Giro d'Italia

SPOILER ALERT! Azzeccheremo il percorso anche del Giro 2024?

Anticipiamo nel dettaglio il percorso della prossima Corsa Rosa: due lunghe cronometro, salite fin da subito e finale meno assassino; dopo Stelvio e Monte Grappa l'arrivo finale è confermato a Roma

07.10.2023 21:35

La presentazione del Giro d'Italia 2024 è vicina ed è giunto il momento di mettere in fila le indiscrezioni per provare ad anticipare il percorso della prossima edizione della Corsa Rosa. Dopo la “magata” dell'anno passato, che ci ha visto mancare di pochi km una sola sede di tappa delle 42 che compongono il Giro, quest'anno proviamo a ripeterci, sempre raccogliendo tutte le voci che sono circolate sia sulla carta stampata, sia per passaparola tra gli addetti ai lavori. Ammettiamo che quest'anno il lavoro è stato più complesso, anche per il ritardo (forse voluto?) nel disvelare la Grande Partenza piemontese, che già abbiamo anticipato (La prossima edizione della Corsa Rosa scatta da Torino; Torino punta all'overdose: dopo Giro e Tour, pure la Vuelta) e sarà presentata formalmente solo lunedì. Difficoltà aumentata dunque, che ci costringe ad azzeccare anticipatamente anche le 4 tappe iniziali senza conferme di RCS. Difficoltà aumentata anche da una maggior prudenza nel rivelare anticipazioni, che sono giunte più con il contagocce rispetto all'anno passato, lasciandoci forse qualche punto interrogativo in più. Va infine detto che nella solita occasione sarà presentato il percorso del rinnovato Giro Donne (adesso Giro d'Italia Women), fatto che speriamo non ci abbia indotto in qualche tranello.

Nonostante tutto proviamo anche quest'anno non solo a darvi tutte le sedi di tappa, ma anche a capire come a grandi linee si va sviluppando il percorso sotto il profilo tecnico. La prima cosa che notiamo è che Vegni ha mantenuto una rotta ben precisa: tappe molto lunghe, numerosi passaggi sopra i 2000 metri e una forte rilevanza delle cronometro individuali (vedremo che ne sono pronosticabili due e di lunghezza ragguardevole, almeno per i tempi che corrono). Ancor meno dell'anno scorso non c'è lo spauracchio finale, anzi forse in questo Giro lo spauracchio non ci sarà proprio. La tappa finale pare sarà contraddistinta da una doppia ascesa al Monte Grappa con arrivo in discesa a Bassano, dunque ottima per attaccare e con il plusvalore di non incutere eccessiva paura. I più grandi punti di domanda riguardano soprattutto le due tappe a cavallo del secondo giorno di riposo (Livigno e Monte Pana), che si preannunciano lunghe ed estenuanti, ma forse poco spettacolari e con forte rischio di lunghe processioni. Molto dipenderà da come saranno definiti i dettagli; certo è che probabilmente si arriverà a questi due (potenziali) tapponi con una settantina di km contro il tempo, fatto sostanziale e positivo che metterà gli scalatori di fronte alla necessità di recuperare terreno. Spicca anche la volontà di disegnare una partenza “strong” come quelle che il Tour sta mettendo in atto (è già stato così nei Paesi Baschi, lo sarà ancor di più tra meno di un anno sulle nostre strade).

Senza ulteriori indugi, passiamo ad analizzare tappa per tappa quello che per ora siamo stati in grado di ricostruire. Questo non prima di aver ringraziato sentitamente tutti coloro che dietro le quinte hanno contribuito a fornire informazioni e ricostruire il percorso, i quali ovviamente non citeremo per tutelare sia loro stessi che le nostre possibilità di spoilerare la Corsa Rosa anche negli anni a venire.

 

1a tappa: Venaria Reale - Torino

Come nel 2011 il Giro prenderà il via dalla Reggia di Venaria, ma stavolta non sarà con una cronometro a squadre e nemmeno con una individuale come nel 2021. Con tutta probabilità si comincerà con una tappa in linea, forse nemmeno propriamente per velocisti: proprio in questo giorno (il 4 maggio) ricorrono i 75 anni dalla tragedia di Superga e ricordiamo che Urbano Cairo è presidente sia del gruppo RCS che del Torino Football Club. Questa non solo è tra le principali motivazioni per cui Torino è stata scelta come Grande Partenza, ma anche un ottimo suggerimento per ritenere che la corsa vivrà di un circuito impegnativo, magari con una formula leggermente più moderata rispetto al 2022. Già nell'ambiente si parla di transito sia da Superga che dal Colle della Maddalena.

