Quarta vittoria di tappa alla Volta a Catalunya per Tadej Pogačar ©Volta a Catalunya
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Pogačar fa il drago anche a Barcellona, vittoria in volata per chiudere il Catalunya

La UAE ci prova sul Montjuïc con Soler e Almeida, poi Tadej batte tutti allo sprint. Quarta vittoria di tappa, 3'41" su Landa in classifica

24.03.2024 16:05

Forse non era questo il piano A del UAE Team Emirates per l'ultima tappa della Volta a Catalunya, ma quando c'è Tadej Pogačar nei paraggi la vittoria in qualche modo arriva. Dopo le sei ascese all'Alt del Castell de Montjuïc, nel classico circuito conclusivo di Barcellona, dove in tanti hanno cercato di giocare le loro carte, alla fine lo sloveno è andato a vincere in volata da un gruppo di una ventina di corridori. 

Dopo le prodezze negli arrivi in salita, Pogačar ha messo in vetrina anche il suo spunto veloce, non certo una novità, per andare a prendersi la sua quarta vittoria su sette tappe, chiudendo con 3'41" di vantaggio su Mikel Landa in classifica generale. Tadej non viene da Lubiana, ma sarà sicuramente passato molte volte sul Ponte dei Draghi, simbolo della capitale slovena. Questa Volta il drago è stato ancora lui, irresistibile e insaziabile anche nella città di Sant Jordi. 

Volta a Catalunya 2024, la cronaca dell'ultima tappa

Nella fuga iniziale ci sono Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), Idar Andersen (Uno-X Mobility), Harrison Wood (Cofidis), Ander Okamika (Burgos-BH) e Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost), che arrivano nel circuito finale con poco più di un minuto di vantaggio sul gruppo, che anche oggi non ha concesso spazio.

Già sul primo passaggio sull'Alt del Castell de Montjuïc (2.5 km al 4.8%, punte in doppia cifra) rimangono davanti solo Steinhauser e Andersen, mentre in gruppo iniziano i primi movimenti significativi. A oltre quaranta dall'arrivo ci prova Marc Soler, a caccia della prima vittoria in carriera nella corsa di casa, dove spesso è stato nelle parti alte della classifica ma senza mai vincere una tappa. Con lui ci sono Louis Barré (Arkéa B&B Hotels) e Valentin Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale), oltre a qualche reduce dalla fuga. Il catalano della UAE continua a spingere anche sul secondo passaggio, e con lui rimane solo Paret-Peintre, ma i due non riusciranno a rientrare sulla testa della corsa.

Dietro è la Ineos-Grenadiers a condurre il gruppo per quasi tutto il terzo e il quarto giro, dopo qualche tentativo di allungo di Juanpe López (Lidl-Trek) e Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma). Sulla loro azione vengono ripresi Soler, Paret-Peintre e anche Andersen, che nel frattempo era stato staccato da Steinhauser. Il tedesco della EF prosegue in solitaria ancora per qualche chilometro, ma ai -20 il suo vantaggio è ormai di una manciata di secondi, anche perché dietro è tornata a strappare in salita anche la UAE con Pavel Sivakov.

Steinhauser viene ripreso sul penultimo passaggio a Montjuïc, mentre da dietro arriva ancora Castrillo a cercare di fare un po' di gap, ma anche lo spagnolo verrà riassorbito prima dello scollinamento. Ci sono comunque degli spiragli anche per tentativi di chi è fuori classifica o comunque meno marcato, e così a provarci è Guillaume Martin (Cofidis), reduce da una settimana nell'anonimato. Alla sua ruota compare però per la prima volta l'inconfondibile profilo di Tadej Pogačar, che lo uso come trampolino per il suo primo allungo sul tratto più duro della salita. Alla sua ruota rimangono solo Egan Bernal, Stephen Williams, lo stesso Martin e Alex Baudin. Il giovane francese della Decathlon è l'unico a cercare di insistere anche in discesa, ma il gruppo si ricompatta quasi subito, prima di un'altra serie di allunghi prontamente stoppata ancora dagli UAE, questa volta con Soler a prendere la testa e condurre tutti all'ultimo giro.

Tutti ci provano, Tadej ci riesce

Mentre Soler fa il ritmo sui primi metri dell'ultimo Montjuïc, arriva da dietro l'attacco di Thomas De Gendt, che non poteva esimersi dal lasciare l'ultimo segno sulla corsa dove ha ottenuto alcune delle vittorie più belle della carriera. TDG riesce a guadagnare qualche decina di metri e per un attimo sembra poter andare a completare l'azione più romantica della stagione ciclistica, ma questa volta il lieto fine non c'è.

Il momento dell'attacco di Thomas De Gendt
Il momento dell'attacco di Thomas De Gendt

Sul tratto più duro De Gendt viene ripreso dalla Bora-Hansgrohe, con Aleksandr Vlasov in posizione per giocarsi la sua carta. Da dietro arriva però anche João Almeida con Pogačar alla sua ruota, ma anche i due UAE vengono anticipati dalla bella sparata di Stephen Williams, che riesce a staccare tutti e arrivare da solo allo scollinamento. Pogačar a questo punto deve chiudere in prima persona, seguito ancora da Bernal e da Enric Mas, con un altro drappello che riesce poi ad accodarsi in discesa. 

A quel punto, a un paio di chilometri dall'arrivo, Mas si trova davanti insieme ad Almeida, e i due guadagnano un paio di metri di vantaggio, che il portoghese prova a sfruttare per arrivare da solo all'arrivo. La sua azione non è particolarmente brillante, ma anche dietro ci sono poche forze per andare a chiudere. L'unica squadra realmente motivata ad arrivare allo sprint è ancora la Decathlon, perché in gruppo è rientrato anche Dorian Godon, sulla carta uno dei più veloci. Nell'ultimo chilometro Baudin riesce quindi a chiudere su Almeida e a lanciare lo sprint del compagno, nel tratto di strada più veloce che porta al rettilineo finale. 

Godon viene però battuto dal più veloce dei non velocisti: Pogačar era rimasto sempre vigile nelle prime posizioni mentre gli altri cercavano di chiudere su Almeida, e lancia il suo sprint negli ultimi 150 metri in leggera salita, e questa volta nessuno riesce a portargli via la vittoria. Il fenomeno sloveno vince una bicicletta di vantaggio su Godon, con Martin terzo davanti a Williams e a Patrick Konrad (Lidl-Trek), che completa la top five.

I migliori della classifica generale arrivano tutti nel primo gruppo, per cui tra i primi dieci non cambia nulla, se non il vantaggio abissale di Pogačar con questi ulteriori secondi di abbuono. Landa e Bernal mantengono il loro posto sul podio finale, mentre Lenny Martinez fa sua maglia bianca di miglior giovane con il settimo posto, precedendo in questa classifica Antonio Tiberi, ottavo. Completa la top ten Lorenzo Fortunato.

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