
Le proteste pro-Palestina mettono a rischio anche il Giro dell'Emilia
Il collettivo bolognese Làbas e altre realtà cittadine chiedono l'esclusione della Israel-Premier Tech dalla corsa del 4 ottobre, pena la sua interruzione
Come la Vuelta a Espana, anche l'edizione 2025 del Giro dell'Emilia, in programma il prossimo 4 ottobre con partenza da Mirandola e arrivo sul tradizionale traguardo sul Colle della Guardia, a Bologna, rischia di essere pesantemente condizionata, se non definitivamente compromessa, dalle proteste pro-Palestina e contro il genocidio in corso da più di due anni a Gaza. Ad annunciare il blocco del passaggio della corsa da Bologna, qualora non venisse esclusa dalla stessa la Israel-Premier Tech, sono stati il Collettivo Làbas Bologna, insieme a TPO - Municipio Sociale, LUnA - Laboratorio Universitario di Autogestione e Hic Sunt Leones - Football Antirazzista.
“Se ci sarà la Israel, bloccheremo la corsa”
Il comunicato, pubblicato nel primo pomeriggio di mercoledì, non lascia spazio a interpretazioni: “Chiediamo al comitato organizzatore, all'Assessorato Turismo Commercio Sport della Regione Emilia-Romagna, al Comune di Bologna e alla Città metropolitana di Bologna di prendere posizioni chiare, eliminando il patrocinio istituzionale ed escludendo la partecipazione della Israel Premier Tech. Se questo non avverrà, noi bloccheremo il passaggio della squadra israeliana respingendo la loro partecipazione, come è successo alla Vuelta in Spagna”.
Insomma, se la Israel verrà esclusa dalla corsa, la stessa potrà avere luogo senza alcun problema, altrimenti non avrà luogo. “A Bologna come a Madrid”, recita il volantino allegato al comunicato, con le 13:00 indicate come orario per la manifestazione di protesta e blocco della squadra israeliana - e, di conseguenza, della corsa.

Anche il Comune di Bologna chiede l'esclusione della Israel
Comune di Bologna, Questura del capoluogo emiliano e GS Emilia si sono già allertate per cercare una soluzione che salvaguardi la corsa. Come in Spagna, i manifestanti non troveranno ostilità nell'amministrazione comunale, tutt'altro, come testimoniato dalla dichiarazione dell'Assessora comunale allo Sport Roberta Li Calzi, pubblicata poco dopo il comunicato di Làbas: “Siamo contrari - si legge - alla partecipazione di una squadra israeliana al Giro dell'Emilia in un momento come questo, dove il governo di Israele si sta macchiando di gravi crimini contro la popolazione civile nella Striscia di Gaza”.
“Non è una posizione contro gli atleti - prosegue il comunicato - ma non possiamo accettare che una squadra legata a quello stesso governo possa prendere parte a una manifestazione sportiva, che per sua natura rappresenta valori diametralmente opposti. Chiediamo pertanto agli organizzatori del Giro dell'Emilia di escludere dalla manifestazione il team israeliano Premier Tech”. Il Comune di Bologna, quindi, è la prima amministrazione italiana a chiedere formalmente l'esclusione di una squadra israeliana da una manifestazione sportiva, per quanto sta accadendo in Terra Santa.
Tutto fa pensare che, alla fine, gli organizzatori del Giro dell'Emilia accoglieranno queste richiesta, escludendo la Israel per causa di forza maggiore e tutelandosi dal rischio di non vedersi più riconosciuto il patrocinio per la corsa, fondamentale per la sopravvivenza della stessa. La decisione potrebbe già essere comunicata giovedì, dopo l'incontro in programma in Questura tra tutte le parti in causa.

