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Tour of Turkey, Ewan è di nuovo il più veloce

15.04.2022 14:19

L'australiano resiste alla breve salita finale e brucia tutti allo sprint; Philipsen ancora secondo, terzo van Poppel. Sepúlveda sempre leader


Qualcuno lo dava già in calo dopo un paio di volate sottotono, ma Caleb Ewan non si smentisce andando a siglare il personale bis al Tour of Turkey. Dopo il successo nella prima frazione il tasmaniano della Lotto-Soudal s'impone nettamente allo sprint dopo un finale in leggera salita, dimostrando sempre di più di gradire questo genere di volate atipiche. Encomiabile ancora una volta il lavoro del suo ultimo uomo Jasper De Buyst, e Caleb non commette l'errore che gli era già risultato fatale in un paio di occasioni di partire troppo presto. Ancora una volta secondo (quarta volta in sei tappe) Jasper Philipsen, a cui sembra sempre mancare un pizzico di esplosività per essere il più veloce di tutti, mentre Danny van Poppel anticipa ed è terzo. Israel-PremierTech scatenata nel finale, la formazione di Patrick Bevin mette alla frusta il gruppo ma non riesce a creare il buco sperato, con Sepúlveda che resta al comando, scortato a dovere dai compagni della DroneHopper-Androni. Domani ultima occasione per tentare colpi di mano in classifica generale, complici i risicati distacchi, prima del gran finale di Istanbul.

Sesta tappa in programma oggi al Tour of Turkey, con 201,5 km da percorrere da Edremit ad Eceabat. Dopo un GPM nelle prime battute di gara il percorso si presenta sostanzialmente pianeggiante sino ai 4 chilometri finali, che salgono a gradoni sino al traguardo. Il finale, complici le pendenze comunque abbastanza dolci, si addice dunque a finisseur o velocisti resistenti, come nel 2019 quando si impose Sam Bennett al termine di uno sprint ristretto. Particolarmente scenografico e delicato per via del vento è il passaggio a una cinquantina di chilometri dall'arrivo sul Ponte dei Dardanelli, il più lungo del mondo tra i ponti sospesi (5.2 Km), inaugurato il 18 marzo scorso.

Sin dalle prime pedalate si ha l’impressione che la tappa possa essere un po’ più nervosa dei giorni scorsi, ed infatti nessun tentativo di fuga parte per i primi 60 km, quando finalmente un quintetto riesce a prendere il largo. All’attacco troviamo Alessandro Santaromita (Bardiani-CSF-Faizané), Lucas De Rossi (China Glory), Mikhaylo Kononenko (Sakarya BB), Abay Burak (Spor Toto) ed Ahmet Örken (Wildlife Generation). Il gruppo, tirato da DroneHopper-Androni ed Eolo-Kometa lascia inizialmente un gap di 4’30” ai fuggitivi, salvo poi riportarsi molto presto sul tentativo dei 5. Ripresi dunque tutti gli attaccanti a circa 70 km dalla conclusione, ricominciano gli attacchi nelle prime posizioni del gruppo, ed altri uomini riescono ad evadere con successo. La nuova situazione di gara una decina di chilometri dopo vede in testa alla corsa un nuovo quintetto composto da Vojtech Repa (Kern Pharma), Julian Borresch (Saris Rouvy Sauerland), Edgar Nieto (Spor Toto), Onur Balkan e Batuhan Özgür (Sakarya BB).

Lotto-Soudal ed Alpecin-Fenix si piazzano in testa al plotone per fare un’andatura tranquilla, che consente ai 5 nuovi fuggitivi di raggiungere un vantaggio sino a 3’30”, mentre si transita sullo spettacolare ponte sullo stretto dei Dardanelli, inaugurato solo un mese fa. Dai 5 di testa perde contatto Nieto mentre, proprio sul ponte, la BikeExchange-Jayco, coadiuvata dalla Bora-Hansgrohe spezza improvvisamente il gruppo con un’azione collettiva. Sono diversi i corridori che si sono fatti sorprendere nelle retrovie, ma in seguito ad un cambio di direzione del senso di marcia le molteplici fratture vengono rinsaldate, con il gruppo che torna compatto a 35 km dall’arrivo. In seguito alle violente accelerazioni dietro il vantaggio dei fuggitivi non può che calare vertiginosamente, scendendo sotto il minuto negli ultimi 30 km, mentre è sempre la BikeExchange a trainare il plotone. I battistrada nel frattempo restano solo in 2: perdono infatti contatto i turchi Balkan ed Özgür, mentre proseguono da soli Repa e Borresch. A 9 km dal traguardo anche gli ultimi superstiti sono ripresi, mentre le formazioni più quotate occupano tutta la sede stradale per tenere nelle prime posizioni i rispettivi capitani.

Comincia a salire gradualmente la strada, ma nonostante il ritmo infuocato nessun velocista sembra perdere contatto, con la Israel-PremierTech di Patrick Bevin che spende il proprio compagno Rick Zabel per fare il forcing in testa al gruppo. La scatenata Israel-PremierTech sembra però avere fatto male i calcoli, con Bevin che si trova con un solo uomo a disposizione per gli ultimi 2 km. Sopravanza quindi in forze la Lotto-Soudal, tutta a protezione di Caleb Ewan, con il solito Jasper De Buyst che lancia lo sprint. Prova a partire lungo Danny van Poppel (Bora-Hansgrohe) seguito a ruota da Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix), ma stavolta Caleb Ewan non sbaglia i tempi, superando con relativa facilità Van Poppel ed andando a vincere nettamente. Negli ultimissimi metri van Poppel è rimontato anche da Philipsen, che si piazza in seconda posizione per la quarta volta in cinque sprint. Quarta piazza per il combattivo Patrick Bevin, quinto Campbell Stewart (BikeExchange-Jayco), sesto è lo stesso Jasper De Buyst. Settima posizione per Kaden Groves (BikeExchange-Jayco), ottavo Eduard Prades (Caja Rral Seguros-RGA), nono Antonio Angulo (Euskaltel-Euskadi) ed infine decimo Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa).

Invariata nelle posizioni la classifica generale, con Eduardo Sepúlveda (DroneHopper-Androni) che si mantiene al comando con 11" di vantaggio su Patrick Bevin (Israel-PremierTech) e 25" su Jay Vine (Alpecin-Fenix). Quarta posizione provvisoria per Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal) a 37", mentre Anders Halland Johannesen (Uno-X) è quinto a 46". Sesta posizione poi per Nicolas Edet (Arkéa Samsic) a 53" così come il settimo Dawit Yemane (Bike Aid), Sean Bennett (China Glory) ottavo a 57". Completano la top10 Mustafa Sayar (Sakarya BB) a 1'10" ed infine Henri Vandenabeele (DSM) a 1'12".

Piuttosto insidiosa anche la frazione di domani, la settima. Saranno solo 131,3 i chilometri da Gelibolu a Tekirdag, ma la pianura sarà ben poca. Diversi i saliscendi da affrontare costeggiando Mar di Marmara che, se uniti al consueto vento potrebbero creare guai a diversi corridori. Dopo due GPM, di cui l’ultimo a soli 25 km dal traguardo difficilmente la tappa vedrà un arrivo a ranghi compatti, considerando anche che è l’ultima occasione per tentare di ribaltare la classifica.
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