Mads Pedersen batte Edoardo Zambanini a Matera © Sito ufficiale Giro d'Italia
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Mads-tera: Pedersen resiste al ritorno di Zambanini e vince anche a Matera

Il danese - pilotato da un sensazionale Vacek - va in difficoltà sull'ultima salita e rientra e lancia una volata lunghissima, tirando il collo a Pidcock. Il giovane corridore di casa Bahrain rimonta dalle retrovie, ma si inchina alla maglia rosa per

14.05.2025 18:01

Le volate lunghe ed estenuanti: il piatto preferito di Mads Pedersen. Che, dopo aver dominato la scena in Albania, aggiunge alla sua collezione anche il traguardo di Matera dopo un finale particolarmente vivace, in cui il 29enne danese (53 vittorie da professionista) ha seriamente rischiato di perdere contatto dal gruppo dei migliori per poi rientrare di prepotenza nell'ultimo chilometro. Scortata da Matthias Vacek - il migliore in campo, almeno a parere di chi scrive - la maglia rosa in carica è partita ai 300 metri dalla linea bianca. Sulla sua ruota si è subito portato Tom Pidcock, che ha provato invano ad affiancare il danese per poi chiudere alle spalle di un ottimo Edoardo Zambanini, risalito di prepotenza dalle retrovie. La rimonta a fil di transenne del trentino si ferma a mezza ruota dalla gloria, che sarebbe stata doppia, considerato lo stato di grazia del campione nordico. 

La cronaca della 5ª tappa del Giro d'Italia

La carovana del 108° Giro d'Italia si concede un'altra puntata a Sud prima di risalire a passo spedito la penisola: la 5ª tappa della «festa di maggio» (Ceglie Messapica-Matera, 151 km) procede tranquilla per quasi 100 km, in cui si attraversano le province di Brindisi e Taranto, prima di addentrarsi nella Murgia materana, dove sono concentrate le principali insidie del giorno. Doppiato il Red Bull KM di Bernalda - posizionato ai -53 dal traguardo - il gruppo avanza verso Nord per affrontare la salita di Montescaglioso (un GPM di 4ª categoria molto più impegnativo di quanto non dicano i freddi numeri: poco meno di 3 km all'8,4% di media che si arrampicano fino al 14%), posizionata a 28 km dalla città dei Sassi. Poco prima di entrare in città, il menu propone la salita che conduce al Castello Tramontano (5,6 km che sfiorano il 5%). Una puntata sull'Appia precede il punto-chiave della corsa: una salita di 700 metri al 6,3% medio con un tratto al 10%, perfetto per anticipare la possibile volata in Via Dante Alighieri. Ultimi 300 metri su un rettilineo in costante salita, dove hanno già brindato John Degenkolb e Arnaud Démare.

Subito dopo la partenza, entrano in azione gli italiani Davide Bais (Polti VisitMalta) e Giosuè Epis (Arkéa-B&B Hotels), presto raggiunti da un loro connazionale, Lorenzo Milesi (Movistar). I tre di testa accumulano un margine di 2'37" ai -130 sugli inseguitori, trainati da un altro azzurro, Jacopo Mosca (Lidl-Trek), a sua volta “scortato” dai Red Bull-BORA-Hansgrohe. Sia i battistrada, sia il resto della compagnia procedono a buona andatura sulla Statale 106, dove si registra soltanto una caduta degli italiani Filippo Magli (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Alessandro Pinarello (VF Group): entrambi risaliranno velocemente in sella.

