
Israel-Premier Tech out dalla Vuelta? Il CPA si riunisce, ma ...
Rappresentanti delle squadre, organizzatori e CPA si sono riuniti prima dell'11^ tappa: al momento si corre senza alcuna esclusione
Questa Vuelta a España 2025 ha visto già diversi episodi di solidarietà nei confronti della Palestina da parte di manifestanti. Durante la cronosquadre, ad esempio, l'Israel-Premier Tech, che abbiamo deciso di rinominare Free Palestine per scelta redazionale, è stata ostacolata, tanto da costringere i commissari di gara a ridare alla squadra bloccata 15", persi proprio per sgomberare la strada.
L'appello di Simone Petilli
Non solo, perché nella giornata di martedì 2 settembre c'è stata un'ulteriore protesta, che ha portato alla caduta di Simone Petilli, corridore italiano della Intermarché-Wanty, espressosi a riguardo anche sul proprio profilo ‘X’: “Capisco che non sia una bella situazione, ma ieri ho avuto un incidente a causa di una protesta sulla strada. Per favore, siamo solo ciclisti e stiamo facendo il nostro lavoro, ma se si continua così la nostra sicurezza non è più garantita e ci sentiamo in pericolo. Vogliamo solo correre! Per favore”. Vicenda sulla quale per altro è intervenuto anche Adam Hansen.
La situazione in gara
Ebbene, secondo quanto riportato dal collega Daniel Friebe, nella giornata odierna, prima del via dell'11^ tappa, con partenza ed arrivo a Bilbao, c'è stata una riunione tra i rappresentati della squadre, il CPA e gli organizzatori della Vuelta a España. Diversi team, infatti, avrebbero espresso la propria preferenza per l'esclusione/ritiro della Free Palestine, soprattutto per una questione di sicurezza.

Ad esporsi è stato Elia Viviani, corridore della Lotto, che ha spiegato come il gruppo avrebbe continuato a gareggiare solamente finché le proteste fossero state pacifiche. Se, invece, la situazione dovesse degenerare, allora il plotone riconsidererebbe il tutto. Allo stesso tempo l'azzurro ha sottolineato come il CPA non avrebbe chiesto alla Free Palestine di ritirarsi perché non c'è l'intenzione di mettersi contro i colleghi. Addirittura Daniel Friebe parla di insulti ricevuti in chat dai corridori della squadra in questione per il loro presunto orientamento politico.
La situazione, comunque, è la seguente. L'11^ tappa, con partenza ed arrivo a Bilbao, ha preso il via e andrà avanti finché non ci sarà una protesta o un ostacolo da parte dei manifestanti pro-Palestina. Qualora questa dovesse avvenire, si riconsidererà il tutto, ma la tendenza, a quanto pare, è quella di non escludere la Free Palestine a priori, anche per una questione di ‘rispetto’ per i colleghi. Se l'incolumità del plotone non dovesse essere garantita, però, potrebbero arrivare decisioni anche forti.