
Tiberi: "Caruso un modello. Puntavo alla classifica, ora voglio una tappa"
L'azzurro della Bahrain-Victorious ha fatto il punto della situazione sulla sua Vuelta a Espana e sul cambio di strategia dopo essere uscito dalla classifica
Antonio Tiberi era uno degli azzurri che, sulla carta, poteva provare a puntare alla classifica generale in questa Vuelta a Espana 2025. La condizione, però, anche alla luce della lunga stagione disputata con tanto di partecipazione al Giro d'Italia 2025, non era quella ottimale e questo ha fatto sì che, quasi fisiologicamente, uscisse dalle prime posizioni della graduatoria. Il classe 2001 ha rilasciato un'interessante intervista ai microfoni di ‘Marca’, in cui è partito proprio dalla sua situazione.

“Sto vivendo alti e bassi. Mi sento già piuttosto stanco, ma devo dire che è normale per un Grande Giro, soprattutto quando è il secondo in un anno. Ho perso un compagno di squadra molto importante, Damiano (Caruso, n.d.r.), che si è infortunato alla mano prima della partenza. La sua assenza si è fatta sentire perché anche lui ha dato un grande contributo al gruppo a livello mentale ed è stato un modello per tutti. Nonostante siamo riusciti a mantenere una squadra molto unita e solida. Abbiamo avuto La Roja per diversi giorni e stiamo lavorando molto bene insieme”.
Tiberi: “Voglio vincere una tappa come Ayuso”
A precisa domanda se puntasse alla classifica, l'azzurro è stato schietto: “Un po' si e un po' no. Quando sono arrivato qui, volevo puntare alla classifica generale, ma non ero sicuro al 100% delle mie condizioni. Ho passato due o tre giorni senza sentirmi bene e avevo bisogno di una conferma. Quello che voglio ritrovare è un buon feeling in bici. Il mio corpo è stanco alla fine della stagione, quindi mi accontenterei di recuperare energie nell'ultima settimana e provare a vincere una tappa come ha fatto Ayuso”.
Tiberi: “Vingegaard rilassato anche nei momenti difficili”
Poi un passaggio sul possibile successo finale di Jonas Vingegaard: “La corsa sta andando come previsto. Vingegaard sembra molto calmo e non sembra aver voluto indossare la maglia rossa in anticipo per non costringere la squadra a lavorare troppo. Sembra avere il controllo della situazione e sembra rilassato anche nei momenti difficili. Lo ha dimostrato domenica, attaccando a 10 km dalla fine e gestendo la corsa senza problemi. Sarà molto difficile portargli via questa Vuelta”.
Infine la chiosa sul paragone tra Italia e Spagna: “La Spagna si sta dimostrando forte con Ayuso, che ha vinto una tappa importante, mentre l'Italia brilla con Ciccone e Pellizzari, che indossa la maglia bianca di miglior giovane. Penso che il livello tra Spagna e Italia sia molto equilibrato, come si può vedere al Giro, alla Vuelta e nei risultati conseguiti da entrambi i Paesi”.