Jonas Vingegaard tutto solo a Valdezcaray © Profilo X Visma-Lease a Bike
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Vuelta, staccando tutti sotto la pioggia: Vingegaard domina a Valdezcaray e prenota la roja

Azione di forza del danese sulla salita finale: Ciccone regge per un chilometro prima di sfilarsi. Pidcock (2° davanti ad Almeida) risale la classifica generale, comandata ancora da Traæn

31.08.2025 18:40

Una prestazione scintillante su un terreno potenzialmente favorevole agli avversari: Jonas Vingegaard avanza la sua candidatura a dominus assoluto della Vuelta di Spagna, seminando la concorrenza sulle rampe di Valdezcaray. Il capitano della Visma-Lease a Bike ha portato il suo attacco a 11 km dalla vetta, in corrispondenza del tratto più impegnativo della salita. Soltanto Giulio Ciccone ha cercato di incollarsi alla sua ruota: un eccesso di generosità ed esuberanza pagato a carissimo prezzo dall'abruzzese che - dopo aver perso contatto dallo scatenato danese - non è riuscito a seguire João Almeida e Tom Pidcock, forse la più bella rivelazione della corsa spagnola. Il bicampione olimpico di mountain bike ha chiuso al 2°, incassando 25" di ritardo (esclusi gli abbuoni) da Vingegaard. La platea dei battuti di giornata è piuttosto ampia: i vari Ciccone, Hindley, Fortunato, Pellizzari, Bernal e O'Connor hanno lasciato sul terreno 1'46". Dal canto suo, il leader della generale Torsten Traæn non ha ancora abdicato: la maglia rossa sarà ancora sulle sue spalle martedì mattina, quando la Vuelta ripartirà dal Parque de Naturalezza Sendaviva. 

La cronaca della 9ª tappa della Vuelta di Spagna

La prima parte della Vuelta a España 2025 si conclude con un altro test in montagna, che dovrebbe fornire più spunti di quanti ne abbia dati la deludente due giorni pirenaica: l'arrivo alla Estación de esquí de Valdezcaray è l'acme di una tappa piuttosto lunga (195 km) ma avara di spunti fino all'ascesa conclusiva (1ª categoria, 13,2 km al 5%), che presenta le pendenze più arcigne nella primissima parte, in cui si sale fino al 12%. Conclusi i primi 4 km, la strada si alleggerisce gradualmente fino a spianarsi quasi del tutto in vista dell'arrivo.

Poco dopo la partenza da Alfaro, salpa la fuga del giorno: all'attacco il belga Liam Slock (Lotto), l'irlandese Archie Ryan (EF EasyPost), il polacco Michał Kwiatkowski (INESO Grenadiers), lo statunitense Kevin Vermaerke (PicNic PostNL) e il tedesco Michael Hessmann (Movistar). Il quintetto guadagnerà un vantaggio massimo di poco superiore ai 2'30" sul resto della compagnia, pilotata a lungo dai Lidl-Trek - al servizio dell'italiano Giulio Ciccone (Lidl-Trek) - e dai Q36.5, schierati per il britannico Tom Pidcock (Q36.5). Man mano che si avvicina la salita-totem di giornata, la fuga perde progressivamente terreno: poco più di un minuto da difendere ai -25 da Valdezcaray. Il riaggancio è ormai nell'aria: Slock è il primo a sfilarsi a 15 km dal traguardo, i suoi compagni di avventura desisteranno ai -13. 

