
Dal 2027 tetto massimo ai prezzi delle bici da pista: la scelta UCI in vista di Los Angeles
Telai, ruote, manubri, caschi e tute da gara avranno un prezzo massimo: l’UCI vuole più equità e accessibilità verso le Olimpiadi di Los Angeles 2028
L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha approvato una misura che cambierà gli equilibri e il volto del ciclismo su pista: dal 1° gennaio 2027 verranno introdotti tetti massimi di prezzo per l’attrezzatura utilizzata in gara. La decisione, annunciata dal Comitato direttivo dell’UCI dopo la terza sessione ordinaria dell’anno svoltasi durante i Mondiali su strada di Kigali (Ruanda), avrà un impatto diretto sulle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Il comunicato dell'UCI: “Il tetto di prezzo rafforza l'integrità delle competizioni, no a costi proibitivi”
I massimali di prezzo interesseranno telai, forcelle, ruote, manubri ed estensioni, caschi e tute da gara, con l’obiettivo di garantire un accesso equo a tutte le nazioni. L’UCI ha chiarito che i valori precisi dei tetti verranno resi noti in seguito.
Il comunicato spiega che la decisione è stata "raccomandata dalla Commissione Attrezzature e Nuove Tecnologie e dalla Commissione Pista dell’UCI" e che “i tetti di prezzo rafforzano ulteriormente l’integrità delle competizioni evitando costi proibitivi, così che i partecipanti di tutte le nazioni abbiano un equo accesso all’attrezzatura”.
Le nuove regole si inseriscono nel solco tracciato già con i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, quando venne introdotto l’obbligo di registrare l’attrezzatura presso l’UCI e di utilizzarla in competizioni ufficiali diversi mesi prima dei Giochi, per “garantire che tutte le nazioni abbiano accesso alle biciclette e ai loro componenti”.
Il comunicato dell’UCI ha incluso anche altri aggiornamenti tecnici: una revisione delle regole sulla larghezza minima dei manubri, nuove categorie per i caschi e ulteriori dettagli sulle regole di pesatura negli e-sports.
Stop alle biciclette fuori scala per la maggior parte delle nazionali
La decisione sui prezzi, tuttavia, è quella destinata a fare più rumore: negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata su bici da pista estremamente costose, come la Hope/Lotus HB.T utilizzata dal team britannico, simbolo di una tecnologia all’avanguardia ma accessibile solo a pochi.

Con i nuovi limiti, l’UCI vuole evitare che il ciclismo su pista diventi una competizione in cui a fare la differenza sia più il budget massimo delle federazioni che il talento degli atleti. L’appuntamento è fissato al 2027, quando le regole che entreranno in vigore promettono di rendere la pista più equa e sostenibile.