
Jarno Widar torna al comando del Giro Next Gen. Finn secondo sul Maniva
Il belga ha la meglio nel primo arrivo in salita e torna in maglia a un anno di distanza. Ottima risposta per l'italiano della Red Bull, Nordhagen attacca ma cede nel finale
Ancora lui. A un anno di distanza, di nuovo alla terza tappa e al primo arrivo in salita, Jarno Widar torna a vestire la maglia rosa al Giro d'Italia Next Gen, lasciando subito il segno in una delle giornate cruciali per la vittoria finale. Il belga della Lotto ha fatto vedere ancora una volta di avere uno spunto veloce difficilmente pareggiabile per tutti gli altri scalatori della categoria, con cui è risucito a imporsi nuovamente.
In cima Passo del Maniva (13.2 km al 6.9%), il grande avversario del vincitore uscente è stato Lorenzo Finn, che ha dato prova di grande qualità in salita e personalità. Al primo anno nella categoria under 23, l'italiano della Red Bull-BORA-hansgrohe studia già da capitano di una squadra di alto livello, che ha piazzato altri due uomini in top ten dopo aver riaperto la corsa in suo favore, andando a stoppare l'attacco di Jørgen Nordhagen, l'altro grande favorito.

Giro Next Gen 2025, la cronaca della terza tappa
A sei anni di distanza dall'ultima volta (vinse Andrés Camilo Ardila, poi vincitore anche della generale), il Giro d'Italia Under 23 torna sul Passo del Maniva, con una tappa di 144 chilometri e poco più di 2500 metri di dislivello. La prima metà del percorso è quasi completamente pianeggiante, prima di affrontare il Passo Tre Termini (8.1 km al 5.9%), unico gpm prima della salita finale.
La fuga di giornata è composta da cinque corridori: Lars Vanden Heede (Soudal Quick-Step Devo Team), Matteo Cettolin (General Store-Essegibi-F.Lli Curia), Samuele Mion (SC Padovani Polo Cherry Bank), Reef Roberts (Equipe continentale Groupama-FDJ) e Alexandre Kess (Team Lotto Kern-Haus PSD Bank). Il loro vantaggio raggiunge i tre minuti e mezzo, ma già sul Passo Tre Termini il gruppo è molto vicino.
Sulla prima salita di giornata finisce l'avventura in maglia rosa di Jonathan Vervenne, vincitore di ieri. Il belga della Soudal Quick-Step perde quasi subito le ruote del gruppo, mentre il suo compagno Vanden Heed è l'ultimo fuggitivo a essere riassorbito, insieme a Kess e Cettolin. Al gran premio della montagna, Matisse Van Kerchove va a sprintare per accumulare altri punti e cercare di mantenere la maglia azzurra.
Anche dopo lo scollinamento, il Team Visma Lease a Bike continuare a tenere la corsa in mano, questa volta per favorire Jørgen Nordhagen. Anche lo stesso Van Kerchove si mette a disposizione del capitano, tirando per le prime centinaia di metri del Maniva. Le prime sorprese arrivano già a 9 chilometri dalla vetta, quando si staccano prima Viktor Soenens (Soudal Quick-Step Devo Team) e poi Aubin Sparfel (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team). Il francese aveva impressionato ieri chiudendo secondo, ma non sarà della partita per la classifica generale.
La selezione avviene già ai -7, quando arriva il primo allungo di Nordhagen. Sulla sua ruota ci sono tutti gli avversari più attesi, da Jarno Widar (Lotto Development Team) e Lorenzo Finn (Red Bull-BORA-hansgrohe Rookies) alla maglia bianca Albert Withen Philipsen (Lidl-Trek Future Racing). Completano il gruppetto dei migliori Adrià Pericas (UAE Team Emirates Gen Z), Jakob Omrzel (Bahrain Victorious Development Team), Pavel Novák (MBH Bank Ballan CSB), Filippo Turconi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Luke Tuckwell, compagno di squadra di Finn.
L'australiano si rivela preziosissimo per andare a chiudere su Nordhagen, che aveva scelto il momento perfetto per attaccare, sfruttando un breve risciacquo per partire in solitaria. Il capitano della Visma viene ripreso a due chilometri e mezzo dall'arrivo, e non riesce a rispondere al successivo attacco di Finn, che si porta dietro solamente Widar.
Il vincitore di un anno fa e il campione del mondo junior arrivano insieme sotto l'arco dell'ultimo chilometro, con Pericas a inseguire in solitaria dopo aver mancato l'aggancio alla coppia di testa. La vittoria si gioca sullo spunto finale, e come lo scorso anno Widar dimostra di avere una marcia in più. Il belga fa la differenza sullo scatto, guadagna 7" negli ultimi 500 metri e si riprende la maglia rosa in cima al Maniva.
Il secondo posto proietta comunque Finn in un'ottima posizione per la generale, e anche Tuckwell nel finale riesce a staccare i compagni di gruppetto e rirprendere Pericas. Philipsen e Nordhagen arrivano insieme a 36", battuti anche da Novák e Omrzel. Per la Red Bull si piazza in top ten anche Callum Thornley, che chiude dietro a Turconi e davanti a Simone Gualdi (Wanty-Nippo-ReUz) e Matteo Scalco (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè).
Domani ci si sposta verso l'Emilia-Romagna, con arrivo a Salsomaggiore Terme. Sarà una giornata transitoria ma con diverse possibilità per la vittoria di tappa, visto che a trenta chilometri dall'arrivo si scala il Valico di Sant'Antonio (8.2 km al 5.1%).