
Vuelta, Vingegaard offre un gelato al Limon(e) a Ciccone: tappa e maglia rossa per il danese
Il capitano della Visma-Lease a Bike brucia sulla linea bianca l'abruzzese, che aveva lanciato una volata lunga. 3° un brillante Bernal. Tiberi perde 21" dagli uomini di classifica
Una stoccata all'intera concorrenza, nonostante un piccolo incidente di percorso poco prima della salita finale: Jonas Vingegaard si issa subito sul trono della Vuelta di Spagna, aggiudicandosi la volata in salita di Limone Piemonte. Il 29enne danese - finito a terra ai -25 dal traguardo con alcuni dei suoi compagni di squadra - è riuscito a rintuzzare la progressione di Giulio Ciccone, che aveva lanciato il suo sprint ai 150 metri, beffando il capitano della Lidl-Trek proprio sulla linea bianca. Tappa e maglia rossa per Vingo in una giornata che ha riportato in quota David Gaudu ed Egan Bernal, rispettivamente 3° e 4°. Com'era ampiamente prevedibile, il primo traguardo in quota della corsa non ha generato particolari distacchi: tutti gli uomini di punta hanno lasciato sul terreno non più di un paio di secondi. Un'inezia, con tutte le montagne ancora da scalare fino a metà settembre.
La cronaca della 2ª tappa della Vuelta di Spagna
Doppiata la tappa inaugurale, l'edizione 2025 della Vuelta a España sale di tono con l'arrivo in quota a Limone Piemonte (Cuneo) dopo 159,5 km di corsa. Prima di raggiungere la salita finale (2ª categoria, 9,8 km al 5,1% medio), il percorso propone qualche timida divagazione per le Langhe che, in ogni caso, non dovrebbe lasciare tracce. Benché la scalata a 1383 metri della località ai piedi delle Alpi Marittime sia tutto sommato pedalabile, gli ultimi 2 chilometri - nei quali la strada si arrampicherà fino al 10% - potrebbero creare i primi distacchi tra gli uomini di classifica.
Prima di partire da Alba (Cuneo), l'intera carovana omaggia la memoria del 17enne spagnolo Iván Meléndez Luque, vittima di un terribile incidente nella seconda tappa della Vuelta a la Ribera del Duero. La fuga del giorno salpa dopo poche centinaia di metri: all'attacco il ceco Jakub Otruba (Caja Rural-Seguros RGA), lo sloveno Gal Glivar (Alpecin-Deceuninck) e il tedesco Nico Denz (Red Bull-BORA-Hansgrohe), raggiunti a strettissimo giro dal belga Liam Slock (Lotto). Dopo qualche chilometro di tiepida battaglia, il resto della compagnia lascia fare, concedendo ai quattro un margine che arriverà a toccare i 2'30". Tuttavia, dopo una decina di chilometri dal via, Denz si sfila, aspettando a passo tranquillo il rientro del gruppo della maglia rossa, il belga Jasper Philipsen (Alpecin). Il suo posto sarà preso dallo spagnolo Sinuhé Fernández (Burgos Burpellet-BH), che completerà la sua rincorsa ai -130 dal traguardo. Da quel momento in avanti, i quattro fuggitivi viaggeranno costantemente tra il 1'30" e i 2' di vantaggio sugli inseguitori, pilotati dai Q36.5, al servizio del britannico Tom Pidcock (Q36.5), con gli Alpecin costantemente a ruota.

Il quartetto procede compatto fino ai -45 da Limone Piemonte: in un tratto di strada particolarmente impegnativo, Otruba allunga in compagnia di Glivar, lasciandosi alle spalle Slock - che riuscirà comunque ad accodarsi nella successiva discesa - e Fernández, quest'ultimo provato dai chilometri spesi all'inseguimento dei battistrada. L'accelerazione in testa alla corsa riporta il vantaggio al di sopra della soglia dei 2': 2'17" da difendere a ridosso degli ultimi 40 chilometri, che si disputeranno sotto una pioggia particolarmente intensa. Il maltempo metterà fuori gioco il francese Guillaume Martin Guyonnet (Groupama-FDJ), caduto in discesa e costretto perciò al ritiro. Più avanti, invece, finirà a terra il neozelandese George Bennett (Free Palestine). Seppure dolorante, l'ex vincitore del Gran Piemonte riuscirà comunque a rimettersi in strada.
