Romain Grégoire primo leader del Tour de Suisse ©Groupama-FDJ (GettySport)
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C'è ancora Romain: colpo di Grégoire nella prima tappa del Tour de Suisse

Il francese della Groupama-FDJ entra in una fuga di ventinove, stacca in discesa Vauquelin, Lemmen e Alaphilippe e vince a Küssnacht. Il gruppo Almeida a 3'10"

15.06.2025 18:00

Per un Romain che saluta il ciclismo, ce n'è un altro che al Tour de Suisse indossa la sua prima maglia da leader nel World Tour, al termine di una tappa che scombina tutti i piani per la classifica generale. Romain Grégoire non ha molte similitudini tecniche con Romain Bardet, ma nel giorno del ritiro di uno dei suoi simboli dell'ultimo decennio, il ciclismo francese può esultare con il nuovo che avanza, vista anche la vittoria di Lenny Martinez al Delfinato e il secondo posto di Kévin Vauquelin nella folle tappa di Küssnacht.

Grégoire era tra i corridori più forti e pericolosi per la classifica nella fuga di ventinove che è riuscita a prendere ampio vantaggio, dando subito una scossa importantissima alla classifica e alle strategie delle varie squadre per i prossimi giorni, che saranno sicuramente da stracciare e rivedere. Il talento e il coraggio del classe 2003 hanno fatto il resto, con un attacco in discesa che gli ha permesso di avvantaggiarsi sui migliori in salita e arrivare tutto solo al traguardo.

Tour de Suisse 2025, la cronaca della prima tappa

L'ottantottesima edizione del Tour de Suisse si apre con una tappa di 129 chilometri con partenza e arrivo a Küssnacht, sullo stesso percorso dove Marlen Reusser ha vinto la corsa femminile qualche ora prima. Si parte subito con le salite di Adligenswilerstrasse (1.5 km al 6.7%) e soprattutto quello di Michaelskreuzstrasse (3.8 km al 9.1%), che verranno poi affrontate anche nel finale, dopo una fase centrale senza grandi difficoltà altimetriche, ma con i due sprint intermedi del Tissot KM, che assegnano secondi di abbuono.

Uno dei prima a portare via la fuga è Kévin Vauquelin, tra i favoriti per la tappa di oggi, che viene però ripreso quasi subito. L'azione del francese della Arkéa B&B Hotels non è comunque sconsiderata, perché una volta ripresa una seconda fuga di passisti, il gruppo si fraziona in diversi tronconi sulla salita di Michaelskreuz, dove la corsa si infiamma immediatamente.

Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling) e Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla) portano via il tentativo giusto prima della cima, venendo raggiunti nei chilometri successivi da tre gruppetti diversi. La fuga definitiva è composta da ventinove uomini, alcuni dei quali decisamente pericolosi: Felix Großschartner (UAE Team Emirates-XRG), Vauquelin, Ewen Costiou e Mathis Le Berre (Arkéa B&B Hotels), Sam Maisonobe (Cofidis), Matej Mohorič e Rainer Kepplinger (Bahrain-Victorious), Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale), Romain Grégoire (Groupama-FDJ), Ben Swift (INEOS Grenadiers), Georg Zimmermann e Simone Petilli (Intermarché-Wanty), Lennard Kämna e Quinn Simmons (Lidl-Trek), Pablo Castrillo e Will Barta (Movistar), Luke Durbridge e Ben O'Connor (Team Jayco AlUla), Warren Barguil (Team Picnic PostNL), Tijmen Graat e Bart Lemmen (Team Visma Lease a Bike), Nicola Conci e Lorenzo Fortunato (XDS-Astana Team), George Bennett e Hugo Houle (Free Palestine), Matteo Badilatti e Sjoerd Bax (Q36.5 Pro Cycling Team), oltre ai già citati Engelhardt e Alaphilippe.

Kévin Vauquelin nella fuga di ventinove ©Arkéa B&B Hotels-Getty
Kévin Vauquelin nella fuga di ventinove ©Arkéa B&B Hotels-Getty

Un gruppo di queste dimensioni e con così tanti passisti a lavorare in pianura diventa totalmente impossibile da controllare, e il distacco cresce rapidamente oltre i tre minuti. La situazione non è di certo favorevole al grande favorito João Almeida: la UAE ha un uomo nel gruppo di testa, ma non si trova in una posizione di vantaggio. Inoltre Jan Christen vive una giornata di sofferenza a causa di una caduta nei primi chilometri.

Il gruppo di testa arriva ancora compatto all'ultimo giro, ad eccezione di Cosnefroy, caduto e ritirato. Durbridge è attivissimo per alimentare l'azione in pianura e mantenere il vantaggio sopra i due minuti e mezzo. Il campione nazionale australiano termina il suo lavoro e lascia posto al suo capitano O'Connor, che si mette subito a fare il ritmo sull'ultimo e decisivo Michaelskreuz. Il passo è buono e consente di fare un po' selezione nel gruppo di testa, ma un chilometro dallo scollinamento arriva lo scatto di Alaphilippe a sparigliare le carte.

O'Connor soffre l'accelerazione e non riesce a rispondere, mentre restano davanti Grégoire, Vauquelin e Lemmen. Il corridore della Visma prova a tirare il collo ai tre francesi e scollina per primo, ma in discesa arriva l'attacco di Grégoire, che prende più di qualche rischio sulla strada bagnata dalla pioggia, incessante per l'ultima ora di corsa.

Il classe 2003 della Groupama riesce a prendere vantaggio e mantenerlo anche sull'ultimo strappetto ai -10, mentre dietro lo inseguono in tre a una decina di secondi. Il vantaggio aumenta ulteriormente nei chilometri successivi, fino ai 20" sul traguardo di Küssnacht, dove Romain Grégoire si prende la prima tappa e la maglia di leader del Tour de Suisse.

Vauquelin batte Lemmen per il secondo posto, mentre arriva addirittura a 1'07" il gruppetto con O'Connor, Großschartner, Castrillo, Kämna e Kepplinger. Sono addirittura ventidue i fuggitivi che riescono a resistere al rientro del gruppo dei favoriti, che arriva a 3'12" regolato da Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling). 

Sarà una settimana di rincorsa per Almeida e gli altri favoriti, giunti al traguardo tutti insieme ad eccezione di Aleksandr Vlasov (Red Bull-BORA-hansgrohe, che chiude a 3'28" dal vincitore). Domani si arriva a Schwarzsee per una probabile volata in salita, arrivo perfetto per lo stesso Grégoire.

Tour de Suisse 2025, Romain Grégoire è il primo leader: i risultati

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