Jonathan Milan, dominatore dell'avvio della CRO Race 2022 © Bahrain-Victorious - SprintCycling
Professionisti

Milan e uno, Milan e due: eccolo anche su strada!

Doppietta di Jonathan nelle prime due tappe della CRO Race: continua inarrestabile la crescita di un ragazzo che ci darà grandi soddisfazioni sia in pista (presto lo rivedremo ai Mondiali) che tra i pro’

28.09.2022 18:11

Jonathan Milan ha quasi 22 anni, quasi due anni di professionismo alle spalle, un titolo olimpico della pista nel palmarès e, da questo inizio di settimana, pure due vittorie da professionista. Queste ultime gli mancavano ancora, le ha centrate – una in fila all’altra – alla CRO Race in Croazia e potrà considerarle un bel regalo per il compleanno che festeggerà sabato 1° ottobre. Il suo nome echeggerà nelle orecchie del grande pubblico proprio per essere stato molto citato in quei gloriosi giorni di Tokyo 2020-anzi-2021, quando insieme a Filippo Ganna, Simone Consonni e Francesco Lamon compì l’impresa di vincere l’oro nell’Inseguimento a squadre.

Dicemmo di lui: è più giovane di Ganna di un intero quadriennio, quindi toccherà a lui raccogliere l’eredità di guida del quartetto quando Pippo si dedicherà ad altro, del resto le spalle larghe le ha e se poi ora comincia a lasciare pure il segno su strada la sua carriera prenderà rapidamente coloriture molto interessanti. Intanto, dopo questa corsetta (con rispetto parlando) si concentrerà sui Mondiali della pista (dal 12 al 16 ottobre), lui che quest’anno l’azzurro della nazionale l’ha pure vestito agli Europei di Monaco su strada. Insomma un ragazzo in via di formazione, splendida sintesi di quello che è il ciclismo di questi anni d’oro, capace di ottenere risultati (a volte eccellenti) su più terreni diversi.

Grande affare ha fatto la Bahrain-Victorious che l’ha ingaggiato dal Cycling Team Friuli alla fine del 2020, subito dopo che il giovanottone nato a Tolmezzo aveva conquistato (a 19 anni!) il titolo U23 a cronometro oltre a una tappa al Giro Under (e ovviamente aveva già evidenziato belle doti anche in pista). Oggi il team guidato da Milan Erzen (sarà questione di onomastica?) si gode queste prime affermazioni su strada di Jonathan, il quale aveva come highlight di stagione un agosto niente male con un paio di terzi posti al Tour de Pologne (parliamo di World Tour) e un secondo al Deutschland.

Ieri Milan ha vinto la prima tappa della CRO Race a Ludbreg con un finale di raro tempismo: c’era in avanscoperta, lanciato in anticipo, il suo compagno Matej Mohoric, e l’italiano stava controllando (dalla testa) il gruppo. Quando si è reso conto che gli avversari avrebbero annullato il bel tentativo di Moho, si è incaricato di chiudere lui in prima persona, togliendosi praticamente tutti di ruota e andando a vincere davanti ai connazionali Sacha Modolo e Mirco Maestri.

La vittoria di oggi a Zadar è stata più canonica, una normale volata (in una giornata flagellata dal maltempo – maltempo è un eufemismo, ci sono stati momenti di tempesta sulla corsa) conclusa da un normale fotofinish. Tanto “normale” che Pierre Barbier ha esultato come un pazzo, convinto di essere lui il vincitore, e invece il francese della B&B Hotels-KTM aveva fatto proprio male i conti dato che il rilevamento dei cronometristi ha assegnato il successo a Jonathan, per soli 4 decimillesimi di secondo. Al terzo posto si è piazzato Elia Viviani, e in classifica Milan ha portato a 14″ il vantaggio sui primi inseguitori (Barbier, Modolo e il belga Kenny Molly). Poi la corsa non la vincerà, già domani dovrebbe passare la mano sulla rampetta d’arrivo di Primosten, ma non è così importante. Quello che conta è aver rotto il ghiaccio, in vista di un 2023 in cui raccogliere con più costanza altri risultati di una crescita impetuosa.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!