 

2a tappa: San Francesco al Campo - Oropa

Seconda tappa ed è già momento di montagna: si ricordano i 25 anni dalla clamorosa rimonta di Pantani ad Oropa messa in atto in maglia rosa nel corso del Giro d'Italia del 1999. Subito uno spauracchio per gli uomini di classifica, che forse (come appena detto) potrebbero aver già dovuto sudare nella frazione di apertura. Qualche suggerimento delle testate locali ci porta anche a credere che non si tratti di una tappa del tutto “unipuerto”: sono stati citati Graglia, l'Oasi Zegna e la Valle Cervo, tutti transiti che richiedono l'aggiunta di asperità prima di quella finale; in particolare la citazione dell'Oasi Zegna lascia pensare alla salita di Bielmonte, già percorsa nel 1993 e nel 2014 come penultima salita prima di Oropa. Indipendentemente da questo l'arrivo dovrebbe essere di fronte al Santuario, al termine della celebre salita (qua sotto il dettaglio pubblicato in occasione del Gran Piemonte 2019) dopo essere partiti dal velodromo di San Francesco al Campo, come anticipato proprio ieri da La Stampa.

 

3a tappa: Novara - Fossano

Anche in questo caso sono stati giornalisti e stampa locale a dare conto delle sedi di tappa. Il coinvolgimento di Novara è stato ribadito più volte nelle ultime settimane, ma l'arrivo a Fossano è un chiarimento di questi ultimi giorni. In ogni caso la tappa arriverà in questa zona della provincia di Cuneo (prima si era parlato di Alba). A sensazione questa dovrebbe essere la prima tappa per velocisti di questo Giro d'Italia.

 

4a tappa: Acqui Terme - Andora

Si chiude al quarto giorno la Grande Partenza piemontese. Quasi sicuramente si partirà da Acqui Terme, località molto chiacchierata anche per l'edizione 2023 che invece dovrebbe essere accontentata l'anno prossima. Da qui si andrà in Liguria, per soddisfare una vecchia candidatura dei comuni della provincia di Savona. Si era parlato di un arrivo direttamente nel capoluogo, ma ormai tutti i giornali sembrano confermare il traguardo ad Andora. Come vedremo la tappa seguente sarà più o meno per velocisti, motivo per cui potrebbe esserci un'altra tappa mossa in questa collocazione. Questo sembra sensato anche pensando alla conformazione del territorio (in mezzo tra il Piemonte e la Liguria c'è l'Appennino), nonché leggendo il lungo elenco dei comuni che firmarono l'accordo a suo tempo, alcuni dei quali decisamente nell'entroterra. Coinvolgerli tutti sarà complicato, ma movimentare la tappa sarebbe un buon metodo per accontentarne qualcuno in più dei soli comuni costieri.

 

5a tappa: Genova - Lucca

Tappa che dovrebbe unire due città tramite un tracciato relativamente semplice. La logica vuole che si scelga il tracciato più diretto, con l'avvio complicato sulla Riviera di Levante (Ruta, Madonna delle Grazie, Passo del Bracco) prima della discesa in Val di Vara. Si presume poi che la tappa sia comunque per velocisti, restando in pianura lungo la Versilia per poi movimentarsi nel finale (si parla del tradizionalissimo Monte Pitoro). Insomma una tappa con alcuni ostacoli che la rendono meno banale, ma per la quale tutte le fonti parlano di volata. Qua sotto una bozza di come potrebbe essere.

 

6a tappa: Torre del Lago Puccini - Rapolano Terme

Ci sono pochissime notizie, ma una serie di indizi ci porta a credere che qua tornino le Strade Bianche. Che gli sterri ci siano o meno, quasi sicuramente si arriva in provincia di Siena e, sempre che il capoluogo non si prenda direttamente il traguardo, l'arrivo dovrebbe essere a Rapolano Terme, località già chiacchierata per il 2023. Inutile dire che se, con un po' di ottimismo, Pogacar e Van Aert riusciranno a dare spago alla loro volontà di debuttare al Giro, un po' di polvere (o fango) ci starebbe come il cacio sui maccheroni, anzi - in questo caso - sui pici. Ricordiamo che a pochissimi km da Rapolano, termina l'emblematico ed estenuante settore di Monte Sante Marie. La partenza avverrà invece da Torre del Lago Puccini, completando una due giorni dedicata a celebrare il centenario dalla morte di Giacomo Puccini.