Con il passare dei chilometri, la pioggia battente diventa un'insidia sempre più concreta: in uscita da una rotonda, una scivolata di un Q36.5 innesca una caduta che coinvolge una decina di corridori, in maggioranza della Visma-Lease a Bike. Tra di essi, ci sono il danese Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) e il francese Axel Zingle (Visma-Lease a Bike). Se il capitano dei gialloneri riuscirà velocemente a risalire in bici, il transalpino avrà bisogno dell'assistenza del personale medico per tornare in sella. A terra anche l'olandese Tim van Dijke (Red Bull) e lo spagnolo Carlos Canal (Movistar): entrambi guadagneranno nuovamente le ruote del gruppo.
Gli incidenti di percorso alle loro spalle consentono ai tre attaccanti di prolungare la loro azione fino ai piedi della salita finale, dove si affacciano in testa al gruppo le squadre degli uomini di classifica: la UAE Emirates-XRG, al servizio dello spagnolo Juan Ayuso (UAE Emirates-XRG) e il portoghese João Almeida (UAE Emirates) e la Lidl-Trek, schierata intorno all'italiano Giulio Ciccone (Lidl-Trek), imitate da Groupama-FDJ e PicNic PostNL. Più defilata, invece, la Visma dopo la caduta ai -25.
Mentre la fuga si sfalda definitivamente - l'ultimo ad arrendersi sarà Slock, raggiunto a 5700 metri dalla linea bianca - prosegue il lavoro dei treni per scortare i big nel primo tratto della salita di Limone Piemonte. Visma e INEOS Grenadiers - in gara con il campione nazionale colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers) e il monegasco Victor Langellotti (INEOS) - pilotano un gruppo ancora numeroso in direzione del tratto più duro della salita, dove si affacciano anche i Lidl-Trek: prima il francese Julien Bernard (Lidl-Trek), poi l'italiano Andrea Bagioli (Lidl) si mettono a disposizione di Ciccone. I preparativi per la volata proseguono anche dopo il triangolo rosso: il lombardo cede il passo al connazionale Giulio Pellizzari (Red Bull), che rimane al comando fino ai 600 metri, quando parte dalle retrovie lo spagnolo Marc Soler (UAE Emirates). Tuttavia, lo statunitense Sepp Kuss (Visma) piomba subito su di lui. L'attesa per questa volata in salita finisce ai 300 metri, quando parte Ciccone. L'abruzzese lancia bene la sua progressione e si presenta sul breve rettilineo finale ancora in testa, ma alla sua sinistra piomba Vingegaard, che lo brucia proprio sulla linea d'arrivo. 4° successo stagionale (il 39° in massima serie) per il danese davanti a Ciccone e al francese David Gaudu (Groupama-FDJ). 4° un ottimo Bernal, l'ultimo dei piazzati con lo stesso tempo del vincitore. A 2" gli altri uomini di punta: Almeida, l'austriaco Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale), l'australiano Jai Hindley (Red Bull), Ayuso, lo statunitense Matteo Jorgenson (Visma) e Pidcock. Attardato l'italiano Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), che ha lasciato sul piatto 21".
Vingo è anche il nuovo titolare della maglia rossa con 4" su Ciccone e 6" su Gaudu.
A Ceres un arrivo a tutta birra
La Grande Salida dal Piemonte si concluderà lunedì con la 3ª tappa, che si correrà quasi interamente in provincia di Torino: partenza da San Maurizio Canavese, arrivo a Ceres dopo 134,6 km particolarmente movimentati. Dopo una prima parte avara di spunti, la carovana affronterà dopo 65 km il primo GPM della giornata: Issiglio (Morris), un 2ª categoria di 5,5% che salgono al 6,5% di media, con un breve tratto al 9,5% nella prima parte. Di lì in avanti, il percorso concede ben poche occasioni per respirare: un saliscendi dopo l'altro, si arriva nell'abitato di Germagnano, dove la strada inizierà costantemente a salire fino al traguardo, posizionato in cima a una rampa di 2200 metri al 3,6%, valida per la classifica degli scalatori. Nonostante le pendenze all'apparenza modeste, gli ultimi 300 metri superano il 7%.
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