Davide Ballerini vince la Coppa Bernocchi 2022 © Quick-Step Alpha Vinyl - GettySport
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Quelli del Wolfpack legnano tutti a Legnano

Davide Ballerini vince la Coppa Bernocchi dopo una gara d’attacco della Quick-Step Alpha Vinyl. Corbin Strong e Stefano Oldani sul podio di giornata

03.10.2022 17:10

Il diradarsi del calendario in queste ultime battute di 2022 ha sicuramente facilitato la cosa, ma certo fa specie pensare che dopo il Mondiale di Remco Evenepoel la Quick-Step Alpha Vinyl sia stata un’intera settimana senza vittorie… riflessioni che si fanno quando una squadra si abitua troppo bene, e quella guidata da Patrick Lefevere è senza dubbio una delle più costanti nei risultati: 47 vittorie con quella ottenuta oggi a Legnano da Davide Ballerini, che succede nell’albo d’oro della Coppa Bernocchi a (tanto per cambiare) un compagno: proprio Remco.

Il 28enne nato a Cantù ha fatto valere il proprio spunto veloce per finalizzare il gran lavoro svolto dai suoi compagni (in particolare da un tarantolato Julian Alaphilippe, sempre nel vivo dell’azione) e cogliere la seconda affermazione personale di una stagione in cui ha forse ottenuto meno di quanto sperasse, solo una tappa al Tour de Wallonie prima di questa gioia autunnale che gli farà se non altro passare delle buone vacanze quando tra qualche giorno staccherà la spina. Di sicuro il successo di questo pomeriggio è stato chiarissimo e meritato.

La 103esima Coppa Bernocchi si è snodata lungo un percorso di 190.7 km con partenza e arrivo a Legnano e il circuito della Valle Olona col Piccolo Stelvio (o Morazzone) da ripetere 7 volte. Bella giornata di sole, e dopo 1 km erano già a prendere aria quattro fuggitivi: Jon Barrenetxea (Caja Rural-Seguros RGA), Francisco Muñoz (Eolo-Kometa), Alan Jousseaume (TotalEnergies) e Giulio Masotto (Corratec). Il quartetto ha raggiunto un vantaggio massimo di 7’40” al km 45 (ai -145), quindi è stata la Bardiani-CSF a lavorare sodo per ridurre il gap dai battistrada. Tra questi ultimi (anzi: tra questi primi!) Masotto si è staccato ai -85 al quarto passaggio dal Piccolo Stelvio, negli stessi istanti in cui il gruppo vedeva la Quick-Step Alpha Vinyl dare una prima sgasata insieme a Movistar e Groupama-FDJ, col risultato di abbattere il gap dai primi e provocare un primo frazionamento del plotone.

Il team belga ha ripreso il discorso al giro successivo, ai -70, producendo la controevasione di 14 uomini: Julian Alaphilippe, Ilan Van Wilder e Mikkel Honoré (Quick-Step), Miguel Ángel López (Astana), Ion Izagirre (Cofidis), Romain Grégoire (Groupama), Matteo Trentin, Diego Ulissi e Marc Hirschi (UAE Emirates), Natnael Tesfatsion (Drone Hopper-Androni), Einer Rubio e José Joaquín Rojas (Movistar), Corbin Strong (Israel-Premier Tech) e un altro che mai si seppe.

Intanto davanti si staccava Muñoz ai -51, al sesto passaggio sul Piccolo Stelvio, contestualmente all’attacco di Alaphilippe dal gruppetto inseguitore; con l’ex iridato si sono mossi Rubio e Hirschi, e il terzetto ha raggiunto Jousseaume e Barrenetxea ai -48; poco dopo sono rientrati diversi altri corridori del gruppetto (tra gli altri Trentin e Ulissi), quindi tutto era da rifare, e tutto è stato rifatto: Julian ha insistito coi suoi attacchi, prima ai -45, poi di nuovo ai -42, ma di fatto il francese si ritrovava sempre con alcune zavorre (nel senso buono del termine) alla ruota. Più facile è stato per Rubio promuovere un contrattacco sulla salita di San Pancrazio ai -39: con il colombiano della Movistar si sono mossi Ulissi, Van Wilder e un inesauribile Jousseaume.

