
Pedersen: "L'ultima volta che ho corso la Vuelta ci sono voluti 13 giorni prima di vincere"
Le dichiarazioni al termine della quarta tappa della Vuelta a España 2025: le lacrime di Turner e Kwiatkowski, le incomprensioni di Philipsen, la pazienza di Pedersen
La quarta tappa della Vuelta a España, unica con arrivo in territorio francese, ha regalato un colpo di scena inatteso. A Voiron si è imposto Ben Turner, britannico della INEOS Grenadiers convocato all’ultimo minuto per sostituire Lucas Hamilton. Dietro di lui Jasper Philipsen si è dovuto accontentare del secondo posto, mentre Mads Pedersen è rimasto attardato chiudendo solo sesto. La giornata ha sorriso anche a David Gaudu, che dopo il successo di ieri ha conquistato oggi la maglia rossa di leader, con il consenso della Visma Lease a Bike e del suo capitano Jonas Vingegaard. Joel Nicolau ha sfilato la maglia a pois ad Alessandro Verre, mentre Mads Pedersen si è portato in testa alla classifica della maglia verde.

Ben Turner: "Senza Kwiatkowski i miei risultati non sarebbero stati possibili"
"Non so cosa dire, a essere onesti. È stata una settimana pazzesca. Ero alla Renewi Tour e poi la squadra mi ha detto che avevano davvero bisogno di me per la Vuelta. Ovviamente ho risposto di sì, faccio di tutto per correre questo tipo di gare. Ero davvero deluso quando la catena mi è saltata nella prima occasione di sprint, perché credevo davvero in me stesso. Oggi mi sentivo benissimo, ma devo ringraziare i miei compagni di squadra. C'è un'atmosfera fantastica nella squadra. Le ultime due settimane sono state incredibili. Anche Kwiatkowski, al Giro di Polonia e qui... Tutti i risultati che ho ottenuto nelle ultime settimane non sarebbero stati possibili senza di lui."
Michał Kwiatkowski: “Credere sempre in se stessi”
"È una sensazione incredibile. Affronti il finale con molta pressione e negli ultimi sei chilometri ho quasi perso Ben. Sono quasi caduto e ho comunicato via radio che da lì in poi era solo. Ma in qualche modo sono riuscito a rientrare, e il modo in cui ha concluso è incredibile.
Conosciamo i favoriti assoluti per lo sprint, ma se fai tutto bene e continui a crederci, allora è possibile. È una lezione per tutti, non bisogna mai arrendersi e credere sempre in se stessi.
So quanto sia difficile vincere. Quando hai buone gambe sembra facile vincere, ma in uno sprint come questo tante cose devono andare per il verso giusto. Devi restare concentrato, fare le scelte giuste, rischiare."
Jasper Philipsen: Le mie sensazioni erano tutt'altro che buone
"Come squadra abbiamo fatto un ottimo lavoro. Edward [Planckaert] è stato molto forte e io volevo iniziare la volata alla sua sinistra, ma lui non mi sentiva. Il pubblico era molto rumoroso. Per questo ho perso un po' di velocità e slancio. È un peccato per noi, ma non avevo nemmeno le gambe migliori.
La linea non era del tutto diritta, quindi era un po' più difficile superarle Turner. Dobbiamo ancora analizzare la cosa, ma so che le mie sensazioni erano tutt'altro che buone.
L'inizio è stato piuttosto difficile, ma una volta formata la fuga, il gruppo ha tenuto un buon ritmo. Non troppo forte."
Mads Pedersen: L'ultima volta che ho corso la Vuelta ci sono voluti 13 giorni prima di riuscire a vincere
"Non so perché sto sorridendo, ma è bello essere in testa alla classifica a punti. Ma Madrid è ancora lontana. La maglia verde non è nostra, ma siamo un passo più vicini al nostro obiettivo.
Questa è un'altra occasione sprecata, ma è andata così. L'ultima volta che ho corso la Vuelta (nel 2022) ci sono voluti 13 giorni prima di riuscire a vincere. Questo per dire che niente è impossibile.
Dobbiamo sederci e decidere come affrontare le prossime tappe. È importante imparare dai nostri errori. Il finale è stato molto caotico e non è sempre facile impostare un buon lead-out.
Continueremo a provarci. È la prima volta che corriamo insieme in questo modo, quindi è anche importante in questa Vuelta gettare le basi per i prossimi anni."