Iserbyt a braccia alzate dopo aver vinto il braccio di ferro © UCI Cyclocross
Ciclocross

A Flamanville la tenacia di Iserbyt batte la potenza di Ronhaar

Eli trionfa nella sesta tappa della Coppa del Mondo al termine di una gara tutta in rimonta. Secondo Van der Haar; terzo Pim, rimasto davanti per quasi tutta la durata della corsa ma crollato nel finale

03.12.2023 17:03

In tutto il mondo del ciclismo - strada, pista e mountain bike incluse - è molto difficile trovare un atleta con la grinta, la tenacia e la forza mentale di Eli Iserbyt. Non che sia una novità, ma anche oggi il nativo di Bavikhove ha dato dimostrazione di esaltarsi in situazioni che ad altri spezzerebbero l'animo, di uscire sempre vincente da bracci di ferro della durata di decine di minuti, come quello odierno contro il pur ottimo Pim Ronhaar - sempre più nel gotha della disciplina al maschile. Quando la gara si mette sul piano della resistenza, resistere, appunto, quanto Iserbyt diventa pressoché impossibile. E anche quando Eli non è in giornata questa sua qualità spiccata gli consente di limitare i danni e portare comunque a casa il risultato, a differenza di altri crossisti magari con picchi superiori - seppur di poco - ma molto meno costanti. E questo si riflette sulle generali delle challenge, dove, non a caso, è Iserbyt il re degli ultimi anni, nonostante sfortunate vicende gli abbiano un po' limitato il bottino. Per questo che Iserbyt, anche se non vince spesso i Campionati e anzi a volte li soffre, rimane il migliore ciclocrossista al mondo (tra quelli che praticano la disciplina per tutta la stagione).

La cronaca
La partenza sul breve rettilineo di Flamanville - sesta frazione di Coppa del Mondo 2023-2024 - ha rappresentato subito un momento cruciale della gara: l'hanno presa di petto i soliti Kevin Kuhn e Niels Vandeputte, ma positivo è stato anche lo scatto di Pim Ronhaar, che ha ormai deciso di puntare tutto sulla Coppa del Mondo, con l'obiettivo di non consumarsi eccessivamente prima di Natale inseguendo pure Superprestige e X2O Trofee. Molto indietro dopo il via Joris Nieuwenhuis e Lars van der Haar, mentre accusavano un passivo pesantissimo Eli Iserbyt, Laurens Sweeck e Thibau Nys. Mentre quest'ultimi non rimontavano troppe posizioni, Nieuwenhuis ha immediatamente cambiato passo, riportandosi rapidamente in testa. La situazione a fine giro: davanti Ronhaar, Kuhn, Nieuwenhuis, Vandeputte ed Emiel Verstrynge; a 8" LVDH, a 10" Iserbyt con a ruota Nys,

Iniziato il secondo giro è giunto l'attacco di Ronhaar, che in un attimo ha staccato tutti e messo in saccoccia un buon gruzzolo di secondi su chi lo inseguiva, cioè prima il quartetto Kuhn-Nieuwenhuis-Vandeputte-Verstrynge e poi Iserbyt, rientrato sotto a metà tornata e messosi subito testa bassa a spingere per rimontare su Ronhaar, il quale al termine del secondo round vantava un margine di 10". 

Nei due giri seguenti Pim ha mantenuto il vantaggio accumulato, mentre alle sue spalle Iserbyt doveva tollerare per un giro e mezzo la fastidiosa presenza di Van der Haar e Nieuwenhuis alla propria ruota, prima di riuscire a staccarli nel corso della quarta tornata, grazie ad una accelerazione spaventosa che gli ha consentito di riavvicinarsi a Ronhaar e riprenderlo a metà del quinto round (sui sette totali previsti dalla giuria). Complice un erorrino di Pim, Eli ha subito tentato di metterlo sotto pressione, ma Ronhaar ha retto bene rispondendo colpo su colpo a ogni cambio di ritmo del folletto belga. Almeno fino al sesto giro, quando, per colpa anche della stanchezza dovuta alla gara corsa tutta in testa, ha dovuto cedere e chinare il capo, arrendendosi alla maggior resistenza e grinta di Iserbyt, meritatamente vincitore finale.

Ronhaar non è riuscito nemmeno a difendere la seconda piazza perché negli ultimi due giri Van der Haar ha a propria volta cambiato passo staccando Nieuwenhuis e poi anche lo stesso Pim, giunto all'arrivo in terza posizione ma completamente stravolto. Per lui un'ora a tutta è ancora improba, ma quarantacinque minuti ha dimostrato di poterli reggere tranquillamente anche in solitaria. 

Vittoria dunque di Iserbyt, con 13" su LVDH, 47" su Ronhaar, 54" su Nieuwenhuis e 1'23" su Vandeputte, quinto e sempre più abituato a frequentare queste zone della classifica. Lontano dalla zona che conta Sweeck, dodicesimo a 2'55", completamente saltato Nys, diciannovesimo a 4'48". Per lui adesso arriva una pausa di un paio di settimane in cui si recherà in Spagna per allenarsi con la Lidl-Trek, momento assolutamente necessario visto che nell'ultimo mese si è vista una versione sempre più depotenziata del Thibau di ottobre.

 

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