Sebbene il distacco sia ormai ridotto al di sotto del minuto e mezzo, i tre di testa riescono comunque ad assicurarsi i punti degli sprint intermedi di Massafra e Ginosa Marina e gli abbuoni del Red Bull KM di Bernalda, dove transita per primo Davide Bais. Ed è proprio il trentino a rilanciare l'azione ai -41 da Matera, portandosi dietro il solo Milesi. La coppia al comando riprende decisamente slancio, al punto che il vantaggio supera nuovamente la soglia dei 2' (2'16" ai -37, per la precisione). A quel punto, entrano in azione i Lidl-Trek, che imprimono una decisa accelerazione sulle prime rampe della salita di Montescaglioso per scremare il lotto delle ruote veloci. I primi a perdere contatto sono gli sprinter puri: tra di essi, il belga Milan Fretin (Cofidis), l'irlandese Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale), l'italiano Matteo Moschetti (Q36.5) e gli olandesi Olav Kooij (Visma-Lease a Bike) e Maiken Zijlaard (Tudor). In difficoltà anche il vincitore della tappa di Lecce, l'olandese Casper Van Uden (PicNic PostNL), che tenterà invano di rientrare sul gruppo della maglia rosa in compagnia di una dozzina di corridori, tra cui l'italiano Giovanni Lonardi (Polti VisitMalta). Poco prima di scollinare, avanzano gli uomini della UAE Emirates-XRG, pilotati dall'australiano Jay Vine (UAE Emirates-XRG). Una nuova accelerazione che non solo riduce il divario dalla testa della corsa - ridotto a circa 1' in cima alla salta - ma appesantisce anche le gambe del belga Wout van Aert (Visma), che sarà costretto a rincorrere per qualche chilometro il gruppo principale al pari del tedesco Max Kanter (XDS-Astana).

Nel frattempo, Davide Bais e Milesi arrivano alle porte di Matera con un vantaggio ormai simbolico su chi insegue: 30" ai -15 dalla linea bianca. Il riaggancio è ormai alle porte e si concretizza poco prima di imboccare l'ascesa al Castello Tramontano. Gli UAE Emirates - spalleggiati in un primo momento dai Movistar - presidiano la testa del gruppo dai -12 ai -6 prima di cedere il passo agli EF EasyPost, ai Free Palestine e ai Lidl sulla circonvallazione che riporta i corridori a Matera. Altre due defezioni di peso prima di affrontare la temuta rampa di Via San Vito: si staccano l'italiano Christian Scaroni (XDS) e un rassegnato van Aert. 

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Il gruppo dei migliori affronta gli ultimi chilometri della tappa di Matera © Sito ufficiale Giro d'Italia

Lo sloveno Primoz Roglic (Red Bull-BORA-Hansgrohe) azzarda un'accelerazione in salita, subito rintuzzata dal ceco Mathias Vacek (Lidl). Il passo della maglia bianca è così sostenuto che la maglia rosa, il danese Mads Pedersen (Lidl), rischia seriamente di sfilarsi. Tuttavia, l'iridato di Harrogate 2019 riuscirà comunque a non perdere contatto dal gruppo dei migliori, approfittando anche di un tratto in discesa che agevola anche un'effimera sortita dell'italiano Damiano Caruso (Bahrain-Victorious). Vacek è ancora davanti quando i primi si accingono a imboccare l'ultima curva e la rampa conclusiva: alla sua ruota c'è proprio Pedersen, che lancia la sua progressione ai 300 metri, portandosi dietro il britannico Thomas Pidcock (Q36.5) e il venezuelano Orluis Aular (Movistar). Il bicampione olimpico di mountain bike prova ad affiancare Pedersen ai 150 metri, ma senza successo. Sembra fatta per il capoclassifica che, tuttavia, deve rintuzzare la prepotente risalita dell'italiano Edoardo Zambanini (Bahrain): il trentino risale sulla sinistra, supera a doppia velocità il connazionale Filippo Fiorelli (VF Group), Aular e Pidcock e affianca Pedersen che, tuttavia, prevale per mezza ruota, conquistando così il suo terzo successo in cinque giorni di corsa.

Ricapitolando: il danese conquista il suo 7° successo stagionale davanti a Zambanini, Pidcock, Aular e Fiorelli. A seguire l'australiano Michael Storer (Tudor), il francese Quentin Pacher (Groupama), il colombiano Brandon Rivera (INEOS Grenadiers), il già menzionato Caruso e il messicano Isaac Del Toro (UAE Emirates).

Pedersen incassa altri 10" di abbuono e, pertanto, si presenterà al via della Potenza-Napoli (la tappa più lunga della corsa rosa versione 2025) con 17" su Roglic e 21" su Del Toro.

L'ordine d'arrivo

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Ds Visma: “la condizione di Van Aert sta migliorando. Siamo fiduciosi”
Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20