
Giro 2026: la startlist è già ricca! Tanti capitani giovani, ma resta l’incognita Vingegaard
Nonostante manchino quasi cinque mesi alla partenza dalla Bulgaria, la corsa rosa ha già un quadro definito: Almeida riferimento, tanti capitani giovani e il grande nodo Vingegaard
Nonostante manchino ancora quasi cinque mesi al via della corsa rosa, in programma dall’8 maggio con la Grande Partenza in Bulgaria, il Giro d’Italia 2026 ha già una fisionomia piuttosto definita. Rispetto alle prime ipotesi emerse dopo la presentazione del percorso, alcune squadre hanno scoperto le carte, altre ancora nicchiano, ma il quadro generale racconta una corsa potenzialmente molto aperta, soprattutto alla luce dell’assenza ormai certa di Tadej Pogačar e dei dubbi che ancora circondano Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel.
Il tracciato “alleggerito”, pensato per favorire chi vuole affrontare Giro e Tour nella stessa stagione, continua a orientare le scelte dei team, ma oggi è soprattutto la profondità della startlist a colpire: molti capitani hanno già optato per cercare di far classifica al Giro, e tra i più quotati ci sono molti giovani.
Classifica, volate e tappe: i gli attori principali ci sono quasi tutti
Sul piano della classifica generale, i nomi certi e probabili sono già numerosi: João Almeida, Lorenzo Fortunato, Egan Bernal, Thymen Arensman, Giulio Pellizzari, Jay Hindley, Felix Gall, Santiago Buitrago, Enric Mas, con l’enorme punto interrogativo legato a Jonas Vingegaard, Richard Carapaz e Derek Gee.
Sul fronte velocisti, per ora il riferimento principale resta Jonathan Milan, con la Lidl-Trek che gli dedicherà la maggior parte della squadra.
Infine, il capitolo dei cacciatori di tappe promette grande spettacolo: Giulio Ciccone per i tapponi, Thibau Nys per le tappe mosse, Ulissi e Bettiol se confermati, Enier Rubio per le fughe nelle tappe dure e Filippo Ganna che di sicuro sarà il favorito per la cronometro.
UAE Emirates-XRG: Almeida capitano, non mancano alternative per le tappe
La prima vera certezza tra i favoriti è arrivata dalla UAE Emirates-XRG, che ha definito da tempo il proprio assetto. João Almeida sarà il capitano unico al Giro d’Italia 2026, con l’obiettivo dichiarato di puntare alla classifica generale prima di affrontare anche la Vuelta a fine stagione. Attorno al portoghese ci sarà una squadra estremamente solida, con Adam Yates e Jay Vine come uomini chiave in montagna e corridori come Florian Vermeersch, Jan Christen, António Morgado e Igor Arrieta a garantire soldità su ogni terreno e soluzioni tattiche.
L’assenza di Pogačar, che come nel 2025 concentrerà la prima parte di stagione su classiche e Tour de France, libera di fatto il campo e consegna ad Almeida un ruolo da riferimento naturale per la maglia rosa.
Red Bull-BORA-Hansgrohe: Pellizzari cresce
In casa Red Bull-BORA-Hansgrohe il Giro 2026 rappresenterà un passaggio importante anche nella prospettiva di crescita dei suoi capitani. Giulio Pellizzari sarà promosso quantomeno a co-capitano per la corsa rosa, affiancato da corridori di grande esperienza come Jai Hindley e Aleksandr Vlasov.
Lidl-Trek: tappe, ma con una possibile sorpresa
Il roster Lidl-Trek regalerà senza dubbio vari protagonisti al Giro 2026, pur senza un obiettivo dichiarato di classifica generale. Giulio Ciccone ha già chiarito di non voler puntare alla GC, mentre Thibau Nys e Jonathan Milan rappresentano due poli fondamentali per tappe mosse, il primo e per le volate il secondo. Proprio Milan, al momento, è l’unico grande velocista certo, con i propri uomini (Simone Consonni ed Edward Theuns su tutti) pronti a guidarlo a caccia della maglia rosa nella prima frazione.
Attenzione però a una possibile sorpresa: se l’arrivo di Derek Gee dovesse concretizzarsi, con l’assenza di Ayuso e Skjelmose e Ciccone fuori dai giochi per la classifica, il canadese avrebbe teoricamente spazio per provare a migliorare il quarto posto ottenuto nell’ultima edizione.
Astana: Fortunato certo, Ulissi e Bettiol in bilico

Sulla XDS Astana abbiamo un solp punto fermo: Lorenzo Fortunato sarà al via del Giro d’Italia 2026 e sarà il riferimento per la classifica generale. Attorno a lui il team sta costruendo un progetto ambizioso, con una forte impronta italiana. Christian Scaroni è un'altra presenza altamente probabile, mentre su Diego Ulissi e Alberto Bettiol il discorso resta possibilista: entrambi sono profili adatti per questo percorso, ma le scelte definitive verranno fatte più avanti.
Ineos-Grenadiers: ancora due capitani con Bernal e Arensman
Ineos-Grenadiers ha scelto la linea della continuità. Al Giro 2026 i capitani per la classifica generale saranno ancora Egan Bernal e Thymen Arensman. Il colombiano, vincitore nel 2021 e settimo lo scorso anno, resta una figura centrale del team, mentre Arensman rappresenta una soluzione di prospettiva, come già visto nel 2025. Nel roster ci sarà anche Filippo Ganna, elemento determinante soprattutto in vista lunga cronometro ma anche utilissimo uomo-squadra
Movistar e Bahrain: Mas e Buitrago
La Movistar porterà al Giro Enric Mas come leader per la classifica generale. Lo spagnolo proverà a sfruttare un percorso meno estremo rispetto ad altri anni, mentre Einer Rubio non punterà alla GC ma cercherà vittorie di tappa in tutti e tre i Grandi Giri. In casa Bahrain Victorious, invece, Santiago Buitrago sarà l’uomo di riferimento per la classifica.
Decathlon, EF e le altre incognite
Felix Gall è stato confermato dalla Decathlon CMA CGM come capitano al Giro, mentre resta ancora avvolta dalla nebbia la situazione della EF Education-EasyPost. Non sono noti, al momento, i piani né di Ben Healy né di Richard Carapaz, terzo classificato nell’ultima edizione, due nomi che potrebbero teoricamente avere un notevole peso specifico della corsa.
Il nodo Visma-Lease a Bike e l’ombra di Vingegaard

Il vero spartiacque resta però la Visma-Lease a Bike. La scelta naturale vorrebbe Simon Yates al via per difendere la maglia rosa conquistata quest’anno, ma lo scenario potrebbe cambiare radicalmente se Jonas Vingegaard decidesse di sfruttare l’assenza contemporanea di Pogačar ed Evenepoel per puntare al suo primo Giro d’Italia. Un successo lo renderebbe l’ottavo corridore della storia a vincere almeno una volta tutti e tre i Grandi Giri, completando la “tripla corona” prima del grande rivale sloveno.
