Alberto Bettiol vince la Milano-Torino 2024 ©lapresseofficial /Milano-Torino via IG
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Bettiol scalda i motori per la Sanremo con una cavalcata vincente alla Milano-Torino

Il toscano scatta ai -30 e resiste all'inseguimento fino al traguardo di Salassa. Alle sue spalle tre UAE, tra cui Ulissi, quarto

13.03.2024 15:59

Nove anni dopo Diego Rosa, che la vinse nel 2015, un altro azzurro torna vincere sulle strade della corsa più antica del mondo, quella Milano-Torino che da tre anni ha rinunciato all'arrivo sul Colle di Superga, trasformandosi in una prova generale in vista della Milano Sanremo del sabato successivo. L'arrivo dell'edizione 2024 non ha però arriso agli sprinter puri come nelle due passate edizioni, ma l'inserimento di due strappi negli ultimi trenta chilometri ha reso la corsa di tutt'altra caratura, fornendo un trampolino di lancio che oggi è stato sfruttato appieno da Alberto Bettiol: involatosi sul primo strappo (quello di Prascorsano), il toscano della EF ha poi resistito anche con un certo stoicismo al ritorno del gruppo inseguitore che si era selezionato sugli strappi precedenti. Se da una parte il vincitore di oggi deve ringraziare i pastrocchi tattici dei suoi inseguitori (la UAE Emirates è riuscita a piazzare tre uomini tra la seconda e la quarta posizione), gli va riconosciuto il coraggio e l'acume tattico di attaccare da così lontano, prendendo vantaggio sui saliscendi a lui favorevoli, e la tenacia di resistere sui drittoni che caratterizzavano gli ultimi dieci chilometri, con alle calcagna i Bora-Hansgrohe che potevano utilizzare addirittura cinque uomini e lo avevano messo ormai nel mirino, visto che ai -5 il vantaggio era ridotto a una manciata di secondi e a poche decine di metri.

“Ho iniziato così presto perché mi sentivo bene"- ha detto Bettiol all'arrivo- "Volevo mettere alla prova le mie gambe anche dopo la Tirreno-Adriatico e prima della Milano-San Remo: non mi aspettavo di farcela. È stata molto dura, non volevo soffrire così tanto oggi”.

Milano-Torino 2024, la cronaca della corsa

La corsa, che partiva da Rho e arrivava a Salassa dopo 177 km, è stata animata dalla fuga di giornata di Marco Murgano (Corratec-Vini Fantini),
Marcel Camprubí (Q36.5) e Mattéo Vercher (TotalEnergies), che dopo aver raggiunto 4' di vantaggio in poche decine di chilometri, hanno pian piano perso terreno fino ad essere ripresi appena dopo i -40 dall'arrivo.

©Milano-Torino via IG
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Si ritira Cavendish, sul Prascorsano si invola Bettiol

Il gruppo, che nel frattempo aveva perso Mark Cavendish (Astana Qazaqstan), in crisi per problemi gastrointestinali (del resto aveva già detto ieri di non sentirsi troppo bene), e il suo scudiero Michael Mørkøv, che si era fermato a cercare di farlo rientrare in gruppo senza successo, ha così affrontato compatto la salita di Prascorsano (3.1 km al 6.9%), che scollinava ai -30 dall'arrivo. In testa c'erano gli uomini della UAE Team Emirates che hanno cercato di rendere la corsa più dura possibile. E' stato a poche centinaia di metri dallo scollinamento che Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) è partito secco senza che nessuno si muovesse sulla sua ruota: Diego Ulissi (UAE) ha intimato al compagno Jan Christen di seguire Bettiol, ma l'elvetico, pur provando una reazione, non è riuscito a rientrare sul toscano.

Ai - 20, quando mancano 2 km dallo scollinamento di Colleretto Castlenuovo e Bettiol aveva 41" di vantaggio, han provato a contrattaccare senza successo Gianluca Brambilla (Q36.5). Il lecchese ha però selezionato un gruppo di una quindicina di corridori tra cui Bob Jungles (Bora-Hansgrohe), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) e Diego Ulissi e Marc Hirschi (UAE), quest'ultimo colpito da una copiosa epistassi. Jungels e Nick Schultz (Free Palestine) erano tra i più attivi nell'inseguimento. Ad essere in superiorità numerica erano proprio la Bora con cinque corridori nel gruppo di testa, e la UAE, con tre. 

L'accordo degli inseguitori è discontinuo, Bettiol corona la sua cavalcata

Bettiol ha scollinato con circa 15" di vantaggio e ha tenuto duro nonostante fosse braccato dai Bora : ai -5 aveva ancora 9", di vantaggio rimasti tali fino ai-3. Quando Jungels ha terminato il suo lavoro (probabilmente per Emil Herzog, dotato di un buono spunto veloce) l'accordo tra gli inseguitori è un venuto meno, con Einer Rubio (Movistar) che ha provato ad andarsene con Lutsenko, inseguito da Christen. L'andirivieni di scatti e controscatti è stata una manna per Bettiol, che ha proseguito a testa bassa la sua azione fino al traguardo, inseguito di nuovo dal solo Christen, che ha raccolto poi la piazza d'onore. Alle sue spalle Hirschi e Ulissi, che sono rimasti sulle ruote per non inseguire Christen, mentre Brambilla ha colto la sesta posizione e Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) l'ottava.

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