
Giro d'Italia, che cos'è la maglia bianca? Come funziona la classifica dei giovani
Tutto quello che c'è da sapere sulla graduatoria degli Under-25
La «festa di maggio» è sempre più vicina. E la redazione di Cicloweb ha pensato di proporvi una breve ma esaustiva panoramica sulle maglie che saranno assegnate alla fine del 108° Giro d'Italia. Iniziamo la nostra rassegna con la classifica dei giovani, abbinata alla maglia bianca.
La maglia bianca: un po' di storia
Riservata agli atleti che non abbiano ancora compiuto 25 anni, questa classifica a tempi è stata istituita per la prima volta nel 1969. Entrata e uscita più volte dal programma ufficiale della corsa rosa, la maglia bianca ha esordito ufficialmente nell'edizione del 1976, con il successo del romagnolo Alfio Vandi. Di lì in avanti, il miglior giovane è stato premiato fino al 1994, quando la classifica è stata temporaneamente soppressa. A partire dal 2007, gli Under-25 tornarono ad avere la loro vetrina (e le loro candide insegne).
Grandi campioni e meteore in maglia bianca
Nei suoi primi anni di vita, la maglia bianca ha avuto illustri padroni - in testa Roberto Visentini che, dopo aver vinto la classifica dei giovani nel 1978, avrebbe conquistato la rosa più ambita nel 1986 - e corridori che hanno ballato per una sola primavera (il calabrese Giuseppe Faraca, che ne fu titolare nel 1981). Dopo quattro successi italiani, lo svedese Tommy Prim fu il primo corridore internazionale a vincere la classifica delle nuove leve nel 1980. Al pari di Visentini, altri due corridori hanno vinto il Giro dei giovani prima di aggiudicarsi la corsa rosa: il toscano Franco Chioccioli (in maglia bianca nel 1983) e il russo Pavel Tonkov, che primeggiò tra gli emergenti nel 1992 e nel 1993, quattro anni prima di aggiudicarsi la generale. Altri due corridori hanno incorniciato due maglie bianche nel salotto di casa: l'ex sovietico Vladimir Pulnikov (1989-1990) e il colombiano Miguel Ángel López (2018-2019).

La maglia bianca e la maglia rosa hanno avuto lo stesso padrone soltanto tre volte: il capostipite è stato il russo Evgeni Berzin nel 1994, imitato nel XXI secolo dal campione del Giro d'autunno, il britannico Tao Geoghegan Hart (2020), e dal colombiano Egan Bernal (2021). Nella prima fase della storia di questa speciale classifica, il solo Massimiliano Lelli riuscì a vincere la maglia bianca e ad occupare un posto sul podio del Giro d'Italia, classificandosi 3° nel 1991 caro al suo corregionale Chioccioli.
Il nuovo corso dal 2007 ai giorni nostri
Il ritorno della maglia bianca coincise con l'esplosione del talento di Andy Schleck: il figlio e fratello d'arte lussemburghese primeggiò tra gli Under-25 nel 2007, quando fu 2° alle spalle di Danilo Di Luca. Stessa sorte per l'emiliano Riccardo Riccò, in lotta con Alberto Contador per la vittoria finale del Giro 2008 fino alla crono conclusiva di Milano.
Per alcuni apice della carriera (come nel caso del belga Kevin Seeldraeyers, sparito dai radar dopo aver indossato la maglia bianca nel Giro del centenario), per altri primo passo nel ciclismo che conta (l'australiano Richie Porte, a segno nel 2010; il colombiano Rigoberto Urán, vittorioso nel 2012), per altri ancora promessa non mantenuta (il ceco Roman Kreuziger, 1° tra le “Nuove proposte” nel 2011; il colombiano Carlos Betancur, che prevalse tre anni dopo), la maglia bianca è salita altre due volte sul podio finale - fatta eccezione per i vincitori assoluti - tra il 2015 e il 2024: il sardo Fabio Aru fu 2° nel 2015 alle spalle di Contador, mentre il portoghese João Almeida si classificò 3° nell'edizione 2023 vinta da Primož Roglič in rimonta su Geraint Thomas.