 

7a tappa: Foligno - Perugia (Cronometro individuale)

Prima cronometro individuale di questo Giro, che si preannuncia assolutamente determinante. Il tracciato più breve sarebbe poco inferiore ai 40 km, ma pare che ragioni legate al traffico abbiano portato gli organizzatori a scegliere un percorso che ignori la Statale Centrale Umbra, fatto che potrebbe ulteriormente allungarla. A complicare le cose anche la collocazione impervia del capoluogo umbro, che di fatto farà sì che la prova si chiuda in salita, risultando veramente una cronometro old style in grado di scavare grandi distacchi prima delle vere montagne, che arriveranno presto.

 

8a tappa: Spoleto - Prati di Tivo

Nuovo arrivo in salita, per quella che si preannuncia la prima vera tappa di montagna. Non siamo riusciti a captare i dettagli del tracciato, che comunque per la conformazione del territorio dovrebbe prevedere altre ascese prima di quella finale. Molto plausibile sarebbe pensare che venga riproposto il tracciato già collaudato dalla Tirreno-Adriatico in due occasioni, con Forca d'Arrone, Sella di Corno e Passo delle Capannelle. Qua sotto il dettaglio della salita pubblicato in occasione della Tirreno-Adriatico 2021.

 

9a tappa: Avezzano - Vesuvio

Si riparte da Avezzano per raggiungere la Campania. Poche certezze, ma il ballottaggio parrebbe tra Pompei o il vulcano che 2000 anni fa la sommerse. In questo momento le nostre fonti più affidabili ci parlano di un arrivo sul Vesuvio, ma non in vetta (come nel 2009), bensì più in basso, magari all'Osservatorio (come nel 1990 e nel 1959), o forse a monte di Terzigno. Sarà una lunga tappa che comunque dovrebbe concentrarsi su uno sprint finale, sia che questo avvenga in salita, sia che sia in pianura a Pompei dopo un breve assaggio di Vesuvio lungo il tracciato.

 

RIPOSO

 

10a tappa: Foiano di Val Fortore - Bocca della Selva

Dopo il giorno di riposo si riparte dal Sannio, per una tappa presumibilmente breve ma intensa. Si arriverà a Bocca della Selva salendo da Cusano Mutri, salita lunga e piuttosto arcigna, anche se priva di pendenze tremende. Prima è possibile che ci siano altre difficoltà (si parla di transito da Guardia Sanframondi) ma dovrebbe essere pensata per focalizzarsi sulla salita finale. Fantasticamente parlando, sarebbe molto stuzzicante salire la dura ascesa a Campitello Matese, proseguendo fino al valico che si trova più a monte e scendendo sulla Sella del Perrone, prima di un'ultima breve risalita al traguardo. Ma è puro fantaciclismo e contraddice quanto detto dalla stampa in questi giorni. Qua sotto alleghiamo il dettaglio della salita da Cusano Mutri risalente al Giro d'Italia 2016.

 

11a tappa: Benevento - Francavilla al Mare

La tappa nel Sannio è stata un fulmine a ciel sereno piombata oggi, motivo per cui qua resta un vuoto difficile da colmare. Si sa che il traguardo è posto in Abruzzo a Francavilla al Mare. In origine si doveva arrivare qui proprio da Foiano, che però adesso pare sarà sede di partenza della tappa precedente. Quindi da dove si parte? C'è evidentemente da coprire un buco, difficilmente tamponabile da alcune candidature in Irpinia (Ariano Irpino e il bis di Atripalda) che sembrano troppo distanti per essere credibili. La scelta più sensata è ripartire dal Molise, regione in cui le sedi di tappa tendono ad essere sempre le stesse. Le città di Isernia e Campobasso (che noi proviamo ad azzardare come nostra scelta sulla cartina) sembra le più credibili, ma c'era pure una vecchia candidatura di Carpinone. Un'altra possibilità sarebbe partire da Telese Terme, località ricca di strutture ricettive, poco più a sud e a una distanza dignitosa da Francavilla. Per quanto riguarda il tracciato, va detto che almeno una fra questa e la tappa successiva dovrà essere da volata. Il terreno sull'Appennino e anche vicino alla costa per inserire salite cattive (Guardiagrele e Chieti ad esempio) ci sarebbe, tuttavia sembra più sensato mantenere un'alternanza, posizionando qua una volata (annunciata anche dalla stampa locale) e magari un po' di su e giù in quella successiva.