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Un quintetto in fuga nella 9ª tappa della Vuelta di Spagna © Cxcling Creative Agency

Prima ancora di affrontare la scalata conclusiva, i giallorossi hanno imposto un ritmo elevatissimo con il francese Julien Bernard (Lidl) e l'italiano Andrea Bagioli (Lidl). Tutti pensano a un attacco imminente di Ciccone. E invece, ai -12 dalla cima, lo statunitense Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike) prepara il terreno a un'accelerazione folgorante del danese Jonas Vingegaard (Visma). Il capitano dei gialloneri toglie tutti di torno, con la sola eccezione dell'abruzzese. Che, dopo un chilometro in totale apnea, sarà costretto alla resa. Nel frattempo, cosa succede alle loro spalle? Il portoghese João Almeida (UAE Emirates-XRG) si porta al comando di un gruppo ancora numeroso che, di lì a poco, esploderà del tutto: alla ruota di Almeida, infatti, resteranno soltanto Pidcock, l'austriaco Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale), l'australiano Jai Hindley (Red Bull-BORA-Hansgrohe), il campione nazionale colombiano Egan Bernal (INEOS) e lo statunitense Matthew Riccitello (Free Palestine), seguiti a poca distanza dall'altro italiano Giulio Pellizzari (Red Bull). Più distante, invece, il leader della classifica generale: il norvegese Torsten Traæn (Bahrain Victorious) è in compagnia di una quindicina di corridori, tra i quali l'australiano Ben O'Connor (Jayco-AlUla) e lo spagnolo Mikel Landa (T-Rex Quick-Step).

Il capitano della UAE Emirates-XRG assesta un altro colpo ai -9: gli tengono testa solo Pidcock e Gall. Da qui in avanti, inizia un'appassionante cronoscalata che oppone Vingegaard ai suoi rivali più autorevoli: in un primo tempo, gli inseguitori - che perderanno per strada Gall, staccato ai -7,5 dal traguardo - danno l'impressione di potersi avvicinare a Vingegaard, che passa ai -8 con soli 12" di margine. Tuttavia, da quel momento in avanti, Vingo non fa prigionieri: un metro dopo l'altro, il suo vantaggio sfiorerà il mezzo minuto. La sua ascesa è poderosa fino agli ultimi 200 metri, dove si concederà un attimo di respiro per festeggiare il suo secondo successo sulle strade della Vuelta (il 4° nel 2025, il 40° in massima serie) dopo il blitz a Limone Piemonte. Alle sue spalle, un ottimo Pidcock chiuderà 2° (a 24") in compagnia di Almeida, che pure aveva tradito un po' di nervosismo per la condotta di gara poco generosa del britannico. Gall paga 1'03", ma riesce a tenere sotto controllo il ritorno dei battuti, regolati dallo spagnolo Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels, a 1'46"). A seguire il connazionale Marc Soler (UAE Emirates), Ciccone, l'altro spagnolo Markel Beloki (EF), Hindley e l'italiano Lorenzo Fortunato (XDS-Astana), tutti con il tempo di García Pierna. Con loro c'è anche Traæn, bravo a recuperare nel finale. La maglia rossa è ancora sua, per il momento, ma la sensazione è che il suo trono sia affatto provvisorio: il suo vantaggio su Vingegaard è ormai ridotto a 37". Almeida è 3° a 1'15", Pidcock occupa la quarta piazza a 1'35". Gall (5° a 2'14) precede Ciccone (scivolato a 2'42") e Fortunato (a 2'47"). 10° Pellizzari a 2'53".

Il passaggio di consegne rimandato al giorno… Ferial?

La Vuelta si concede un giorno di siesta prima del probabilissimo avvicendamento in vetta alla generale: la 10ª tappa (Parque de la Naturaleza Sendaviva-El Ferial Larra Belagua, 175,3 km) si concluderà su una salita di 1ª categoria che misura 9,4 km al 6,3%. Un dato fuorviante, considerato che i primi 5000 metri oscillano tra il 7% e il 10%. Prima di raggiungere i 1590 metri del Belagua, la carovana affronterà il più morbido Alto de las Coronas, un 3ª categoria di 8,3 km (pendenza media del 4,4%), distante poco meno di 50 km dal traguardo.

Collegamento su Discovery+ ed Eurosport 1 - per gli abbonati a DAZN, Prime Video Channel e TIMVision - dalle 14.45 di martedì 2 settembre.

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.