Primoz Roglic in sella alla sua Cervélo P5 nel corso della crono d'apertura del Giro d'Italia 2023 © Cervélo
L'ABC della bici, la bici dell'ABC

Cervélo, per essere veloci

Il marchio statunitense ha rappresentato una svolta nell'innovazione ciclistica del terzo millennio. La vincente partnership con il Team Jumbo-Visma rappresenta un ulteriore step di crescita per ambo le parti

14.05.2023 15:20

E poi arriva il tempo del Giro d'Italia, il primo Gran Tour della stagione. Il Giro è lungo e molto incerto, tre settimane insidiose e cruciali. Per arrivare a questo appuntamento i team predispongono una meticolosa pianificazione.

Quest’anno Primož Roglič è tra i candidati alla vittoria finale. La sua squadra, la Jumbo-Visma, affronta con cura e precisione scientifica ogni aspetto della competizione. Un grande giro viene preparato con accurata e dettagliata pianificazione. A partire dalla presentazione ufficiale vengono mappati i dati disponibili, il percorso di ogni tappa, gli uomini che avranno il compito di “lavorare” nelle fasi iniziali delle frazioni e la strategia da adottare in gara. Per ogni ciclista e per ciascuna delle tappe si decide quale tipo di bici, ruote, selle e pressione dei pneumatici usare.

Jenco Drost, Responsabile delle attrezzature per le prestazioni del team (Head of Performance Equipment), ha il compito di selezionare i migliori materiali, l’abbigliamento più comodo, le tecniche più recenti; mantenere aperto e costante il dialogo con i fornitori tecnici; creare feedback e studiare soluzioni efficaci ed innovative per ogni problematica emergente dalle competizioni. Insomma una vera e propria attività di ricerca e sviluppo finalizzata a massimizzare la prestazione.

La confermata partnership con Cervélo per il 2023 mette a disposizione di ogni corridore quattro tipi diversi di bicicletta, ognuna con proprietà specifiche. I modelli sono distinti e separati per mantenere elevati livelli di specializzazione:

  • R5, la superleggera. Progettata per le tappe di alta montagna
  • S5 punta sull’aereodinamica. Per terreni pianeggianti e collinari
  • Solois bilancia peso e prestazioni aerodinamiche. Utile nelle classiche del nord e per gli sterrati
  • Le prove a cronometro si svolgono sull’aerodinamica P5

Cervélo, la rivincita dei nerds

La storia del marchio Cervélo presenta alcune assonanze con i più importanti brand della contemporaneità. I primi passi mossi all’università; giovani ingegneri che lavoravano nel seminterrato di una scuola e che decidono di commercializzare in proprio il frutto dei loro studi; la radicale rottura con i vecchi paradigmi e l’indiscusso successo ottenuto con l’innovazione. Senza voler fare paragoni iperbolici con Zuckerberg o Jobs quella di Cervélo è sicuramente un’esperienza spartiacque nella storia della bici da corsa.

L'azienda viene fondata nel 1995 da Phil Whit e Gerard Vroomen, due ingegneri/ricercatori della McGill University che scoprono il comune interesse per i materiali innovativi e gli studi di aerodinamica applicati alle bici da cronometro e per il triathlon. Un'avventura che in poco più di un decennio li ha portati a creare uno dei marchi più rispettati del settore.

Il marchio racchiude i concetti ispiratori dell’intero progetto. Cer-vélo un termine macedonia tra due parole; una italiana: cervello; l’altra francese: vélo (bicicletta). Descrizione icastica che racconta di un approccio analitico al design della bicicletta (engineering first). Una bicicletta pensata e progettata, che superava la tradizione dei mastri artigiani legati ai tubi tondi in acciaio e che aveva un unico obbiettivo: rendere il ciclista più veloce.

Un passo cruciale su questa via sarà, nel 2002, la creazione del modello Soloist Team. L'antesignana, che ha cambiato il modo di pensare dell’industria del ciclismo in materia di aerodinamica per la bici da strada. Il primo modello presentava tubi in alluminio con profili alari, derivati da studi aeronautici ed estrusi in proprio; reggisella aerodinamico; passaggio dei cavi semi-interno e tanti test in galleria del vento.

Privilegiare l’aerodinamica alla leggerezza è stato il salto evolutivo che ha rotto un tabù e segnato un nuovo punto di partenza. Tutto ha avuto inizio dal Soloist!