ERRATA CORRIGE: Proprio a poche ore dalla nostra pubblicazione, è spuntata la sede di partenza mancante e si tratterà di Benevento, da cui partirà una frazione lunga e, continuiamo a presumere, adatta ai velocisti.

 

12a tappa: Martinsicuro - Fano

Altra novità dell'ultimo minuto, per la quale è stata fondamentale la collaborazione con Enrico Giancarli, che ha poi annunciato formalmente per mezzo stampa le tappe abbruzzesi proprio questa mattina. Si parte da Martinsicuro per arrivare a Fano, al termine di una tappa che potrebbe essere sia un piattone lungomare, che una frazione mossa nell'interno. Per il ragionamento fatto prima forse qui è lecito attendersi un percorso ondulato, ma si tratta di dettagli che emergeranno probabilmente solo venerdì.

 

13a tappa: Riccione - Cento

Se per il giorno prima ci sono dei dubbi, qua possiamo stare abbastanza certi di trovare un bel biliardo. Tante le sedi di tappa che sono state menzionate. Per la partenza si è a lungo pensato a Forlì che voleva fortemente il Giro. Mentre per il traguardo Cento è spuntata sul filo di lana dopo che i giornali si palleggiavano tra Carpi e Mantova. Ad oggi la soluzione più probabile appare partire da Riccione per andare, appunto,  a Cento. 

 

14a tappa: Castiglione delle Stiviere - Desenzano sul Garda (Cronometro individuale)

Seconda cronometro di questo Giro, che forse sarà leggermente più corta della prima. La partenza dovrebbe avvenire di fronte alla sede dell'azienda Pata, già in passato impegnata in sponsorizzazioni di ambito ciclistico. Il tracciato si dovrebbe poi svolgere sulle colline a est prima di scendere sulle sponde del Lago di Garda. Dovrebbe essere lunga almeno una trentina di km, comunque un'altra bella sfida per riporre i cronoman in vantaggio prima delle grandi montagne.

 

15a tappa: Manerba del Garda - Livigno (Mottolino)

Tappa molto discussa che sarà senz'altro tra le giornate decisive del Giro. Le ipotesi fatte sul percorso sono state molteplici e ancora risulta difficile dire con certezza come andrà a finire. Una cosa appare abbastanza sicura: si arriva a Livigno tramite l'infinita e dura ascesa alla Forcola, dunque transitando per alcuni km in Svizzera. L'arrivo dovrebbe essere poi posto in salita nel comprensorio del Mottolino: si parla di un arrivo inedito ad oltre 2300 metri sfruttando la strada che sale a monte del Passo di Eira con pendenze in doppia cifra; qua sotto la indichiamo sterrata, ma se l'arrivo fosse in cima, è lecito aspettarsi un'asfaltatura. Per quanto riguarda l'avvicinamento, l'unico percorso completo lanciato dalla stampa (quello che vedete qui sotto) prevede il Colle di San Zeno per entrare in Val Camonica e l'Aprica per raggiungere la Valtellina. Si è parlato anche di possibili variazioni per rendere la tappa un tappone vero e proprio, ad esempio inserendo il Mortirolo al posto dell'Aprica; oppure pare che si stia spingendo molto per transitare dal Maniva, opzione che però costringerebbe (per evitare di sommare un chilometraggio altrimenti eccessivo) a salire fino a Passo Dasdana ed asfaltare la successiva discesa che sbuca in vetta al Passo Crocedomini. In ogni caso, salvo improbabili sorprese dell'ultimo minuto (Monte Padrio?), sarà una tappa che si deciderà a partire dalla Forcola di Livigno.

 

RIPOSO

 

16a tappa: Livigno - Monte Pana

È il momento di una giornata teoricamente durissima che rischia di partorire un topolino (per usare un eufemismo). Si riparte da Livigno salendo in avvio Eira e Foscagno, prima di transitare dal Passo dello Stelvio, Cima Coppi. Il problema è che da qua si deve arrivare addirittura in Val Gardena, ponendo dopo lo Stelvio decine di km di fondovalle. L'unico modo di non sprecarlo del tutto, sarebbe disegnare un finale all'altezza di un tappone e non limitarsi ad arrivare a Santa Cristina dalla strada di fondovalle (la banalotta salita di Pontives, già vista nel 2005 e nel 2017), bensì deviando su strade più arcigne e tecniche. Posto che non si sa niente - quindi niente esclude un arrivo scialbo da scattino all'ultimo km, con solo pianura tra lo Stelvio e Ponte Gardena - noi qua sotto proponiamo un percorso sensato, dal chilometraggio fattibile, che consenta di muoversi prima dell'ultima rampa; ovviamente è pura speculazione, una speranza.

