Wout van Aert © Jumbo-Visma
Lo Stendino di Gambino

Wout: lascia o raddoppia?

Si profila all'orizzonte la partecipazione di Van Aert al Giro d'Italia 2024: con quali ambizioni? Per il fuoriclasse belga non sarebbe utopia fare classifica. E magari vincere la corsa rosa

01.11.2023 19:27

La stagione appena conclusasi è stata la più deludente nella finora scintillante carriera di Wout van Aert. Il campione di Herentals, infatti, ha colto solo cinque successi con  il titolo nazionale belga a cronometro che spicca come il più prestigioso. Alle poche vittorie hanno fatto da contraltare diversi piazzamenti nelle corse più importanti, quasi sempre alle spalle dello storico rivale: l'olandese Mathieu van der Poel. Giunto alla soglia dei 30 anni, Wout ha capito che qualcosa va cambiato e, non dissimile da un prestigiatore che tira fuori un coniglio dal cilindro, sta programmando un 2024 decisamente diverso dagli anni precedenti.

A permettere che quanto sopra possa verificarsi è stata, in primo luogo, la buona sorte. L'addio di Primoz Roglic alla futura Visma-Lease a Bike, nuova denominazione del team giallo-nero, ha infatti generato un effetto domino all'interno dello squadrone olandese che parrebbe aver lasciato scoperto il ruolo di capitano per il prossimo Giro d'Italia, ironia della sorte proprio la corsa vinta dal campione  di Trbovlje in apertura dell'irripetibile tris dei vesponi nei grandi giri 2023.

Laddove è sicura la non partecipazione alla corsa rosa di Jonas Vingegaard, totalmente concentrato sulla caccia al suo terzo Tour de France consecutivo, bisogna capire cosa intenda fare Sepp Kuss. Il corridore di Durango, infatti, oltre a sostenere il Re Pescatore sulle strade di Francia, punterà in prima persona ad una grande corsa a tappe. Non è ancora chiaro, però, se il nativo del Colorado difenderà il suo titolo alla Vuelta a España o tenterà l'assalto alla maglia rosa.

Tornando a Wout, da tempo io sostengo che, con l'adeguata preparazione, lui possa essere competitivo sulle tre settimane. Ci sono dei frammenti dei Tour 2021, lo splendido assolo sul Mont Ventoux, e 2022, quando conquistò la maglia verde sputando ripetutamente l'anima per la vittoria del campione danese, che attestano la sua potenziale predisposizione anche ai grandi giri.

La menzione sull'argomento, generosamente elargita in diretta nei miei confronti da Stefano Rizzato nella cronometro finale della Grande Boucle dell'anno scorso, oltre a mettere in gioco un caffè tra il sottoscritto ed il brillante giovane telecronista Rai, ha aperto un dibattito che per i prossimi sei mesi terrà banco. In Italia, nello specifico, Van Aert fu protagonista d'una edizione stellare della Tirreno-Adriatico nel 2021 in cui lui e Van der Poel diedero spettacolo, finendo, però, stroncati dall'assoluta superiorità di Tadej Pogacar.

Il Giro d'Italia 2024 presenta un percorso decisamente abbordabile cui potrebbe abbinarsi una starting list non proprio trascendentale. Neanche la ipotetica partecipazione di Remco Evenepoel sarebbe da considerare un ostacolo eccessivo, posto che il giovane connazionale di Van Aert finora ha mostrato la tendenza ad avere almeno una giornata storta nel corso delle tre settimane. Ovviamente, ogni ragionamento cadrebbe se al via da Torino il prossimo 4 maggio ci fosse Pogacar. Non presente il fuoriclasse di Komenda, tuttavia, io credo Wout possa tranquillamente puntare a vincere il 107° Giro d'Italia.

Da qualunque aspetto si affronti l'argomento è chiaro oramai che ogni discorso sulla prossima corsa rosa è condizionato dall'eventuale partecipazione di Pogacar. Ho già scritto a sufficienza, unitamente a Marco Gaviglio, sul perché ritengo molto probabile che il fuoriclasse di Komenda sia ai nastri di partenza del prossimo Giro.

Tuttavia, mi rendo ben conto che con lui in corsa, con la doppietta rosa-gialla nel mirino, il rischio di assistere a uno spettacolo monotono sia altissimo, con lo sloveno teso a ottenere il massimo spendendo il minimo. Al contrario, pur a un livello decisamente inferiore, una sfida tra João Almeida, Geraint Thomas e Wout van Aert, inserendo nel pronostico, più per speranza che per convinzione, Giulio Ciccone e Damiano Caruso, potrebbe risultare decisamente più divertente. La risposta la troveremo sotto l'albero di Natale.

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