
Pogacar, ancora una frecciata alla Visma: «Fossi in Vingegaard, non sarei il più felice»
La maglia gialla ha criticato l'atteggiamento dei compagni del danese, all'attacco nonostante il capitano fosse rimasto attardato, a causa di una caduta all'inizio della 15ª tappa del Tour
La faida tra Tadej Pogacar e la Visma-Lease a Bike si è arricchita oggi, dopo l'arrivo della 15ª tappa del Tour de France 2025 vinta da Wellens, di un nuovo capitolo, risultato delle dinamiche di corsa innescate dalla caduta occorsa nei primi chilometri della frazione.
Tra i corridori coinvolti, anche Jonas Vingegaard, che si è trovato attardato di un minuto rispetto al gruppo della maglia gialla, con la fuga di giornata non ancora definita. Memore del gesto di fair play riservatogli nella tappa di Tolosa, Pogačar ha provato a contraccambiare il favore, trovandosi però alle prese con un gruppo imbizzarrito, reso ingestibile dai tanti corridori all'attacco per entrare nella fuga di giornata. Tra questi, incredibile ma vero, anche alcuni compagni di squadra del danese; situzione che non è passata inosservata e che ha permesso al campione del mondo di riservare una nuova frecciata alla squadra rivale della UAE Emirates-XRG.
«Al posto di Vingegaard, non sarei tra i più felici a cena stasera»
L'occasione gli è stata fornita su un piatto d'argento dalla domanda posta a Pogačar dai cronisti della danese TV 2 Sport, in merito a quanto accaduto in quei momenti della corsa: «Anche guardando le immagini, è difficile immaginare cosa stesse loro passando per la testa», ha notato la maglia gialla. «C'è stato un momento in cui c'erano molti corridori della classifica generale, tra cui Jonas, all'inseguimento e, nello stesso momento, tre corridori Visma davanti».
Il riferimento di Pogačar è a Van Aert, Campenaerts e Jorgenson: «Mentre io e Wellens stavamo cercando di calmare gli animi, all'improvviso Wout, Victor e Matteo hanno attaccato. Non capisco perché lo abbiano fatto ma, se fossi nella situazione di Jonas, non sarei il più felice a tavola stasera. Penso possa ancora vincere il Tour, è secondo in classifica e ieri ha dimostrato un'ottima forma. Capisco che vogliano vincere tappe, ma possono ancora puntare a vincere il Tour», ha spiegato Pogačar, facendo probabilmente fischiare le orecchie a donna Trine.

«Ho chiuso su Jorgenson perché non potevo permettere andassero via in tre»
«In quel momento, non sapevo davvero cosa pensare, era una situazione molto strana», ha proseguito Pogačar, spiegando poi per quale motivo, in quella fase della corsa, si sia mosso in prima persona per impedire a Jorgenson di unirsi ai due compagni in fuga: «Mentre Tim doveva tenere le ruote di Van Aert e Campenaerts, io dovevo seguire il terzo corridore. Il caso ha voluto che si trattasse di Jorgenson».
Di storie tese tra lo sloveno e l'americano, scaramucce al rifornimento e dichiarazioni incrociate oltre al piccato comprese, ce ne sono state parecchie e l'impressione è che il campione del mondo non abbia alcuna intenzione di concedere nemmeno le briciole al vincitore delle ultime due edizioni della Parigi-Nizza. Nel caso specifico, comunque si sarebbe trattato di semplici dinamiche di corsa: «Non potevamo concedere a tre corridori della Visma di andare in fuga, non si sa mai cosa può accadere», ha puntualizzato Pogačar, aggiungendo aspramente: «Credo comunque di aver fatto un favore a Jonas».