 

17a tappa: Selva di Val Gardena - Passo Brocon

Si presume che qua stia la tappa dolomitica. Il chilometraggio forzatamente elevato di molte frazioni costringe a credere che qua la distanza sia più contenuta. L'arrivo dovrebbe essere sull'Altopiano del Passo Brocon, salendo dal versante della Val Malene, lanciato negli ultimi anni dal percorso medio della Granfondo Sportful (qua sotto il dettaglio della salita degli organizzatori). Cosa stia in mezzo tra Selva e il Brocon non è dato sapersi. Si è parlato di transito dal Passo San Pellegrino, con conseguente affaccio sulla Provincia di Belluno. Si parla anche di ricalcare le strade della Granfondo, ma questo può avvenire in tanti modi. Il percorso medio può essere riproposto quasi per intero (inserendo Croce d'Aune e Cima Campo prima della salita finale), ma sarebbe un po' strano transitare sulle stesse strade che rifarebbero il giorno dopo in partenza (come vedremo); ancor di più se consideriamo che questa è la tappa trentina, i cui finanziatori vorrebbero senz'altro vederla più sul territorio di Trento che non in Veneto. Seguendo il percorso lungo alla rovescia ci starebbe benissimo affrontare il Passo Manghen come penultima salita, che sarebbe forse l'opzione più adatta per stimolare attacchi da lontano: visti i potenziali discutibili tracciati delle due tappe precedenti, è lecito aspettarsi almeno qui, una vera tappa frizzante che non presti il fianco a processioni e greggismo. Sicuramente se la penultima salita fosse Cima Campo, le pendenze non favorirebbero grandi movimenti, che invece potrebbero avvenire su una cima ripida e da 2000 metri di altezza come il Manghen.

 

18a tappa: Fiera di Primiero - Padova

Ultima volata prima di tornare in montagna, che dovrebbe chiudersi in Prato della Valle, dopo essere stata moderatamente movimentata da un transito sui Colli Euganei. Nei primi km si scende dal Primiero per transitare da Fonzaso (sede della Sportful) e Feltre, motivo per cui risulta difficile credere che la stessa identica cosa avvenga per due giorni consecutivi.

 

19a tappa: Mortegliano - Sappada

Frazione che entra in montagna ma non sarà certo impossibile. Le anticipazioni parlano di una sequenza Duron-Valcalda, coppia di salite arcigne buone per inventarsi una mossa in stile Contador a Fuente Dè. Niente si sa del tracciato che le precede (potrebbero esserci altre ascese in avvicinamento, ma non si conoscono), né di dove sia esattamente collocato l'arrivo: potrebbe essere posto sul valico a Cima Sappada, in lieve discesa a Sappada paese (come nel 2018 ma in senso contrario) oppure più in alto sulla strada verso le Sorgenti del Piave. Qua sotto la versione più morbida possibile, con i soli Duron e Valcalda prima dell'arrivo a Cima Sappada.

 

20a tappa: Alpago - Bassano del Grappa

Ultima tappa di montagna, che partirà dall'Alpago, di fronte all'azienda Ital-Lenti. Si sa che dovrebbe transitare da Ca' del Poggio e terminare con una doppia ascesa al Monte Grappa, degna e spettacolare chiusura che non dà respiro nei 100 km che precedono il traguardo. L'arrivo in discesa garantisce che in questa tappa ci si debba per forza ingegnare per recuperare terreno, senza allo stesso tempo essere uno spauracchio per le giornate precedenti: niente Lussari e niente Fedaia. Questo è forse uno degli elementi più positivi del prossimo Giro. Ci sono ancora dubbi sui primi km: in teoria si dovrebbe fare un giro quasi completo del Lago di Santa Croce, prima di salire sul Cansiglio e scendere la Crosetta. Tuttavia le ultime uscite dicono che questa prima ascesa non sarebbe più in programma; noi la inseriamo comunque nella nostra altimetria.

 

21a tappa: Roma - Roma

Almeno per ora, diventa stabile il gran finale nella nostra capitale, che l'anno scorso fu senz'altro un grosso passo in avanti per come il Giro d'Italia si è mostrato al mondo da un punto di vista di immagine, anche sotto la sfumatura istituzionale. Da un punto di vista tecnico è lecito aspettarsi lo stesso circuito, o uno molto simile, per chiudere la Corsa Rosa nuovamente sui Fori Imperiali, all'ombra del Colosseo.

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.