apre le danze il GPM verso La Pineta, salita piuttosto lunga ma piuttosto pedalabile (5.5 km al 5.7%), seguita dal breve strappo verso Monticiano. Il gruppo quindi tocca l'abbazia di San Galgano in un tratto ondulato e tortuoso che porta all'imbocco degli strappi di Ciciano (3.3 km al 5%) e Chiusdino (1.3 km al 6%); senza soluzione di continuità si scala l'ultima asperità verso Frosini e la Cantoniera di Montebello (3.7 km al 4.3%, con un tratto centrale piuttosto impegnativo) a cui fa seguito una tecnica picchiata per tornare a Rosia e chiudere il circuito. Gli ultimi 10 km appaiono pianeggianti sull'altimetria, ma, come ogni strada toscana che si rispetti, il tratto fino a Volte Basse (3 km al traguardo) è costellato di zampellotti che renderanno difficile organizzare i treni e favorire l'attacco di qualche coraggioso. Proprio a Volte Basse si trova l'ultima vera curva, in vetta ad uno strappo di circa 300 metri (perfetto per provare la sortita) a cui segue una strada in lieve, ma costante discesa. Se sarà volata, occhio alle molte insidie che prevedono gli ultimi 3 km, nei quali il gruppo si troverà lanciato a velocità folli in una strada non larghissima che lascia poco spazio per i treni dei velocisti. A complicare le cose, l'ultimo km presenta tre semicurve non banali che riducono il rettilineo finale ad appena 300 metri. Un finale frizzante che non dovrebbe precludere ai velocisti la possibilità di giocarsi il successo, ma senza dubbio rende loro le cose molto più difficili.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 09/03 - 3a tappa: Murlo - Terni (170 km)"]



Partenza: Murlo ore 13.10
Arrivo: Terni ore 17-17.30

Sprint: Amelia km 142.9
Gpm: La Foce (551 m) km 35.3

Analisi del percorso: Tappa segnata da volata anche sul roadbook, ma non molto meno insidiosa della precedente: talmente insolita da avere un lunghissimo trasferimento (circa 13 km)che consente al gruppo di superare le ondulazioni e discese tecniche che portano a Buonconvento. Non meno complicata è la situazione dopo il km0, visto che tutta la tappa è scandita da salite più o meno lunghe (seppur pedalabili per tutta la sua lunghezza) che sommano un dislivello complessivo di circa 2000 metri: San Quirico d'Orcia (km 14.2), La Foce (GPM, km 35.3), Valico di Monte Nibbio (km 94 circa) e Guardea (km 123.6). Evitare la volata è praticamente impossibile, visto che l'ultima lieve asperità è quella attraverso Amelia che termina a circa 25 km dal traguardo, ma potrebbe uscirne uno sprint in cui conta molto il fondo, ulteriormente indurito da un finale ricco di curve e in leggera ascesa: il rettileo finale è di appena 250 metri, in lastricato e con una pendenza del 2\3%. [/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 10/03 - 4a tappa: Cascata delle Marmore - Bellante (202 km)"]



Partenza: Cascata delle Marmore ore 12
Arrivo: Bellante ore 15.45-16.30

Sprint: Ascoli Piceno km 130.4
Gpm: Valico Torre Fuscello (1115 m) km 37.7, Bellante (Arrivo-345 m) km 160.9, km 181.4 e km 202

Analisi del percorso: Si entra nel vivo con la prima delle tre tappe decisive. La partenza è subito molto esigente, visto che si deve valicare l'Appennino, prima attraverso la Forca di Arrone, poi attraverso il Valico Torre Fuscello (primo GPM di giornata), componendo un tratto quasi in costante ascesa di circa 33 km. Si torna in pianura dopo oltre 80 km, nei quali dovrebbe formarsi una fuga di qualità. La corsa torna veramente impegnativa molto più avanti, a 46 km dal traguardo, quando inizia la prima ascesa a Bellante (4.2 km al 6.6%; max 11%), dove è posto il traguardo. Iniziano quindi i due giri del circuito finale che dopo il traguardo prevede 8 km di discesa (in verità spezzati da un paio di strappi) e un tratto sostanzialmente pianeggiante, sempre di 8 km, che riporta ai piedi della salita finale. L'assenza di pendenze particolarmente esigenti e un circuito che in molti tratti favorisce l'inseguimento suggerirebbe che la corsa si sviluppi secondo una tradizionale selezione da dietro con sprint finale in salita. La salita finale è in ogni caso piuttosto impegnativa e un attacco assestato bene potrebbe già creare qualche distacco rilevante. Ad ogni modo, con Pogacar ed Evenepoel in giro, niente è previdibile.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 11/03 - 5a tappa: Sefro - Fermo (155 km)"]