Il quartetto ha messo insieme 40″ di vantaggio, toccati ai -34 ai piedi dell’ultimo Piccolo Stelvio; il problema per i primi era che Alaphilippe non aveva intenzione di starsene con le mani in mano, e infatti Julian è ripartito in salita, talmente bene che solo Hirschi l’ha tenuto, mentre Izagirre e Grégoire alla lunga sono rimbalzati. L’effetto immediato dell’azione dell’ex Campione del Mondo è stato di abbattere il gap dai primi a 15″, ma poi subito dopo la salita ai -32 la sua azione si è un po’ appannata e sono rientrati i citati Izagirre e Grégoire e pure l’altro Quick-Step Honoré.

La situazione a questo punto vedeva i primi non credere più nella propria azione, i secondi pronti a piombare su di essi ai -29, e il gruppo – tirato dalla Alpecin-Deceuninck – in forte recupero e con la prospettiva di non dover affrontare altre salite sul percorso, a parte lo strappetto di Ceppine in uscita dal circuito ai -24. Proprio qui su questa poco percettibile rampetta si stava per consumare il ricongiungimento, ma sul più bello sono ripartiti in sei, di nuovo Alaphilippe e Hirschi con Van Wilder, e con Strong, Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers) e Alessandro Covi (UAE) sopraggiunti dal gruppo; poco dopo è rientrato pure Stefano Oldani (Alpecin), il gruppetto ha tenuto per un po’ un margine di 10-13″ ma era arduo pensare a quel punto di sfuggire alla legge dello sprint.

E infatti, nonostante un ultimo tentativo di contrattacco dalla fuga con Covi, Strong e Van Wilder ai -12, l’azione è stata annullata ai -8.5, dopo che sul terzetto erano poco prima rientrati – anticipando il resto del gruppo – ancora Narváez, Paul Ourselin (TotalEnergies) e Dries Devenyns (Quick-Step). Da lì alla fine non c’è stata altra prospettiva che lo sprint di quella sessantina di uomini che componevano il plotone principale. La Quick-Step ha ancora lavorato ma in maniera un po’ discontinua, nel senso che ha presidiato le prime posizioni fino ai 1500 metri salvo poi lasciare il campo agli UAE che facevano un signor treno per Trentin.

Alla ruota di Matteo c’era però quello che era a quel punto l’uomo forte del Wolfpack, ovvero Davide Ballerini. E il canturino non ha fatto sconti, uscendo fortissimo al centro del largo viale d’arrivo e imponendosi nettamente su Corbin Strong e sul rimontante Stefano Oldani; Trentin si è dovuto accontentare del quarto posto davanti a Iván García Cortina (Movistar), Robert Stannard (Alpecin), Christian Scaroni (Astana), Davide Bais (Eolo), Andrea Vendrame (AG2R) e Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost); fuori dai 10 Carlos Barbero (Lotto Soudal) e – attenzione! – Gianni Moscon, il cui 12esimo posto rappresenta il miglior piazzamento stagionale di un 2022 non da dimenticare, ma da buttare direttamente nell’indifferenziato. Il trentino dell’Astana sente odore di Lombardia, chissà…

Prima delle Foglie Morte di sabato si correranno in settimana due belle classiche italiane come la Tre Valli Varesine, in programma domani, e il Giro del Piemonte previsto giovedì. Ultime occasioni per lasciare un segno, per chiudere in bellezza la stagione, per strappare un contratto per l’anno prossimo… non ci sembra vero ma il calendario delle gare sta per esaurirsi un’altra volta, per cui queste corse finali hanno un valore marginale altissimo: passate queste, toccherà aspettare gennaio per tornare a respirare la strada, e tre mesi non passano poi così velocemente.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!