Per rendere i ciclisti più veloci bisognava avere un riferimento diretto col mondo del professionismo. Anche per questo aspetto Cervélo dimostra di agire con coraggio e spregiudicatezza. Nel 2003 diventa fornitore tecnico del CSC Pro Tour Team. Sarà l’azienda più piccola e più giovane che abbia mai sponsorizzato ai massimi livelli del professionismo. Quest’azzardo contribuisce grandemente alla crescita del marchio e, soprattutto, allo sviluppo di modelli performanti e vincenti come la R2.5 e la Carbon Soloist. La partnership dura sei anni nei quali la squadra scala le classifiche: da 14esima a prima nel Pro Tour per tre dei sei anni. Numerose le vittorie, dalla Roubaix di Stuart O’Grady e di Fabian Cancellara, al Tour di Carlos Sastre.

Finito questo ciclo Cervélo continua nell’azzardo. Nel 2009 crea la propria squadra, Cervélo Test Team, l’ulteriore passo. Unica azienda costruttrice di biciclette dell’era moderna ad aver avuto un proprio team. Un’esperienza entusiasmante che ha creato interessanti interazioni con i fans e continui feedback con i corridori per sviluppare prodotti sempre migliori. l’obiettivo non era solo quello di vincere le gare ma essere una continua occasione di confronto con la realtà delle corse.

L’intera epopea di Cervélo è stata raccontata dalla moglie di Phil Whit, Anna Dopico, nel suo libro pubblicato nel 2018. Un racconto obiettivo ed onesto di un’autrice direttamente coinvolta, dal titolo che è anche il manifesto di un’avventura: “To Make Riders Faster” (rendere i ciclisti più veloci). Anna racconta della spavalderia, delle discussioni accese, delle scommesse vinte e delle tempeste finanziarie. Passare da 50 milioni di dollari di utile al rischio di insolvenza. Racconta della vendita al conglomerato finanziario PON Holdings e della raggiunta quiete. Di giovani incendiari diventati poi pompieri.

Adesso la stabilità finanziaria garantisce visioni di lungo periodo. L’imprinting ingegneristico rimane comunque saldo ai modelli Cervélo che si mantengono sempre ai vertici. Il legame con il gruppo Jumbo-Visma contribuisce alla crescita ed al continuo sviluppo.

Nuovi partner tecnici per il team

A partire da questa stagione ci sono stati cambiamenti nel pool degli sponsor tecnici. Rilevante il passaggio da Shimano a SRAM per i componenti del gruppo. Il mancato rinnovo della sponsorizzazione con Shimano ha determinano altri cambiamenti a cascata. Le ruote sono Reserve Wheels, i pedali Speedplay, le scarpe Nimbl. Non è dato sapere quanto siano state prevalenti le scelte tecniche su quelle di marketing in questa decisione. Di sicuro SRAM ha l'ambizione di produrre i materiali migliori e più innovativi e la partnership con un team al vertice come Jumbo-Visma assume un importante valore strategico.

D’altro canto la squadra ha dichiarato: Abbbiamo l’opportunità di sviluppare materiali specifici per il team insieme a SRAM e portare le nostre prestazioni a un livello superiore. La nostra conoscenza ed esperienza è quindi estremamente preziosa per loro. Noi, a nostra volta, siamo felici di poter lavorare con SRAM per sviluppare soluzioni personalizzate, perché questo ci consente di continuare a eccellere. C'è una sinergia che crea i migliori prodotti”.

Tutte le Cervélo della Jumbo-Visma da quest’anno sono equipaggiate con gruppo SRAM Red eTap AXS e ruote Reserve.

Reserve

Nel 2014 alcuni ingegneri di Santa Cruz, marchio attivo nel settore MTB, fondano Reserve Wheels. Nel 2019 Cervélo inizia a collaborare con loro per lo sviluppo di ruote da strada votate all’aerodinamica ed ottimizzate per un accoppiamento con i suoi telai. Una particolare metodologia di lavoro caratterizza la ricerca di Reserve. Riuscire a replicare le condizioni del mondo reale nella galleria del vento usando la grande mole di dati raccolti in giro per gli Stati Uniti. Due anni a mappare diversi tipi di vento. La metodologia Turbulent Aero per creare le ruote più veloci, stabili e maneggevoli in condizioni di guida reali.

Tutti i cerchi così progettati sono tubeless ready ed hanno tallone uncinato per la più grande compatibilità con ogni tipo di pneumatico. Profili del cerchio aerodinamici ottimizzati attorno a uno pneumatico da 25 mm e larghezza interna di 21 mm.