Partenza: Sefro ore 13.20
Arrivo: Fermo ore 17-17.30

Sprint: Capodarco km 129.8
Gpm: Monte Urano (234 m) km 106, Fermo - Madonna d'Ete (218 m) km 146, Fermo (Arrivo-318 m) km 155

Analisi del percorso: È la classica tappa marchigiana, con un finale molto simile a quello del 2017, ma leggermente diverso. Si inizia ad accumulare dislivello e fatica già tra il km 20 e il km 70, con le salite al Valico di Pietra Rossa, Grottaccia, Treia e Pollenza. Primo spartiacque sarà la combinazione di ascese a Monte San Giusto (circa 3 km al 5%) e Monte Urano, il primo GPM di giornata, nonché una delle salite più impegnative (2.3 km al 7.8%; max 15%). In ogni caso sarà solo un piccolo preambolo per l'intensissimo finale per le vie di Fermo. Con una decina di km pianeggianti si arriva ai piedi della salita di Capodarca dove è sarcasticamente posto il traguardo volante: sono complessivamente 3.6 km al 5.9%, ma a spaventare il gruppo sarà soprattutto il muro finale di circa 500 metri con una pendenza massima del 19%. In appena 4 km, anch'essi ondulati, si giunge al muro della Strada Comunale Calderaro, di 850 metri al 12.6% e con una massima del 21%; in cima si entra a Fermo per riprendere a salire fino a Piazza del Popolo, dove si scende, deviando rispetto al traguardo che disterebbe soltanto 350 metri. Anche nei restanti 18 km non c'è respiro: si scende per oltre 4 km e in pochissimi tempo inizia la salita di Madonna d'Ete, 2.2 km all'8.2%, divisa in due tronconi e con una massima del 16%; altri 2 km di discesa quindi un altro muro di 700 metri con una pendenza massima del 20%. In appena 3 km, tra falsopiano e discesa, si incontra di nuovo il muro verso Fermo. Insomma, gli ultimi 30 km sono tremendi e non offrono respiro e niente esclude che qualcuno possa provare anche sui primi muri, senza attendere per forza la volata finale.[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 12/03 - 6a tappa: Apecchio - Carpegna (215 km)"]



Partenza: Apecchio ore 10.50
Arrivo: Carpegna ore 16.10-17

Sprint: Urbino km 125.7
Gpm: Mombaroccio (305 m) km 88.2, Monte Carpegna (1367 m-Cat. Superior) km 183.9 e km 203

Analisi del percorso: Probabilmente è la tappa più dura mai affronta dalla Tirreno-Adriatico negli ultimi anni, fosse anche solo per la doppia terribile scalata al Monte Carpegna. Se ciò non bastasse è una tappa molto lunga (215 km) che accumula dislivello già nella sua parte centrale anche grazie ad un richiamo di muri marchigiani, come quello che inaugura la lunga e irregolare salita al GPM di Mombaroccio o quello posto prima di Sant'Angelo in Lizzola (2 km all'8%); più avanti invece si sale al traguardo volante di Urbino, posto dopo circa 5.5 km al 4%. Si torna in fondovalle intorno al km 140, dove inizia un lungo falsopiano di 30 km che porta ai piedi della prima ascesa al Monte Carpegna; entrambe le scalate sono contano ufficialmente di 6 km al 9.9%, ma in verità al primo passaggio la salita comincia molto prima del paese di Carpegna: da Frontino risulta una salita di circa 13 km al 7.3%. Negli ultimi 45 km può succedere letteralmente di tutto, visto che non c'è alcun tipo di respiro tra le due scalate, nemmeno la discesa decisamente stretta e tecnica che può essere a sua volta un fattore di spettacolo e selezione. Resta solo da segnalare che quest'ultima termina a circa 2 km dal traguardo, posto dopo 1500 metri quasi tutti in salita. [/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 13/03 - 7a tappa: San Benedetto del Tronto - San Benedetto del Tronto (159 km)"]



Partenza: San Benedetto del Tronto ore 11.15
Arrivo: San Benedetto del Tronto ore 15-15.30

Sprint: San Benedetto del Tronto km 115.4
Gpm: Ripatransone (494 m) km 69

Analisi del percorso: L'ultima tappa è un revival dei finali di inizio millennio, con un primo ampio circuito sulle colline a fare da antipasto alla kermesse finale. I 5 giri finali sul mare non sono altro che una passerella per il leader della corsa, mentre per i velocisti rappresentano forse l'occasione più ghiotta, visto che le volate precedenti sono piuttosto anomale: qui al contrario non ci sono difficoltà altimetriche per quasi 80 km e soltanto una manciata di curve ad angolo retto; le ultime due conducono al rettilineo finale di circa 800 metri. Lasciateci dire che tutto sommato ci dispiace che di domenica la corsa si chiuda in questo modo.[/mks_accordion_item]

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