Le gare ciclistiche regionali in Italia e i tapponi di montagna

30.04.2024 16:10

Quante sono le corse ciclistiche in Italia? Vien da chiederselo quando, da marzo ad ottobre, sfogliando le pagine del quotidiano rosa più famoso del nostro paese o navigando sui siti web specializzati, ci imbattiamo nelle cronache, non solo delle classiche, ma anche e soprattutto di tante gare regionali, solo all’apparenza minori, in realtà non meno rilevanti di tante altre più note.

Per rispondere alla domanda iniziale, il numero delle corse ciclistiche non è mai lo stesso: per non fare che qualche esempio, se quest’anno i ciclisti professionisti potranno partecipare a 24 corse, l’anno scorso erano 28, mentre nel 2022 erano 26.

Poco importa, perché sia i ciclisti, sia i tifosi non hanno mai modo di annoiarsi: i primi possono sfruttare decine di occasioni per mettere alla prova le strategie di squadra in contesti ufficiali e per testare la propria forma muscolare e atletica; i secondi hanno l’opportunità di veder sfilare sulle strade di casa i campioni di oggi e quelli di domani.

Il tutto, ovviamente, in attesa di quella che è una grande festa ed una grande opportunità per tutti, scommettitori inclusi: il Giro d’Italia.

Le salite (e la stagione) iniziano a Laigueglia

Del resto, il nostro è un paese che sembra pensato per il ciclismo: non un ciclismo per tutti, ma solo per coloro che non temono la fatica! Le salite e le discese, le pendenze da brivido e gli arrivi in salita: la conformazione orografica delle regioni d’Italia non lascia scampo, ma promette spettacolo ad ogni tornante.

Pensiamo a quella che in calendario è sempre la prima delle corse ciclistiche: il Trofeo Laigueglia, che prende il nome dal piccolo borgo di mare in provincia di Savona sede della corsa.

L’edizione del 2024 è stata la 61° e ha visto i ciclisti di ben nove squadre World Tour sfidarsi in quella che è da sempre considerata l’apertura del calendario stagionale, su un percorso di 202 km, con un dislivello di 2.600 metri.

La prima parte della gara sembra fare da riscaldamento, nonostante due importanti vette da raggiungere e superare, Cima Paravenna (442 mt) e Testico (462 mt), che inevitabilmente iniziano la selezione. Ma è a 40 km dalla fine che si decidono i giochi: Colla Micheri (171 mt) e Capo Mele (a livello del mare), con 2 km oltre il 7% di pendenza e 500 mt oltre il 10%, da percorrere per quattro volte, prima di tagliare il traguardo!

Il Giro d’Abruzzo: Gran Sasso e pendenze al 14%

Il Giro d’Italia non è la sola corsa a tappe del nostro paese: basti pensare alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali, cinque giorni che a marzo di quest’anno hanno visto sfidarsi i corridori professionisti sulle strade tra Pesaro e Forlì, per quasi 700 km. Oppure al Giro d’Abruzzo, una gara di quattro giorni che si snoda nella piccola regione per 658 km e 9850 metri di dislivello complessivi.

Sono le ultime due tappe ad interessare particolarmente gli scalatori: da Pratola Peligna, piccolo comune aquilano, a Prati di Tivo (in provincia di Teramo), sul Gran Sasso, per 163 km totali, con una salita di oltre 14 km al 7% (ma con punte del 12%) e arrivo a 1.450 mt; da Montorio al Vomano (Teramo) all’Aquila, si pedala per 173 km in continui saliscendi, tra i quali spicca il GPM di Castel del Monte a 1.326 mt, dopo quasi 14 km di salita con punte dell’11%!

Il giro di Sicilia e l’ascesa sul monte Etna

Quella del 2024 è stata la prima edizione del Giro d’Abruzzo dal 2007. Negli stessi giorni, nel 2023 si era tenuto il Giro di Sicilia.

Se la prima tappa si è tenuta vicino al mare e abbastanza lontane dalle salite (Marsala – Agrigento, 159 km senza particolari ascese), anche la seconda, Canicattì – Vittoria, 193 km, ha visto una punta massima a 700 mt nei pressi di Piazza Armerina.

La terza (Enna – Termini Imerese) era caratterizzata da continui saliscendi per i primi 70 km (Rocca Vutura a 858 mt e Portella di Bafurco a 1.120 mt le vette più rilevanti) e da un lungo tratto (circa 80 km) tra il pianeggiante e la discesa.

È stata, ovviamente, la quarta tappa dell’edizione 2023 quella più interessante: 216 km da Barcellona Pozzo di Gotto a Giarre, attorno all’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa. I ciclisti hanno dovuto affrontare, dopo 90 km, la salita per Floresta (1.278 mt), prima di intraprendere la strada di 20 km che li avrebbe portati da Linguaglossa alla vetta di Etna Due Monti, con una pendenza media del 6% e punte del 10%!

Il Tour of the Alps: tra Alto Adige, Tirolo e Trentino e pendenze al 12%

In un excursus sulle gare con tapponi di montagna, non può mancare il Tour of the Alps, che si corre interamente tra Trentino e Alto Adige. Già il solo sentire i nomi delle tappe dà i brividi.

Il primo giorno si parte da Egna e si arriva a Cortina – Kurtinig, dopo 133 km e un passaggio da Andalo a 1.077 mt (15 km al 5% medio) e a Penon (4 km al 9% con punte che superano il 14%). La seconda tappa parte da Salorno e arriva a Stans dopo 190 km, transitando dal Brennero (1.388 mt) su strade con punte del 6% per 13 km e da Gnadenwald (5 km con punte del 10%).

La terza tappa è interamente in Tirolo ed è costituita da un circuito (Schwaz - Schwaz), soft per i primi 90 km, ma piuttosto intenso per i rimanenti 38 km: due salite di 3 km circa ciascuna con pendenze medie attorno al 10% e punte del 12%.

La quarta tappa porta i corridori in Trentino; Laives – Borgo Valsugana è un percorso di 140 km, con diversi passi da affrontare: Passo di San Lugano (1.100 mt), Passo di Redebus (1.455 mt), Passo del Compet (1.383 mt, GPM di I categoria, 10 km al 8,3%) e Passo del Vetriolo (1.493 mt, GPM di I categoria, 9 km al 9%, con punte del 12%) e un ultimo scollinamento a Colle San Marco (855 mt).

L’ultima tappa è un circuito con partenza e arrivo a Levico: 118 km, con un GPM posto a Palù del Fersina, dopo una salita di 12 km al 6%, da percorrere due volte.

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