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A Dunkerque è ancora primavera per Gilbert

09.05.2022 13:11

Re Filippo torna alla vittoria a pochi mesi dal ritiro, conquista la terza tappa e mantiene il primato fino alla fine. Battuti Oliver Naesen e Jake Stewart in classifica generale


Sono 6 le tappe della 66esima edizione della 4 Giorni di Dunkerque, storica corsa a tappe del nord-ovest della Francia. Una serie di numeri che non deve comunque disorientare dalla vera natura della corsa, essenzialmente palcoscenico di ruote veloci e uomini da classiche. Su 6 frazioni, infatti, ben 4 sono riservate ai velocisti, mentre la classifica è plasmata dal tradizionale arrivo di Mont Cassel, al termine di una salita breve in pavè. Fanno discutere in particolare i finali di tappa ritenuti troppo pericolosi a livello planimetrico. Buona la partecipazione al via, con ben 7 formazioni WorldTour e diversi nomi noti nella startlist. Tra i favoriti troviamo infatti Philippe Gilbert (Lotto-Soudal), Niki Terpstra (TotalEnergies), Oliver Naesen (AG2R Citroën), Hugo Hofstetter (Arkéa Samsic) e Jake Stewart (Groupama-Fdj). Nel seguente resoconto sono raccontate in modo sintetico tutte le sei tappe.

Prima tappa: Dunkerque-Aniche
Prima frazione di 164 km quasi interamente pianeggianti, tutto fa quindi pensare ad una conclusione regolata da uno sprint a ranghi compatti. In fuga ci vanno Cyril Barthe (B&B Hotels-KTM), Evaldas Siskevicius (Go Sport Roubaix-Lille Métropole) e Milan Fretin (Sport Vlaanderen-Baloise). Ripresi presto gli attaccanti dalla Lotto-Soudal, si susseguono altri tentativi di evasione, tutti annullati. Come da pronostico il primo vincitore si deciderà in una volata di gruppo. Lo sprint viene preso in prima posizione da Sam Welsford (DSM), mentre Daniel McLay (Arkéa Samsic) ed Arnaud De Lie (Lotto-Soudal) provano a rimontare. In prossimità della linea del traguardo succede però il disastro: Welsford devia verso sinistra la propria traiettoria, McLay, De Lie e molti altri finiscono a terra. La giuria valuta la volata di Welsford scorretta e lo declassa.

La vittoria viene così assegnata ad Arvid de Kleijn (Human Powered Health), giunto appena alle spalle di Welsford, e che ha sopravanzato Jason Tesson (St Michel-Auber 93) e Nils Eekhoff (DSM), rispettivamente secondo e terzo.

Seconda tappa: Béthune-Maubeuge
Un profilo un po’ più mosso rispetto alla prima frazione per la seconda tappa della 4 Giorni di Dunkerque, che misura 185 km. Ci si sposta ulteriormente lontano dalla costa, rimanendo comunque sempre vicinissimo al confine con il Belgio. Profilo comunque non abbastanza mosso da garantire un finale diverso dallo sprint. La fuga di giornata è composta da Samuel Watson (Groupama-FDJ), Ludovic Robeet (Bingoal Pauwels WB), Ángel Fuentes (Burgos-BH), Alex Colman (Sport Vlaanderen-Baloise) ed Evaldas Siskevicius (Go Sport-Roubaix Lille Métropole). Watson in particolare resiste a lungo al ritorno del gruppo fino a 4 km dalla conclusione, grazie all’aiuto di Benjamin Thomas (Cofidis) fuoriuscito dal plotone.

Il finale è un incredibile (e pericoloso) groviglio di rotatorie, spartitraffico e restringimenti stradali. Il gruppo arriva così allungatissimo a giocarsi la volata finale. Un grande lavoro è svolto dagli uomini della St Michel-Auber 93 per lanciare in posizione ottimale il loro velocista Jason Tesson. Le ultime centinaia di metri sono in leggerissima salita e Tesson è bravo a resistere alla rimonta di Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty-Gobert) e Thomas Boudat (Go Sport-Roubaix Lille Métropole), rispettivamente secondo e terzo. Arvid De Kleijn (Human Powered Health) è quarto, ma perde la maglia di leader che va proprio a Tesson.

 Terza tappa: Péronne-Mont Saint Éloi
La terza frazione, di 173 km, comincia a rendere la vita più difficile agli sprinter presenti in gara. Nel finale è infatti da ripetere un circuito contenente lo strappo di Mont Saint Éloi (0,6 km al 4,3%), in cima al quale è posto l’arrivo.  In fuga troviamo il solito Alex Colman (Sport Vlaanderen-Baloise) con Samuel Leroux (Go Sport-Roubaix Lille Métropole) e Kevin Besson (Nice Métropole Côte Azur). Nel finale Alpecin-Fenix e TotalEnergies impostano un grande ritmo per provare a far corsa dura eliminando gli sprinter, ma non ottengono la selezione sperata. Ripresi i battistrada ci si prepara ancora una volta per una volata, anche se atipica, con i treni delle squadre che guadagnano terreno.

Parte lungo Philippe Gilbert (Lotto-Soudal), mentre da dietro prova a rimontare il leader Jason Tesson. Stavolta il giovane francese non riesce nel proprio intento, e Gilbert può tornare ad esultare dopo quasi tre anni, battendo Tesson e Julien Simon (TotalEnergies). Poco più tardi si scopre però che Tesson è stato penalizzato dalla giuria per una scia nei primi chilometri di gara, mentre rientrava in gruppo dopo una foratura. La leadership della classifica generale torna quindi ad Arvid De Kleijn, ma i distacchi restano minimi.

