
Boucles de la Mayenne, Pierre Latour vince la lotteria degli scatti. Gruel difende il primato
L'ex campione nazionale francese a cronometro anticipa la volata con un affondo da finisseur. Battuti Girmay e Penhoët, 5° Nizzolo
Il colpo da finisseur: un Gronchi rosa nel ciclismo contemporaneo in cui la ragione prevale quasi sempre sull'istinto. Non si può dire altrettanto per un uomo di esperienza come Pierre Latour: il 31enne francese della TotalEnergies ha spiazzato i velocisti - che già avevano messo gli occhi sulla prima tappa della Boucles de la Mayenne - con un allungo deciso a 1500 metri dall'arrivo, conquistando quella vittoria che mancava da più di un anno. Alle sue spalle, Biniam Girmay ha collezionato il 4° secondo posto della sua stagione, regolando Paul Penhoët, Jelte Krijnsen e Giacomo Nizzolo. Il francese Thibaud Gruel ha conservato la maglia gialla di capoclassifica.
La cronaca della prima tappa in linea della Boucles de la Mayenne
La 50ª edizione della Boucles de la Mayenne-Crédit Mutuel entra nel vivo con la prima delle tre tappe in linea: partenza dalla concessionaria Renault di Saint-Berthevin, arrivo a Juvigné dopo 166 km che attraversano l'imprescindibile pianura francese, al solito punteggiata da brevi salite: la prima è la Côte de la Notre Dame de Sèmoniere (2ª categoria, 500 metri al 6,5% che si arrampicano fino all'8%), seguita dalla Côte du Château de Lancheneil, un altro GPM di 2ª categoria che misura 700 metri, con una pendenza media del 4,3%. Percorso movimentato per tutta la parte centrale della tappa prima del circuito finale di 12,2 km da ripetere per tre volte, nel quale spicca la tripla scalata alla Côte du Pas de Pierre, un 1ª categoria di 1600 metri al 4,2% che salgono fino al 10% in corrispondenza della cima. L'ideale per un colpo di mano con cui vanificare le ambizioni delle ruote veloci e, in particolare, degli sprinter resistenti, che si sfideranno in cima a un breve strappo.
Quattro uomini al comando dopo 2 km di corsa: il belga Kenny Molly (Van Rysel-Roubaix) e i francesi Célestin Guillon (Van Rysel), Clément Izquierdo (Cofidis) e Lenaic Langella (CIC U Nantes). I battistrada galleggeranno a lungo sopra i 3'30" di margine sul gruppo, trainato a turno da Groupama-FDJ, Arkéa-B&B Hotels, EF EasyPost, Tudor e St.Michel-Preference Home-Auber93. Man mano che la corsa si avvicina al circuito conclusivo, infatti, gli inseguitori aumentano sensibilmente il passo, lasciando non più di 1'45" ai primi in vista degli ultimi 45 km. Le distanze restano pressoché immutate anche al primo passaggio sulla linea d'arrivo: 1'38" per il quartetto franco-belga sul resto della compagnia.

Gli uomini al comando viaggiano insieme fino ai -31 dal capolinea, quando Molly perde il controllo della bicicletta in discesa e finisce a terra. I tre superstiti della fuga - seppure braccati dal gruppo, che ha ormai ridotto lo svantaggio al di sotto del minuto - viaggiano comunque di buona lena fino agli ultimi 20 km di corsa. Alle loro spalle, gli Intermarché-Wanty - al servizio dell'eritreo Biniam Girmay (Intermarché-Wanty) - tengono alta l'andatura in vista del secondo Pas de Pierre, dove entra in azione lo svizzero Alexandre Balmer (Solution Tech-Vini Fantini), seguito dal francese Pierre Thierry (Arkéa-B&B Hotels) e da un Intermarché. Il terzetto di contrattaccanti, però, rientra ben presto sotto coperta.
Doppiata l'ultima salita del percorso, un esausto Langella - che ha nel frattempo conquistato la maglia di miglior scalatore - cede definitivamente il passo a Izquierdo e Guillon, che affrontano gli ultimi 15 chilometri con una ventina di secondi nel taschino. Un rallentamento in testa al gruppo favorisce la sortita ai -17 di un altro corridore di casa, Victor Papon (Wagner Bazin-WB), ma il suo attacco si spegnerà nello spazio di pochi chilometri. Davanti, invece, resta soltanto Izquierdo, che ha staccato il suo connazionale in un tratto di salita ai -14 dall'arrivo. Tuttavia, il corridore della Cofidis è ormai finito nel mirino del gruppo, che accelera le operazioni di riaggancio poco dopo il suono della campana: tutti insieme ai -11.
Gli Arkéa prendono il comando della situazione per lanciare la progressione del francese Clément Venturini (Arkéa-B&B Hotels), scattato sull'ultimo Pas de Pierre in compagnia del danese Anton Charmig (XDS-Astana) e di un altro francese, Damien Touze (Cofidis). La nuova testa della corsa - su cui si riporteranno un Jayco-AlUla e un Movistar - viaggia con una decina di secondi di margine sul resto della compagnia a ridosso degli ultimi 5000 metri, ma una nuova accelerazione degli EF ristabilisce le distanze. Una volta completato il riaggancio, si muove il francese Joris Chaussinand (CIC U Nantes): il suo assolo si conclude ai 1500 metri dall'arrivo. La temperatura in gruppo, però, è ancora alta, al punto che ci prova il francese Pierre Latour (TotalEnergies). L'ex AG2R La Mondiale parte di slancio sul penultimo strappo del circuito, guadagnando subito un centinaio di metri sulla muta dei velocisti. Quando viene lanciato lo sprint, è troppo tardi per chiudere sull'esperto corridore della Val d'Isère, che conquista il 7° successo della sua carriera in massima serie, precedendo per distacco Girmay e l'altro transalpino Paul Penhoët (Groupama-FDJ). A seguire l'olandese Jelte Krijnsen (Jayco) e il primo degli italiani, Giacomo Nizzolo (Q36.5). 10° posto per il leader della generale, Thibaud Gruel (Groupama), che conserva la maglia gialla con un margine di 3" sui connazionali Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale) e Paul Lapeira (Decathlon).
Sabato l'arrivo a Bais
La Boucles de la Mayenne proseguirà sabato con la tappa più lunga della breve corsa francese: i 210 km da Sainte-Suzanne-et-Chammes a Bais si sviluppano su un percorso particolarmente movimentato. Dopo un primo tratto in linea di 88 chilometri - che propone le scalate alla Côte de Sources (2ª categoria, 1500 metri al 5,5% di media con punte al 9%) e al Mont du Feu (1ª categoria, 2,5 km al 5,8% che si arrampicano fino al 17%) - la carovana entra in un circuito di 27,6 km da ripetere per quattro volte, con le salite multiple del Mont Rochard (1ª categoria, 1500 metri al 6,8% che si spingono fino al 15%) e di Montaigu, un GPM di 2ª categoria che misura 2200 metri, con una pendenza media del 5,3% che tocca il 10% in cima. L'ultimo passaggio sul Rochard - posizionato a poco più di 7 km dalla linea bianca - potrebbe favorire ancora i cacciatori di traguardi.
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