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Benjamin Thomas anticipa tutti, ma un bel Bettiol (2°) all'Étoile de Bessèges. Ulissi nono

04.02.2022 17:01

Oggi l'Étoile de Bessèges, finalmente, ha fatto tappa nella cittadina che dà il nome alla corsa, manco a dirlo, Bessèges, che ha ospitato sia la partenza che l'arrivo. Era la tappa complessivamente con più metri di dislivello, distribuiti un po' su tutto il percorso, ma anche l'unica a non concludersi in salita; sicuramente non ha deluso da un punto di vista dello spettacolo.

Subito a ridosso della partenza il gruppo incontra le difficoltà più proibitive e quando le salite sono in partenza, per postulato, si crea confusione. Servono addirittura 30 km per far sganciare la fuga decisiva che si compone pezzo per pezzo (prima 5 attaccanti, poi due terzetti, infine un gruppo di 7) lungo la salita del Col de Portes; in vetta (a 35 km dal via) scollinano con un vantaggio di quasi 4 minuti. Si tratta di Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Samuele Zoccarato (Bardiani CSF Faizanè), Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), Jérémy Cabot (TotalEnergies), Thibault Guernalec (Team Arkéa-Samsic) e Sebastian Schönberger (B&B Hôtels-KTM); una fuga di qualità, com'era normale che fosse considerando il contesto in cui si è formata, tant'è che Guernalec e Houle sono partiti con 1'14" di ritardo da Pedersen, occupando rispettivamente la 16a e la 17a posizione in classifica generale. Hanno raggiunto un vantaggio massimo di circa 4'10", che ha iniziato a calare salendo la Côte de Tharaux. A lungo in testa, ovviamente, la squadra del leader, la Trek-Segafredo, con Filippo Baroncini e Antonio Tiberi a fare gavetta prendendo un po' di vento.

A spezzare l'inseguimento ci ha pensato soltanto un presunto guasto meccanico di Pedersen poco prima del primo passaggio sotto il traguardo, facendo sì che la Trek in testa rallentasse per far recuperare posizioni al capitano. All'inizio del circuito finale di 30 km, il vantaggio è di appena 1'40" e all'imbocco della penultima salita, il Col des Brousses, è già sceso sotto il minuto. Appena si iniziano a percepire le prime pendenze la EF Education-EasyPost alza l'andatura con il doppio obiettivo di riprendere i fuggitivi e creare più selezione possibile in favore del capitano, Alberto Bettiol; intanto davanti Guernalec rilancia più volte l'andatura: se la prima accelerazione non sortisce effetto, la seconda mette definitivamente fuori gioco Zoccarato; saltano anche Cabot e Schönberger che però rientreranno a fine discesa. L'andatura in testa è veramente alta, tanto da tenere il gruppo sempre a 50" di distacco per quasi tutta la salita. A questo è Thibaut Pinot (Groupama) a lanciare all'inseguimento i propri compagni, facendo nuovamente calare il vantaggio.

All'imbocco dell'ultima salita, i 2.4 km al 7% verso il Col de Trélis, il gruppo è ormai lanciato ad andatura folle con appena una decina di secondi di ritardo. Dietro Bettiol si fa lanciare dai compagni, mentre in testa resta da solo il giovanissimo Sheffield. Bettiol apre le danze, sorprendendo Pedersen che si fa cogliere nelle retrovie al momento sbagliato. A 10 km dal traguardo scatta Piere Latour (TotalEnergies) seguito da Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team), ma non riescono a sganciarsi; rilancia Joannessen, quindi Daniel Alejandro Méndez (Equipo Kern Pharma), che sgranano ulteriormente il gruppo di testa. Nella breve ma tecnica discesa cadono proprio Mendez e Richard Carapaz (INEOS), provocando una spaccatura: restano al comando solo 4 corridori, ovvero Johannessen, Bettiol, Benjamin Thomas (Cofidis) e Quentin Pacher (Groupama), con quest'ultimo che non riesce a tenere le ruote degli altri nei tratti più esigenti, restando al vento e finendo per dover dire addio ai sogni di gloria. Il resto del gruppo arriva a fine discesa (circa 4 km dal traguardo) con 20" di ritardo.

Sull'ultimo zampellotto ai 3 km dalla fine se ne va da solo Thomas, prendendo subito vantaggio; parte all'inseguimento Johannessen facendo sì che i tre fuggitivi restino tutti al vento agli ultimi 2 km; il rientro di Bettiol su Johannessen sancisce il successo di tappa del francese. I due inseguitori riescono comunque a giocarsi il secondo posto, con Bettiol che precede Johannessen a 9" di ritardo. Il gruppo arriva a 15", regolato nell'ordine da Rasmus Tiller (Uno-X), Bryan Coquard (Cofidis), Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies), Hugo Hofstetter (Arkea), Clement Champoussin (AG2R Citroën Team), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Georg Zimmermann (Intermarché-Wanty). Addirittura 1'08" di ritardo per Pedersen. Benjamin Thomas è il nuovo leader della classifica generale.

Domani sarà il momento della tappa regina di 145 km, con partenza a Saint-Hilaire-de-Brethmas e arrivo sull'impegnativo Mont Bouquet (4.7 km al 9.2%), inaugurato nell'edizione 2020 con il successo di Ben O'Connor.

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Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.