Quarta tappa: Mazingarbe-Aire sur la Lys
Dopo due giornate un po’ più incerte ritorna protagonista un piattone di 180 km, con gli sprinter che pregustano la rivincita. Prendono il largo solo Alexandre Delettre (Cofidis) ed Evaldas Siskevicius (Go Sport-Roubaix Lille Métropole), ma questa prima fuga si rivela essere una bella sorpresa per la classifica generale. Siskevicius infatti, già all’attacco nelle frazioni precedenti, guadagna nei traguardi volanti i secondi di abbuono necessari per balzare al comando della classifica generale. Il gruppo non ha però problemi a ricucire su questo ed un altro tentativo di 4 uomini.

È di nuovo volata a ranghi compatti, ma almeno con un finale planimetricamente più sicuro. Dopo un grande lavoro della Intermarché-Wanty-Gobert per Gerben Thijssen lancia una lunghissima volata Lorrenzo Manzin (TotalEnergies), che viene però rimontato da Lionel Taminiaux (Alpecin-Fenix), Stanislaw Aniolkowski (Bingoal Pauwels WB) e Gerben Thissen. Serve il photofinish per decretare il vincitore tra i 3, ma alla fine il più veloce è Taminiaux su Aniolkowski e Thijssen. Come detto, il fuggitivo Siskevicius passa al comando della classifica generale, ma la sua leadership durerà poco.

Quinta tappa: Roubaix-Cassel
Eccoci alla tappa più attesa, la tradizionale frazione che si conclude in cima a Mont Cassel, con la salita finale in pavé da ripetere ben 8 volte. I fuggitivi della mattinata sono Max Poole (DSM), Maurice Ballerstedt (Alpecin-Fenix), Louis Blouwe (Bingoal Pauwels WB), Andréa Mifsud (Nice Métropole Côte d'Azur), Leo Danès (U Nantes Atlantique) e Alex Colman. La situazione di corsa non è mai stata tuttavia cristallizzata, con diversi contrattacchi che si sono susseguiti dal gruppo. Il più importante tra questi è stato quello ad opera di Samuel Watson (Groupama-Fdj), che nel finale raggiunge e stacca i superstiti in testa alla corsa. Il giovane britannico riesce a restare al comando in solitaria fino a 3 km dall’arrivo, mentre un gruppo abbastanza ridotto inizia l’ultima ascesa a Mont Cassel.

Philippe Gilbert lancia un attacco deciso a 1500 metri dalla conclusione, e in un primo momento sembra poter fare il vuoto. Da dietro rimontano alla grande Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix) ed Oliver Naesen (AG2R Citroën), mentre un altro gruppetto lo farà poco dopo. La volata è lanciata lunga da Naesen, ma Vermeersch è bravo a non perdere la ruota del connazionale e a superarlo negli ultimi metri in ciottolato. Terza posizione poi per Jake Stewart (Groupama-Fdj), mentre Gilbert è quarto. La classifica generale vede ora Gilbert al comando con 4” di vantaggio su Naesen e 5” su Stewart.

Sesta tappa: Ardres-Dunkerque
Si ritorna a Dunkerque per l’ultima tappa, e dall’entroterra alla costa non può essere altro che un’ennesima volata a decidere il vincitore, mentre Gilbert pregusta la vittoria in classifica generale. Gli attaccanti di giornata sono Alexis Renard (Cofidis), Fabian Lienhard (Groupama-Fdj), Robert Stannard (Alpecin-Fenix), Gilles De Wilde (Sport Vlaanderen-Baloise), Juraj Sagan (TotalEnergies), Joris Delbove (St Michel-Auber 93) e Léo Danès (U Nantes Atlantique). Vista la buona qualità presente in fuga, il gruppo non concede troppo margine ai 7, e fatica anche parecchio per riprenderli, cosa che comunque avviene a 7 km dall’arrivo. Gli ultimi chilometri si rivelano essere tecnici ed insidiosi come al solito e Maciej Bodnar (TotalEnergies) prova ad anticipare il probabilissimo sprint. Il polacco è raggiunto a soli 700 metri dalla conclusione, e lo sprint è lanciato presto da Gerben Thijssen. Il belga riesce a resistere ottenendo così la tanto cercata vittoria, secondo Hugo Hofstetter (Arkéa Samsic), terzo Lorrenzo Manzin. Gilbert non ha affanni nel vincere la classifica generale, regalandosi un ultimo successo pochi mesi prima del ritiro.

Di seguito, la classifica finale:

  1. Philippe Gilbert (Lotto-Soudal)

  2. Oliver Naesen (AG2R Citroën) a 4"

  3. Jake Stewart (Groupama-Fdj) a 5"

  4. Benjamin Thomas (Cofidis) a 10"

  5. Baptiste Planckaert (Intermarché-Wanty-Gobert) a 10"

  6. Hugo Hofstetter (Akéa Samsic) a 12"

  7. Lorrenzo Manzin (TotalEnergies) a 13"

  8. Julien Simon (TotalEnergies) a 14"

  9. Romain Cardis (St. Michel-Auber 93) a 16"

  10. Damien Touzé (Cofidis) a 18"

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