La Coppa del Mondo di ciclocross sbarcò in Val di Sole nel dicembre 2021 © Giacomo Podetti
Ciclocross

Le federazioni degli sport invernali dicono no al ciclocross nel programma dei Giochi olimpici

«Siamo contrari all'ingresso degli sport che non appartengono al novero delle discipline della neve e del ghiaccio»

13.11.2025 15:58

Una presa di posizione netta ed inequivocabile: la WOG - l'associazione che riunisce tutte le federazioni degli sport della neve e del ghiaccio - ha escluso categoricamente l'ingresso delle discipline che non appartengono al novero degli sport bianchi nel programma dei Giochi olimpici invernali. In sostanza, una sonora bocciatura delle candidature avanzate in momenti diversi dalla corsa campestre e dal ciclocross, che puntava al debutto a cinque cerchi nell'inverno del 2030, quando l'Olimpiade sbarcherà sulle Alpi francesi.

L'associazione delle federazioni degli sport invernali: «No alla promozione del ciclocross nel programma dei Giochi invernali»

Il comitato che riunisce la FIS (la federazione che riunisce gli sport alpini e le discipline nordiche), l'IBU (il governo mondiale del biathlon), l'ISU (International Skating Union, l'organismo di riferimento per la maggior parte delle discipline del ghiaccio), la FIL (la massima autorità dello slittinismo), la ISBF (la federazione che organizza le gare internazionali di bob e skeleton), la IIHF (International Ice Hockey Federation) e la WCF (il punto di riferimento per appassionati e praticanti del curling) ha chiarito la sua posizione in un lungo comunicato stampa:

«Le federazioni degli sport olimpici invernali sono impegnate in un processo di innovazione, globalizzazione e rafforzamento del particolare ed evidentemente diverso appeal dei Giochi invernali. In tale contesto, noi apprezziamo e sosteniamo in pieno l'opportunità offerta dal presidente del Comitato olimpico internazionale, Kirsty Coventry, di rivedere tutti gli aspetti del movimento olimpico con il programma Fit the Future (una consultazione pubblica aperta agli sportivi di tutto il mondo per rinnovare lo spirito dei Giochi olimpici e dell'intero movimento a cinque cerchi, ndr). Noi elogiamo gli sforzi compiuti dal CIO per modernizzare l'Olimpiade, con l'obiettivo di avvicinare nuove fasce di pubblico e seguire strategie dinamiche e pertinenti per rendere il movimento olimpico più sostenibile e più inclusivo».

Conclusa questa lunga premessa, ecco l'affondo contro le candidature avanzate (in maniera neppure troppo velata) da World Athletics e Unione ciclistica internazionale: «Tuttavia, i membri del WOF pensano che il futuro dei Giochi invernali non sarebbe meglio tutelato da proposte frammentarie, come l'inserimento degli sport che attualmente non rientrano nel programma dell'Olimpiade estiva. Le federazioni olimpiche degli sport invernali credono fermamente che un simile approccio indebolirebbe il marchio, l'eredità e l'identità che rendono unica un'Olimpiade invernale, una festa di sport praticati sulla neve e sul ghiaccio, con culture, atleti e campi di gara differenti».

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Il WOF, l'organismo che raduna le federazioni degli sport della neve e del ghiaccio © Sito Internet International Skating Union

Un'enunciazione di principio che non farebbe una piega, se solo non fosse che l'Olimpiade estiva ha allargato a dismisura il suo programma, aggiungendo con il tempo discipline più vicine alla galassia degli X Games che alla tradizione della più grande manifestazione sportiva del pianeta, come l'arrampicata sportiva, lo skateboard e la breakdance, vero pesce fuor d'acqua di Parigi 2024 (al punto che gli organizzatori di Los Angeles 2028 ne hanno fatto a meno, preferendole il baseball, il softball, il cricket, lo squash e persino il lacrosse).

L'antifona è stata ribadita anche dal numero 1 del WOF, l'ex bobbista italiano Ivo Ferriani: «Le innovazioni dovrebbero essere concentrate sugli sport olimpici già esistenti per attrarre un pubblico e una partecipazione più ampi, aumentando in questo modo la visibilità dei Giochi d'inverno. Da questo punto di vista, un esempio di successo è senza dubbio l'inserimento dello sci alpinismo, uno sport che nasce in contesti pienamente invernali ed emblematica del continuo sviluppo di queste discipline».

Una candidatura lanciata in Val di Sole

L'operazione di lancio del ciclocross all'Olimpiade era partita dalla Val di Sole, che ha ospitato per tre edizioni (dal 2021 al 2023) una tappa di Coppa del Mondo su un percorso innevato. Benché la sfida fosse stata accettata da tutti i grandi nomi del ciclismo d'inverno, l'appuntamento in Trentino non è stato più riproposto in calendario a partire dalla passata stagione. 

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.