
Arctic Race of Norway 2025 - Analisi del percorso
Come sempre 4 giorni di tracciati mossi per stuzzicare la fantasia con il vento a rompere le uova nel paniere; arrivo in salita alla terza tappa
L'Arctic Race Arctic Race of Norway è stata fin dalla nascita una corsa affascinante, con percorsi mossi ma non tremendi, spesso però resi molto esigenti dal maltempo e dal vento che sulle coste del Circolo Polare Artico soffia molto forte. Come avviene da qualche anno, nel percorso dell'edizione 2025 nessuna frazione può dirsi realmente per velocisti, con ostacoli in tutte le tappe. Il traguardo più impegnativo è senz'altro il terzo, ma occhio anche alle altre tappe, molto nervose.
Le tappe nel dettaglio
Giovedì 7 agosto - 1a tappa: Borkenes (Kvæfjord) - Harstad (182 km)

Prima tappa molto movimentata, anche più di quanto mostra il profilo ufficiale. In avvio si percorre subito il finale di corsa, con la dura ascesa di Storjorda (4.2 km al 4.2%; ufficialmente viene presentata solo la rampa finale di 1.5 km al 7.4% con punte all'11%) seguita da varie ondulazioni: un tratto di 4 km al 2.5% che sale a gradoni, uno di 1.2 km al 3% e infine la salitella di Harstad (il traguardo è posto a metà) di 1.5 km al 4%, seguita poi da un altro tratto di 4.5 km al 2% con tratti di salita. Compiendo il primo ampio giro di quasi 80 km, si incontra di nuovo questa sequenza, almeno fino allo strappo del traguardo, dopo il quale si svolta per affrontare la salita di Sollia: dopo soli 500 metri di discesa inizia un primo tratto di 2.5 km al 3.2%; poi 3 km scarsi di falsopiani portano ai piedi dell'ultimo tratto (quello di salita ufficiale) di 1.8 km al 4.2%; in pratica dal mare si mette insieme una salita a gradoni di 9 km. Al termine della discesa basta una decina di km non del tutto pianeggianti per salire di nuovo Storjorda, con scollinamento a 30 km dall'arrivo. Si ripetono ancora le ondulazioni verso Harstad, con il traguardo posto dopo 800 metri al 4.3%. Non dimentichiamoci che quasi tutta la tappa si correrà sul mare.
Venerdì 8 agosto - 2a tappa: Tennevoll (Lavangen) - Sørreisa (153 km)

La seconda tappa concentra le difficoltà altimetriche nella prima parte, con la partenza posta praticamente in salita: si superano subito le ascese di Lapphaugen, Gratangsbotn (il tratto ufficiale è parte di una lunga ascesa di 12.5 km al 3.5%; molti passaggi all'8/9%) e Lavangsedeit. Dopo uno strappetto a Sjøvegan si incontra una dozzina di km pianeggianti, prima di incontrare un'altra salita di 3.6 km al 4.2%, seguita da una di 1.5 km al 4% e una di 1.2 km al 6%. Oltre 20 km di pianura e discesa portano al circuito finale di Sørreisa, privo di vare salite, ma comunque movimentato: dopo un primo zampellotto di 500 metri al 5%, inizia un tratto di circa 3 km (media 1.8%) che alterna tratti di lieve salita (3/4%) ad altri pianeggianti; di questi, 1900 metri sono in sterrato. Il tutto va ripetuto per 3 volte; l'uscita dallo sterro all'ultimo passaggio avviene a 7.5 km dall'arrivo.
Sabato 9 agosto - 3a tappa: Husøy (Senja) - Målselv (182 km)

Anche se il disegno complessivo è meno esigente, la salita finale basta ovviamente a renderla una giornata cruciale. L'avvio è decisamente complicato, con la ripida salita di Husøy posta subito dopo il km0, seguita anche dallo strappo di Mefjordbotneidet (circa 1 km al 6%); dopo una fase più semplice si incontrano le salite di Bergsbotn (il GPM è posto prima di una lunga galleria in salita; in tutto sono circa 5 km al 6%) e Gangskarberget. A seguire ci sono però oltre 100 km altimetricamente agevoli, anche se il vento può condizionare la corsa: si segnala soltanto un tratto a gradoni di 7.5 km al 2% a una cinquantina di km dall'arrivo che non dovrebbe spaventare nessuno. Tutto si dovrebbe quindi decidere sull'impennata finale di 3.7 km al 7.8%, che nel tratto centrale di 2.3 km presenta una media del 9.5%; la pendenza è leggermente più agevole (6-8%) nell'ultimo km.
Domenica 10 agosto - 4a tappa: Tromsø - Tromsø (141 km)

L'ultima frazione in circuito a Tromsø potrebbe anche rivelarsi decisiva. La sequenza serrata degli strappi nel centro cittadino e il molti tratti tortuosi la rendono ottimi per attacchi a sorpresa che possono ribaltare facilmente la classifica che dovrebbe ancora essere abbastanza corta. Dopo qualche km pianeggiante si transita una prima volta dal traguardo, per iniziare gli 8 giri di 16.1 km. Quasi subito si incontra uno strappo di circa 900 metri all'8% nel centro abitato per raggiungere il traguardo volante; segue un tratto ondulato di 3 km, al termine del quale inizia una discesa di 2 km. Dopo pochi metri inizia subito lo strappo di Prestvannet (1.2 km al 7.5%, max 9%), che all'ultimo passaggio termina ad appena 7.7 km dall'arrivo, di cui soltanto 4.8 sono in pianura.