A disposizione degli uomini Jumbo-Visma coppie di ruote molto performanti:

  • Reserve 34/37,1.300 grammi. Superleggera da salita
  • Reserve 40/44, peso di circa 1.360 grammi. Versatili, per tutti i terreni
  • Reserve 52/63, 1.500 grammi. Aerodinamiche e veloci

Cervélo R5

Veloce in salita, agile in discesa, in sintesi le caratteristiche individuate da Cervélo per la superleggera, la R5 arrivata ormai alla quarta generazione. Pensata per i tapponi di montagna nei quali generalmente il traguardo è posto in cima all’ultima di una serie di salite seguite da impervie discese. Le discese ardite e le risalite, verrebbe da pensare. Sicuramente importanti leggerezza e rigidità per arrivare rapidamente in cima ma allo scollinamento diventano fondamentali maneggevolezza ed agilità. La discesa è una parte rilevante del percorso gara, dove gli esiti della competizione sono appesi ad un filo. La R5 tradizionalmente garantisce ottima guidabilità e traiettorie precise per non vanificare i vantaggi raggiunti in salita.

Oltre a tutto questo la nuova generazione R5 si è data il compito di ottenere migliore confort. La maggiore qualità di un uomo da classifica è la capacità di emergere nella terza settimana. La grande rigidità delle precedenti versioni, a detta dei corridori, risultava molto "faticosa" alla terza settimana. Un limite per la performance che non di sola leggerezza e aerodinamica si può nutrire.

L’obiettivo raggiunto è quello di una bici più comoda da guidare ma senza compromettere una qualsiasi delle prestazioni precedenti. È stata ridotta la rigidità longitudinale dell’avantreno e sono stati mantenuti i profili dei tubi di grandi dimensioni dell’area intorno al movimento centrale per confermare il massimo di prestazione della pedalata, senza dispersioni di preziosi watt.

Abbassando l’orizzontale è stato maggiormente esposto il reggisella che, accoppiato ai pendenti posteriori molto sottili, garantisce flessibilità ed assorbimento delle vibrazioni nel retrotreno.

Il nuovo telaio R5 ha raggiunto anche l’obiettivo di ridurre ulteriormente il peso che adesso è di 703 grammi. Con la forcella che pesa 329 grammi il telaio completo è poco più di un chilogrammo

Cervélo S5

I cani somigliano ai padroni, si sa. Non si tratta solo di iconografia disneyana ma c’è una base scientifica a questa affermazione. Bene, non appaia irriverente, la Cervélo S5 somiglia molto a Wout van Aert. È la bici perfetta per lui. Stesso carattere, stessa eleganza, identica propensione alla velocità. Insieme hanno vinto, la S5 e Wout, la maglia verde al Tour dello scorso anno col più alto punteggio nella classifica a punti degli ultimi decenni.

Il telaio è molto raccolto con il piantone sagomato ad accogliere la ruota posteriore. Tutto è disegnato per massimizzare la velocità. Con un po’ di enfasi  la S5 viene descritta da Cervélo come “la bicicletta più veloce dell’era moderna“ e sicuramente sotto la forma enfatica c’è molta sostanza. L’ultima versione, presentata ufficialmente alla fine del Tour 2022, è più un restyling che un nuovo modello. Potremmo dire, concedendoci un po’ di enfasi anche noi, l’evoluzione della specie.

È stata aumentata la profondità del profilo del tubo di sterzo e rivisto il design di tutta la parte frontale sempre alla ricerca di aerodinamicità e funzionalità. Sono stati rivisti anche i profili del resto delle tubazioni, con un aumento significativo delle dimensioni della scatola del movimento centrale. Tutti interventi che massimizzano le possibilità introdotte da nuove norme UCI del 2021. Si è così ridotta la resistenza aerodinamica di 65 grammi attraverso un aumento della superficie del telaio. Nonostante tutto è stata ottenuta una riduzione del peso complessivo. 

Cervélo P5

Per le cronometro gli uomini del team useranno il nuovo telaio P5, riprogettato nella forma e nella costruzione. Le prestazioni aerodinamiche, entro i confini definiti dai regolamenti UCI, sono state studiate a fondo, ottenendo grande velocità e prestazioni ai vertici della categoria. Si è lavorato anche sulla maneggevolezza e facilita nei rilanci. Il telaio è più leggero, ottenuta una riduzione del peso di 350 grammi su telaio e forcella rispetto alla versione precedente. Inoltre è più rigido del 22% nel tubo sterzo e del 26% nel movimento centrale.

Insomma, tutti i materiali anno per anno registrano vistosi miglioramenti ma non si raggiungerà mai un punto di stallo nei miglioramenti tecnici. Dice Drost, il Responsabile delle attrezzature del team Jumbo: “C’è sempre qualcosa che può essere ulteriormente migliorato. Ciò che è considerato ottimale oggi è obsoleto domani. Quindi cercheremo sempre opportunità e ci impegneremo per il meglio”.

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