Il direttore del Tour de Suisse Olivier Senn con Thomas Pupp (di spalle) e Fabian Wegmann (sullo sfondo) © Radsport / Maria Hörhager
Professionisti

Tour de Suisse: introdotto il monitoraggio dei ciclisti in corsa

L'UCI accoglie la misura promossa da Senn e lavora alle proprie soluzioni, che saranno probabilmente introdotte a partire dai Mondiali su strada in Rwanda

04.06.2025 17:33

Gli incidenti fatali di Gino Mäder e Muriel Furrer, avvenuti entrambi sulle strade Svizzere, nonché quello di André Drege al Tour of Austria, hanno avuto un grande impatto sul discorso sicurezza nel ciclismo. Dopo un incontro che aveva coinvolto i direttori del Tour of Austria, del Deutschland Tour e del Tour de Suisse, proprio nella gara elvetica saranno attivamente sperimentate le misure publicamente discusse a novembre. Come riportato da SRF, infatti, al Tour de Suisse 2025 - in calendario dal 12 al 15 per la gara femminile, e dal 15 al 22 giugno per la gara maschile - sarà introdotto per la prima volta in gara un sistema di monitoraggio completo dei ciclisti e dei convogli, oltre a un centro di sicurezza mobile.

Il tracking GPS: un passo avanti verso la sicurezza dei ciclisti

Ogni bicicletta sarà dotata di un piccolo tracker GPS, che attiverà un allarme in caso di anomalie. “Le informazioni saranno raccolte nella centrale di sicurezza. Da lì potremo monitorare l'intera situazione e intervenire immediatamente se necessario”  ha dichiarato Olivier Senn, direttore del Tour de Suisse, durante la conferenza stampa degli organizzatori del Tour a Küssnacht am Rigi. Sembra che l'iniziativa abbia riscosso successo perché, nonostante non fossero formalmente obbligate ad aderirvi, tutte le squadre parteciperanno a questo esperimento. L'intera carovana del Tour de Suisse sarà quindi monitorata e visualizzata sugli schermi del centro di sicurezza, fornendo, secondo Senn "un quadro completo di tutti i movimenti sul tracciato di gara e delle difficoltà imminenti".

Gli organizzatori del Tour de Suisse 2025 © Tour de Suisse via X
Gli organizzatori del Tour de Suisse 2025 © Tour de Suisse via X

Un coordinamento di tutte le misure

Inoltre, nel VeloViewer - un sistema già conosciuto e utilizzato da tutte le squadre - saranno registrati tutti i percorsi e i potenziali punti pericolosi del tracciato di gara della kermesse svizzera, rendendoli "disponibili per le squadre professioniste prima e durante le gare", secondo quanto affermato da Senn. Il centro di sicurezza avrà inoltre accesso a tutte le telecamere TV e a un radar meteorologico: attraverso una connessione radio, tutte le informazioni raccolte saranno inviate dalla centrale alle persone in gara. Il Tour de Suisse 2025 rappresenterà quindi un punto di svolta: per la prima volta, si cercherà di realizzare un'interazione di tutte le misure di sicurezza per i corridori e tutte le altre persone in gara. È un primo e necessario passo, secondo Senn, nella questione sicurezza che potrebbe essere ottimizzato in futuro in base ai risultati ottenuti sulle strade svizzere: “Non esiste una sicurezza assoluta. Non possiamo prevenire completamente le cadute con queste misure, ma faremo tutto il possibile affinché le conseguenze siano il più ridotte possibile”.

La risposta dell'UCI

A quasi una settimana dall'annuncio del direttore del Tour de Suisse Senn, è arrivato oggi un laconico comunicato ufficiale di approvazione da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale:

"L'UCI accoglie l'iniziativa degli organizzatori del Tour de Suisse nell'introduzione di un monitoraggio avanzato per i corridori. Le parti sono in contatto per valutare i risultati di questa implementazione. 

In parallelo, l'UCI sta sviluppando le proprie soluzioni, che si prevede saranno introdotte nei Campionati Mondiali su Strada del 2025 a Kigali, Rwanda.

L'UCI e gli organizzatori del Tour de Suisse ribadiscono che la sicurezza dei corridori rimane la più importante priorità per tutti coloro che sono coinvolti nel ciclismo maschile e femminile"

Restiamo quindi in attesa di scoprire quali saranno le misure messe in campo dall'UCI, con la speranza che l'ultima parte di questo laconico comunicato sia qualcosa di più di vane parole.

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