
Il Nerone incendia il Giro d'Italia: Gigante incanta in salita, Longo Borghini è in maglia rosa
La campionessa italiana attacca in discesa con Persico, mette in crisi la Movistar e guadagna 32" su Reusser. L'australiana vince la sua seconda tappa e torna sul podio
Nella tappa regina del Giro d'Italia 2025, la regina della scorsa edizione si riprende la corona. Elisa Longo Borghini torna in maglia rosa dopo una giornata vissuta all'attacco, scuotendo dalle fondamenta le certezze di Marlen Reusser, che finora era sembrata quasi impossibile da scalfire. In una tappa con un arrivo durissimo al Monte Nerone e una serie di altre salite categorizzate, ad aprire la prima crepa è stata un'azione in discesa, con il UAE Team ADQ all'attacco della Movistar, grazie a una monumentale Silvia Persico e alla lettura perfetta della gara della campionessa italiana, che ha scelto di rischiare e ha avuto ragione.
Il Giro non è ancora finito e domani c'è ancora il terreno per controribaltarlo, ma quanto successo è uno snodo cruciale per i valori in campo e per la psiche delle due contendenti, che finora non si erano mai distanziate a vicenda. Sul podio virtuale con loro c'è di nuovo Sarah Gigante, che ha incantanto ancora una volta sul suo terreno preferito, con una scalata da élite mondiale che le è valsa il secondo successo di tappa. Senza il tempo perso in un ventaglio nel bel mezzo di una tappa da velociste, l'australiana della AG Insurance-Soudal potrebbe essere addirittura al comando della corsa, ma con ogni probabilità la maglia rosa rimane un affare per le due atlete più complete. La distanza è ancora minima, ma l'inerzia si è completamente ribaltata.
Giro d'Italia 2025, la cronaca della settima tappa
La tappa più lunga (150 chilometri) e con più dislivello (3600 metri) di questa edizione inizia senza Marianne Vos, non al meglio e senza più occasioni per vincere una tappa. La prima ad andare in fuga dopo la partenza da Fermignano è la sua compagna Mijntje Geurts (Team Visma Lease a Bike), che si avventura in solitaria e riesce a prendere un vantaggio abbastanza ampio.
Sul gpm di seconda categoria di Moria (2.5 km all'8%), la prima di tre salite categorizzate che precedono quella finale, Usoa Ostolaza (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi) va all'attacco per riprendersi la maglia azzurra. Insieme alla basca c'è anche Shirin van Anrooij (Lidl-Trek), ieri risalita in undicesima posizione a quattro minuti da Reusser.
La vincitrice del primo Tour de l'Avenir riesce a guadagnare tanto da essere a lungo maglia rosa virtuale, mentre Ostolaza scavalca Sarah Gigante (AG Insurance-Soudal) in classifica scalatrici già con i punti in cima a Passo La Croce. Le due vanno a riprendere Geurts a circa 60 chilometri dall'arrivo, quando il loro vantaggio sul gruppo supera i cinque minuti. Alle loro spalle si muove anche Célia Gery (FDJ-SUEZ), che non riesce però a tornare sulla testa della corsa.
Dietro è soprattutto AG Insurance-Soudal a fare l'andatura, mentre ai -29 Van Anrooij saluta le compagne di fuga e prosegue in solitaria, scattando in un tratto in salita non categorizzato. Il suo vantaggio è ancora di tre minuti, un margine buono sia per la tappa che per risalire la classifica generale.
Dopo qualche chilometro di salita abbastanza regolare, c'è l'ultimo tratto di discesa di tutta la tappa, dove UAE Team ADQ va all'attacco della maglia rosa. Silvia Persico esce più forte di tutte da una serie di curva, scortando la sua capitana Elisa Longo Borghini. Con loro c'è anche Liane Lippert, che prova ad agire in copertura per favorire Reusser. Dietro Movistar ha ancora tre gregarie da spendere, ma non riesce a chiudere il buco nei chilometri pianeggianti che portano ai piedi del Monte Nerone.
Persico mette in campo tutto quello che ha per tenere vivo il tentativo, con il distacco che sale a 25" all'approccio dell'ascesa finale. Dopo altri tre chilometri e mezzo di lavoro encomiabile della compagna, Longo Borghini inizia la sua cronoscalata verso la maglia rosa, staccando quasi subito Lippert. La tedesca torna indietro ad aiutare la squadra, che ha ancora Paula Patiño e Mareille Meijering a supportare Reusser.

La squadra spagnola trova un po' di aiuto anche da AG Insurance, e la maglia rosa rimane apparantemente calma nella pancia del gruppo, mentre il ritardo dalla sua rivale principale sale fino a cinquanta secondi. Gli ultimi 7 chilometri sono quelli più duri, e proprio qui anche Meijering esaurisce il suo lavoro. Reusser però mostra ancora indecisione, segno di una gamba non scintillante come quella che ha sempre avuto finora.
Ne può approfittare Sarah Gigante, che si alza sui pedali e prova ad andarsene da sola come fatto a Pianezze. L'australiana riesce subito a fare la differenza, mettendo nel mirino anche una possibile seconda vittoria di tappa. Nel frattempo, Longo Borghini riprende Van Anrooij a 4.5 chilometri dalla vetta, staccando quasi subito la ex compagna di squadra.
La maglia azzurra è solo un paio di tornanti più indietro, e ai -3 riesce a raggiungere la campionessa italiana. Dietro c'è Barbara Malcotti (Human Powered Health) a tirare il gruppo inseguitore, composto da Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM zondacrypto), Isabella Holmgren (Lidl-Trek), Urška Žigart (AG Insurance-Soudal) e completato dalla maglia rosa, mentre perde contatto Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck). Nel momento in cui si forma la coppia di testa, il distacco è ancora di 50".
La situazione cambia ancora qualche centinaio di metri dopo, perché Gigante ha un altro passo e si invola verso la vittoria in solitaria. Per Longo Borghini inizia il momento più difficile anche sul piano psicologico, ma anche dopo essere stata staccata l'obiettivo rimane fisso sulla classifica. La sua azione è meno efficace ma ancora più che competente, mentre Reusser si porta al comando nel gruppetto solo negli ultimi due chilometri, cercando di ridurre il più possibile il distacco.
Assolutamente impossibile contenere il distacco da una incontenibile Sarah Gigante, che si prende anche il secondo arrivo in salita e torna sul podio virtuale. L'australiana vince con 45" su Longo Borghini, che aggiunge i sei secondi di abbuono al distacco inflitto su strada a Reusser. La maglia rosa chiude infatti in quarta posizione, passata nel finale da Holmgren, e distante 1'17" dalla vincitrice.
Il conto è presto fatto: Elisa Longo Borghini torna in maglia rosa, con 22" su Reusser e 1'11" su Gigante. Per quanto riguarda il resto della top ten, Rooijakkers mantiene la quarta posizione a 2'55", mentre Niedermaier è quinta e mantiene 47" su Holmgren nella lotta alla maglia bianca. Anna van der Breggen arriva a 2'48" e perde tre posizioni, mentre Malcotti sale in nona posizione. Tutto aperto anche per la maglia azzurra, con Ostolaza davanti a Gigante per un punto.
Per entrambe le contendenti è un momento cruciale e con grande impatto emotivo, ma il Giro non è ancora chiuso. Domani si chiude sul circuito mondiale di Imola, con quattro passaggi sulla Gallisterna su cui provare a sferrare le ultime mosse.